Ancora una volta il Milan subisce cinque reti dal Manchester City in un’amichevole estiva, ma questa volta è mancata anche la reazione d’orgoglio nella ripresa che nella scorsa stagione aveva portato almeno a segnare tre gol; la sola rete di Muntari non salva nemmeno l’onore e meno male che si tratta solo di amichevoli, che possono essere archiviate e dimenticate in fretta. Ciò che non bisogna dimenticare, però, sono i tanti problemi che Pippo Inzaghi deve affrontare e risolvere in ogni reparto della squadra e si spera che la società gli dia una mano, facendo il possibile sul mercato per rinforzare una rosa che appare inadeguata, così come nella passata stagione. Il bilancio della tournèe americana è per il momento sconsolante: due sconfitte, otto gol subiti, uno solo realizzato e i tre squilli d’allarme suonati nella partita contro l’Olympiakos, sono stati, come era facilmente prevedibile, un triste presagio in vista della sfida contro una squadra molto più competitiva di quella greca e, oltretutto, ben più avanti nella preparazione.

Sono bastati i primi ventisei minuti da incubo a far capire il netto divario che per il momento separa il Milan dall’elite europea: dopo un avvio decente da parte dei ragazzi di Inzaghi, la squadra di Pellegrini ha avuto vita facile appena ha accelerato e alzato il pressing, è penetrata nell’indecente difesa rossonera come una lama nel burro, ha fatto quello che ha voluto, ha imperversato e dominato e meno male che il nubifragio scatenatosi nell’intervallo ha spento gli ardori degli inglesi, che altrimenti avrebbero potuto infliggere ai rossoneri un passivo ancor più umiliante. Non vedendo iniziare la ripresa, si è pensato a una sospensione per manifesta inferiorità, invece il calvario è proseguito per altri quarantacinque minuti dopo la lunga sosta per motivi meteoroligici. Il Milan ha cercato una flebile reazione, ma i Citizens hanno giocato meglio anche nella ripresa e hanno vinto in scioltezza, cosa che fa male nonostante si tratti solo di un’amichevole e che deve far riflettere chi di dovere. Non nascondiamoci dietro alle solite scuse della differente preparazione, delle assenze e via discorrendo, perchè così facendo si peggiorerebbe una situazione già critica; il parafulmine Inzaghi, scelto anche (o forse soprattutto) per dare entusiasmo a una tifoseria delusa dall’andamento della scorsa stagione, non può bastare a nascondere i tanti problemi di una squadra e di una rosa inadeguata; urgono rinforzi e bisogna fare presto, perchè fra poco più di un mese è già campionato e bisogna partire con il piede giusto. Siamo convinti che Inzaghi farà di tutto per risolvere i problemi e dare un’identità a questa squadra, perchè ha il Milan nel cuore e soffre come e più dei tifosi in queste situazioni, ma va aiutato e sorretto, non solo con la solita sterile fiducia incondizionata, ma con interventi radicali sul mercato, senza accampare scuse patetiche (se non si riesce a vendere Robinho non arrivano altri giocatori) o senza cercare sempre di spendere il meno possibile e di aspettare i “saldi” di fine mercato. Una squadra come il Milan non può permettersi di essere costantemente ridicolizzata e umiliata dagli avversari di turno, anche in semplici amichevoli; è ora di tirare davvero fuori la rabbia, di tornare a fare il Milan, in campo ma anche in altri settori, perchè una tifoseria già perplessa e disillusa, adesso è già preoccupata e allarmata, visto che cinque ceffoni fanno male anche a luglio e sono ben poco “amichevoli”!