4-3-1-2 bis? Meglio il 4-2-3-1, ecco perchè

AC Milan v Calcio Catania - Serie A

Si è parlato tanto del cambio di modulo dal 4-3-3 al ritorno del 4-3-1-2. Tatticamente parlando è difficile collocare El Shaarawy nel 4-3-1-2. Un modulo in cui fa fatica ad esprimere al meglio le sue caratteristiche, lo stesso succede nel 4-3-3, un sistema di gioco che gli comporta una difficile convivenza nella stessa linea di reparto per via dello strapotere fisico di cui dispone Balotelli.

Se proprio bisogna adottare il 4-3-1-2 serve più una punta d’area di rigore da affiancare a Balotelli, difficilmente proponibile un El Shaarawy come seconda punta.

Forse è tempo di passare al 4-2-3-1, un modulo più convenzionale alle caratteristiche tecniche del Faraone, un modulo in cui godrebbe di maggiore libertà di movimento, se collocato come esterno sinistro nei tre dietro la punta (Balotelli), visto che lui ama particolarmente partire da dietro per poi accentrarsi. Il 4-2-3-1 è un modulo che se ben interpretato può creare inserimenti, triangolazioni, sovrapposizioni e più dialogo tra le linee di reparto, certo richiede più sacrificio da parte dei due esterni offensivi ma El Shaarawy è abituato, è un modulo che che altro può agevolare i suoi movimenti in fase offensiva.

Nella linea a tre dietro la punta oltre al Faraone come esterno sinistro, in mezzo servirebbe un metronomo che con la sua velocità faccia da collante tra la linea di centrocampo e quella d’attacco alternando le due fasi di gioco, un ruolo che può interpretare Riccardo Saponara. Un giocatore che ha stupito ad Empoli per la sua velocità e per le sue progressioni palla al piede che ricordavano molto un altro Ricky, protagonista di indimenticabili notti “Ancelottiane”. La vera incognita, per via di un mercato ancora in corso, è il calciatore che potrà ricoprire il ruolo di esterno destro, fascia che potrebbe essere affidato a Cerci, per alcuni già vicino al Milan. I due centrali di centrocampo davanti alla difesa potrebbero essere Montolivo e Muntari (De Jong), un giusto mix tra gestione e muscolartità. In Abate e De Sciglio i terzini e Mexes-Zapata i due centrali. Il 4-2-3-1 è dunque un modulo che se ben interpretato, potrebbe mettere d’accordo le caratteristiche dei calciatori che si hanno a disposizione.

 

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