Il buongiorno di Alessio Cerci nel ritiro del Toro è come un contropiede. Ha fretta di rimettersi al servizio della causa granata mentre il circo del mercato che lo insegue rallenta. Il primo giorno di scuola in montagna del volto simbolo della truppa Ventura scorre senza intoppi o imprevisti – scrive La Stampa -. A oggi, sul tavolo di Urbano Cairo non è arrivata l’offerta giusta, quella accompagnata da una cifra non inferiore ai 18 milioni perché questa è la valutazione che del giocatore dà il club. Chi può azzeccare la mossa? In Italia non è ormai più un mistero come sia Inzaghi ad aver inserito il nome del fantasista in cima alla lista dei rinforzi, ma prima di confezionare l’attacco a Cerci il Milan ha l’obbligo di liberarsi di qualche ingaggio pesante (dopo Kakà, Robinho) e di qualche pezzo pregiato (Balotelli?), senza contare che nella lista rossonera c’è anche scritta la suggestione Lavezzi, più cara del granata ma più intrigante.