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C’era una volta il Milan che pensava solo al presente, che comprava solo giocatori affermati e che puntava sempre e comunque sulla vecchia guardia, trascurando il vivaio. Ora quel Milan non esiste più. Sarà anche per ragioni di bilancio, ma adesso buona parte degli innesti è costituita da elementi di prospettiva (Ibrahimovic e Van Bommel le eccezioni), che devono ancora raggiungere il top e quindi calciatori su cui si può investire concretamente per il futuro. Fino a un paio di stagioni fa, la squadra rossonera aveva l’etichetta di ‘vecchia’, colpa di un nucleo storico di campioni straordinari ma anche ultratrentenni. Parte di quel nucleo è ancora di stanza a Milanello, ma viene man mano integrato da forze e risorse fresche e giovani. Boateng, approdato in rossonero la scorsa estate, è il simbolo di questo nuovo corso, mentre per la prossima stagione il Milan ha deciso di puntare su Taiwo (26 anni) e Mexes (29), ingaggiati a parametro zero, ma anche su El Shaarawy (19 ancora da compiere). Presto potrebbero arrivare anche Danilo (20 tra un paio di settimane) e Ganso (nemmeno 22), magari uno tra questo mercato e quello di gennaio e l’altro la prossima estate. In vista del 2012, inoltre, sono già scattate le grandi manovre per bloccare e prenotare sia Kucka (24 anni, ma Preziosi ha rimesso in pole l’Inter) sia Ogbonna (23, sempre con i cugini nerazzurri come rivali). E per concludere continua ad essere seguito con interesse il talento danese Eriksen (19).
QUANTA GIOVENTU’ -Ebbene, tutti questi movimenti potrebbero produrre per il 2012/13 un undici con il solo Abbiati come ultratrentenne (quasi 34 anni). Probabilmente la squadra rossonera non sarebbe nella sua versione migliore (mancherebbero Ibrahimovic e uno tra Nesta e Mexes) ma tra tecnica e freschezza ci sarebbe di che divertirsi. Peraltro, calcolando l’età media si raggiungerebbe’soltanto’ quota 24,8: un dato assolutamente impensabile anche solo un paio d’anni fa. E’ la dimostrazione che in casa rossonera la filosofia di lavoro è moderna e quindi in linea con la tendenza delle altre big-europee, come Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Manchester United, che investono (nel caso anche grosse cifre) soprattutto sui giovani. Tra l’altro, anche per quanto riguarda il portiere non mancano progetti interessanti. L’intenzione di Via Turati, infatti, è quella di riportare a Milanello il quasi 21enne Donnarumma, che vivrà un’altra stagione in prestito in serie B, stavolta a Gubbio e con la prospettiva di giocare da titolare a differenza dell’ultima annata a Piacenza. Dovrebbe essere lui, insomma, il vice-Abbiati, in attesa di diventarne anche l’erede.
COME IL BARÇA -Riprendendo quanto accennato all’inizio, anche la politica sul settore giovanile è cambiata. Adesso in via Turati c’è la disponibilità a investire sui talenti, con il preciso obiettivo di costruire in casa i propri campioni (vedi il solito Barcellona). Grazie alla struttura allestita da Filippo Galli, ora il collegamento con la prima squadra è costante e diretto. Un altro gruppo di baby rossoneri sarà aggregato ai grandi per la preparazione, al via tra una decina di giorni. Tra questi spicca soprattutto Fossati, considerato il nuovo Pirlo, a cui potrebbe capitare di ripercorre i passi compiuti da Merkel, ovvero strappare spazio ai giocatori più affermati. Evidentemente Allegri è l’allenatore giusto per coltivare questo tipo di filosofia, visto che è disposto anche a rischiare il giusto per consentire ai giovani di mettersi in evidenza, sempre che lo meritino naturalmente. Per ora si tratta di segnali, indizi, prodromi, ma perché non coltivare la speranza che un progetto di tale organicità, nel giro di poche stagioni, possa portare il Milan sullo stesso piano del Barcellona, ovvero giovane, forte e, soprattutto,vincente?
Il Corriere dello Sport
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Post Originale:
RASSEGNA STAMPA / Milan: Ora la meglio gioventù


