Le sconfitte contro le grandi della Guiness Cup, Olimpiakos, Manchester City e Liverpool sono state dolorose, amare e sconfortanti, ma immensamente utili. Ora Pippo Inzaghi e il suo staff hanno le idee chiare sulle lacune della squadra a livello di reparti e di singoli, dopo aver studiato i giocatori in partita e in allenamento. Il tecnico ha trasmesso via telefono la sua analisi nel recente colloquio con il Presidente, riferirà venerdì direttamente a Adriano Galliani, nell’incontro di venerdì a Forte dei Marmi, incontro che si concluderà probabilmente dopo mezzanotte, proprio per festeggiare insieme il compleanno di Pippo. Di contro, anche il dirigente rossonero informerà il suo allenatore sulle ultime vicende di mercato che, nonostante i tanti dubbiosi, si sta muovendo tanto in uscita quanto per rinfrescare e abbellire la rosa anche in entrata. Chi brama giocatori di primissimo livello quanto a qualità e costo, continua a non capire o continua a non voler capire la situazione nella quale si sta muovendo il Milan, che non ha oggi le possibilità di investire nel mercato come una volta. Sarà comunque ancora Silvio Berlusconi, che da 28 anni garantisce la liquidità del Club, a dare il via libera agli affondi finali, nel decisivo incontro di Arcore che avverrà entro il 24 agosto. Personalmente il trio di portieri, destinato a difendere la porta del Milan, non mi aveva mai del tutto convinto. Non avevo avuto mai dubbi che alla fine solo Cristian Abbiati avesse potuto garantire la piena affidabilità del reparto. Gabriel ha forse commesso un errore di valutazione nel decidere di rimanere. Un anno, in prestito, sarebbe stato fondamentale nella sua crescita a livello tecnico e di personalità. Michael Agazzi, persona splendida, non è sembrato ancora pronto a reggere sulle spalle la pressione di una maglia pesante come quella del portiere del Milan, anche se una partita non deve rappresentare il verdetto finale. Giusto quindi muoversi sul mercato. La trasferta americana ha evidenziato soprattutto una totale mancanza di creatività del centrocampo, lacuna che non può essere colmata, per sue caratteristiche, dal pur fondamentale Nigel De Jong. C’è un nome che potrebbe colmare il deficit di qualità, in mezzo al campo. In Francia gioca, nel PSG, Adrien Rabiot del Psg, che certamente aiuterebbe il Milan ad avvicinare, in maniera consistente, le rivali italiane, oggi ancora lontane. Io spero che i dirigenti rossoneri regalino un giocatore da San Siro proprio come il talento del PSG. La mamma di Rabiot vuole che il figlio si stacchi da Parigi, perché scarsamente impiegato. Un ostacolo per la speranza della famiglia, quello di vederlo titolare in nazionale agli Europei di Francia 2016. Non mi sembra irraggiungibile, perché il giocatore, con il contratto in scadenza nel 2015, ha un costo del cartellino che non supera i quattro milioni di euro. I buoni rapporti tra i due club poi potrebbero facilitare l’operazione. Leggo di interesse di altre società italiane, ma io mi auguro che, grazie all’intervento della cassa di Via Aldo Rossi, il prossimo 31 agosto gli abbonati possano applaudire, in maglia rossonera, un ragazzo di diciannove anni dallo splendido avvenire. In attacco molti sono sicuri che continui ad essere Alesso Cerci il nome giusto. Piacerebbe certo anche a me, ma non mi voglio illudere visto il costo. E allora imitiamo Shakespeare. Culliamoci dunque in un sogno di mezza estate con Diego Lopez, De Sciglio, Alex, Rami, Armero, Poli, De Jong, Rabiot, Cerci, Balotelli, El Shaarawy (o Menez). Bel sogno, no?!? Ma perché diventi una bellissima realtà, regalate alla San Siro milanista un potenziale Campione, Adrien Rabiot.