Allegri stravede per Guarin: derby con Mazzarri. Inter, torna lo scudetto d’agosto: zero alibi. Conte: il contraccolpo della partenza di Vidal. Inzaghi: prima il gioco, poi il mercato. Milan: zero liquidazione e forza Casa Milan

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Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

02.08.2014 00:00 di Mauro Suma  articolo letto 1319 volte

Massimiliano Allegri considera cruciale il centrocampo di una squadra. E negli ultimi anni, guardandosi attorno, ha sempre avuto un debole per Fredy Guarin. Qualche derby di Milano fa, quando l’allora allenatore interista Stramaccioni utilizzò il colombiano per un tempo sostanzialmente in marcatura su De Sciglio, gli capitò di strabuzzare gli occhi. Nemmeno Mazzarri sembra sia per la verità riuscito a tirare fuori il meglio da Guarin, e lo stesso colombiano in cuor suo non si è mai sentito valorizzato al cento per cento in nerazzurro. Anche per questo l’operazione di mercato sull’asse Milano-Torino potrebbe tornare di attualità da un giorno all’altro. Con il rendimento di Guarin come elemento base, ma con  il rinnovato derby professionale Allegri-Mazzarri come appendice. Juventus, Inter e due tecnici toscani che non disdegnano la punzecchiata come già accaduto in passato. E che potrebbero tornare a misurarsi. Magari proprio su Guarin e su chi riesce a inquadrarlo e sfruttarlo meglio. Il calcio vive anche di queste sfide professionali.

Vidic, Dodò, M’Vilà, Medel e Osvaldo. Un parametro zero e formule di varia natura per gli altri. Ma il tifoso, giustamente, non sta a guardare. E la tifoseria nerazzurra è convinta, solo il campo in questi casi può confermare o smentire, di trovarsi in presenza di un grande mercato, un mercato da terzo posto e quindi da Champions. E’ il clima con il quale dovrà confrontarsi Walter Mazzarri. Nella scorsa stagione il tecnico di San Vincenzo ha costellato la sua stagione comunicando su tre punti: al Napoli ho dimostrato il mio valore; il mercato e la stagione dell’Inter sono interlocutori; i tanti giocatori in scadenza di contratto si commentano da soli. Oggi il Napoli è lontano e superato, il mercato è giudicato importante e non transitorio dai tifosi con tutte le aspettative del caso e i giocatori in scadenza non ci sono più. Bisogna giocare bene e bisogna farlo sul campo. Le parole, e gli alibi veri o presunti, non faranno più testo.

Se davvero Arturo Vidal lascerà la Juventus, per i tifosi della Juventus ci sarà il rigurgito. Il rigurgito del boccone amaro di Antonio Conte. Quanti juventini penseranno che Conte ha lasciato la squadra anche per quel motivo? Quanti tifosi bianconeri deglutiranno al pensiero che Conte non avrebbe accettato questa partenza? Quanti legheranno la nuova stagione alla prima partenza davvero pesante e davvero dolorosa della presidenza Agnelli e a cascata della nuova gestione tecnica? In molti, c’è da presumere. E lo Juventus Stadium potrebbe risentirne. La bolgia tante volte evocata da Conte, la casa della Juventus che porta punti per l’orgoglio dei giocatori di giocare non in uno stadio amico ma nel cuore di casa propria. Tutto vero, fino ad oggi. Ma tutto a rischio e tutto pronto ad esser messo in discussione, un minuto dopo la possibile partenza del campione cileno. Perché la cessione di Vidal non sarebbe una pura e semplice operazione di mercato, ma uno scenario che a occhio e croce sta stretto ad una tifoseria reduce da annate splendide.

