Né Juventus né Fiorentina hanno voglia di cedere subito Arturo Vidal e Juan Cuadrado. Sanno che può succedere, sanno che per uno dei due, Vidal soprattutto, è probabilmente l’ultima opportunità per centrare il contratto della Carriera. Non a caso è stata solo una delle due società, quella probabilmente più vicina alla cessione del proprio gioiello, la Juventus, a far filtrare un ultimatum per l’operazione: o entro il 15 Agosto, altrimenti diventa difficile reinvestire e organizzare il gruzzolo della cessione, o niente. Poi c’è la Fiorentina, con Andrea Della Valle che è sceso in campo avendo più o meno lo stesso piglio di un anno fa sul fronte Ljajic. Il fatto che ci sia stato un contatto diretto fra il Club e il campione colombiano e che lo stesso Cuadrado si stia allenando in viola senza aver ricevuto una proroga diplomatica delle vacanze che in questi casi si concede, può far pensare che i tempi siano un po’ più lunghi e che trattative avanzate non ve ne siano ancora. Due fronti diversissimi fra loro, un comune denominatore: il Manchester United. Su entrambi i giocatori, c’è lo stesso Club. Possibile che prenda tutti e due? Anche no. La speranza di tutti è che sul fronte United, non entrino in rotta di collisione (lo cedo io no lo cedi tu) le due società protagoniste due anni fa del caso Dimitar Berbatov. Alterimenti sai che polemiche. All’epoca Berbatov non andò da nessuna delle due. Che adesso Vidal e Cuadrado restino tutti e due? Anche no. Ma il Club interessato sembra davvero solo uno, oltre lo United non si vede molto altro. Il Barcellona su Cuadrado? Ci sta evidentemente, ma i blaugrana non si scomodano a fare operazioni da ultima quindicina d’agosto. Possono spendere e programmano molto prima. In caso di partenza di Arturo Vidal, la Juventus viene data “anche” su Jovetic. Possibile, sulla scena delle mosse e delle contromosse. Proprio un anno fa l’ad Marotta aveva fatto la bocca all’arrivo a Torino del campione montenegrino. Ma attenzione: voci dall’interno rendono l’Inter sicurissima di poter fare l’operazione Stevan in prestito, negli ultimissimi giorni d’Agosto. Fiorentina e Inter: Juventus sei circondata…Spiace che qualcuno l’abbia buttata in vacca per il terreno e per le maglie. In realtà Milan-Chivas è stata la partita 1 di Mario Balotelli nella squadra allenata da Filippo Inzaghi. Il nuovo allenatore rossonero non sfinirà Mario di parole. Gli detterà comportamenti ed esempi attraverso le regole. E il giocatore sembra cogliere e apprezzare. Contro il Chivas ha fatto il centravanti e preso falli. Se Mario Balotelli fa una grande stagione pungolato e rispettato da Inzaghi, tante infamie sul conto del Milan potrebbero fare la più sorprendente delle inversioni a U. Questo Milan, con più corsa, con più regole, con più gruppo, con Alex e Menez, con un portiere forte, con un esterno intenso e applicato, con un centrocampista in grado di dare una mano e con il classico colpo di fine mercato che ogni tifoso si augura, potrebbe anche mandare di traverso il mojito a molti.Narrano le cronache di mercato che alla Juventus e al suo nuovo allenatore non dispiacerebbe Cristian Zapata. Non sappiamo e non confermiamo. Ma, attenzione, Zapata, e lo diciamo da tempo, è un buonissimo difensore. E anche molti tifosi rossoneri se ne sono accorti durante il Mondiale. Poi sta arrivando Armero, un colombiano che potrebbe trovare in Zapata il giusto affiancamento ambientale e tecnico nel suo primo anno di Milan. In realtà per il modo di far partire l’azione caro a Inzaghi, i difensori centrali che meglio hanno fatto negli USA sono proprio Zapata, Alex e la certezza Daniele Bonera. Servono più concentrazione da parte di Adil Rami e sempre più impegno e dedizione da parte di Philippe Mexes. Questa sensazione si collega a quanto filtra dagli ambienti “Allegriani” divenuti bianconeri. Il nuovo tecnico bianconero, stando a quanto si dice fra gli addetti ai lavori, è molto compiaciuto di aver trovato dei veri e propri soldati nello spogliatoio bianconero e sta facendo i suoi paragoni. Soldati nel senso più buono e più pur del termine. Dediti, educati, determinati, pronti a dare il massimo in ogni allenamento. Antonio Cassano li aveva definiti soldatini i giocatori bianconeri. Era una provocazione, era una polemica. In realtà si tratta di veri e propri soldati del calcio. Giocatori, campioni, che iniziano a fare punti durante il ritiro con una voglia fuori dal comune. Il Milan deve recuperare tutto questo, costi quel che costi.