Due estati fa, nella fatidica estate del 2012, il Milan iniziò il ciclo di amichevoli pre-Campionato vincendo 1-0 sul campo dello Schalke e sempre 1-0 contro il Chelsea negli Usa. Però poi il Campionato iniziò male lo stesso e con un sistema di gioco tutto da ricercare. Nell’estate 2014 invece Inzaghi ha voluto, a costo di farsi male nel punteggio e di rendersi conto che il lavoro è più duro del previsto, impostare le prime partite della tournèe senza speculare sul risultato ma provando fino in fondo idee di gioco e meccanismi per i quali occorre tempo e pazienza. E’ andata male con 8 gol in due partite e soprattutto con la partita con il City vinta dalla squadra griffata Etihad contro la formazione Fly Emirates. Non benissimo, ma si rimonta tutto. Inzaghi lavora bene, lavora duro e pensa al gioco. Vuole iniziare il Campionato giocando a calcio, a costo di tabellini pesanti in amichevole. Se poi il mercato inizierà a sorridere (peccato davvero per Romulo), gli eventuali nuovi arrivi si inseriranno in meccanismi già collaudati. Adesso bisogna reggere l’urto e Inzaghi è l’uomo giusto per farlo. Poi, l’8 Agosto, al rientro dagli Usa, la serata giusta per fare il punto di mercato non mancherà. A leggerla severa, la situazione del Milan di oggi richiederebbe rinforzi ovunque: uno fra i portieri, uno fra gli esterni difensivi, uno a centrocampo e uno fra gli esterni offensivi. Ma con la sua barra dritta e con uno Staff tecnico davvero di prim’ordine, Inzaghi lavorerà intensamente per portare almeno a due le esigenze entro il 31 Agosto. Poi si vedrà quale sarà il saldo fra i giocatori che meritano di restare e i giocatori che, loro, vogliono restare dopo aver rifiutato molte offerte. Da qualche parte si vorrebbe un Milan più duro di fronte a casi del genere, ma per un Club come questo che si è sentito da sempre una grande famiglia significherebbe nuotare contro corrente. Anche solo dare la sensazione di approfittarne però meriterebbe la giusta attenzione.
 

Si è concluso il mese di Luglio, nel corso del quale la Curva Sud rossonera ha chiamato duramente in causa, nel dibattito sul mercato estivo del Milan, la liquidazione che spetterebbe al vicepresidente vicario rossonero Adriano Galliani. Dopo quel volantino, ci sono stati tre interventi accettabili e degni di essere presi in considerazione sul piano editoriale: due virgolettati e uno no. I virgolettati. 11 Luglio 2014 – Calcio e Finanza: “A Galliani non spettano 60 milioni, ma potrebbe esserci un accordo simile a quello di Franco Bernabè, ex presidente esecutivo di Telecom Italia, che in uscita ha percepito 5,65 milioni di euro”. 12 Luglio 2014 – Marco Bellinazzo, collega de Il Sole 24 Ore: “Se il rapporto con Galliani dovesse essere risolto prima della scadenza, l’indennità potrebbe aggirarsi attorno ai 3-4 milioni di euro”. L’intervento non virgolettato è quello che ripetiamo su queste colonne: Adriano Galliani non ha diritto ad un solo euro di liquidazione. Non c’è altro. A meno che qualche voyeur alla rovescia non insista nel passare dalla liquidazione che non c’è alla refurtiva o simili. In questo caso non tocca a noi occuparcene, ma ad uno bravo. Dal capitolo del mese a quello dell’ultima settimana del mese: Casa Milan. Il vero fuoriclasse del Milan di oggi è proprio la sua Sede. Elegante, emozionante, già sola al comando in un futuro ad alto livello. I tifosi rossoneri, sia quelli che ci sono già stati che quelli che non vedono l’ora di visitarla, ne sono felici e coinvolti. Casa Milan è la vera grande novità del calcio italiano, europeo e mondiale e su di essa si stagliano la visione, la professionalità e la qualità di tutte le persone del Milan che l’hanno pensata e realizzata. Un tempo le richieste dei Milanisti erano due: compriamo qualcuno e voglio andare a Milanello. Oggi compriamo qualcuno è rimasta, ma l’altra ambizione è cambiata: voglio andare a Casa Milan. Per Barbara Berlusconi il primo trofeo, quello dell’orgoglio e dell’eccellenza, è già fra le mani.

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