Il voto al mercato del Milan: valutazione su risorse e movimenti. L’importanza di Jack e la chiamata last minute di Pippo

Tre mesi fa, al termine di un campionato disastroso, tutti ci aspettavamo un mercato imponente da parte del Milan, fatto di ritocchi nelle zone nevralgiche, a sostegno di un’idea di gioco che il nuovo allenatore voleva portare avanti. Purtroppo anche questa estate il Milan ha dovuto fare i conti con un budget ristretto dal mancato ingresso in Europa. Il lavoro più pensate è stato quindi vendere i giocatori con contratti gravosi. Dopo diversi anni il Milan ha finalmente ceduto Robinho, lo stesso Kakà ha alleggerito le casse, per non parlare di tutti quei giovani ancora a carico del club, o in comproprietà, che sono stati smistati in altre società. Insomma un po’ di pulizia, ma non abbastanza considerando che la rosa è piuttosto ampia. Mancano ancora alcuni tasselli come Mexes (che guadagna ancora tanto), per il resto la squadra in mano a Inzaghi è stata snellita.

L’accelerata però è arrivata solo dopo la cessione di Mario Balotelli, negli ultimi dieci giorni di agosto. E’ in quella zona che Galliani da qualche anno fa registrare i movimenti più interessanti. Via Mario per 20 milioni, dentro Torres in prestito biennale. Da non trascurare i tre parametri zero Diego Lopez, Menez e Alex, potrebbero essere protagonisti in positivo durante la stagione. Il Milan aveva bisogno ancora di qualche aggiustamento e Inzaghi ha ottenuto sia Van Ginkel dal Chelsea che Giacomo Bonaventura dall’Atalanta. Quest’ultimo ha una storia particolare.

L’idea nasce alle ore 20 di lunedì 1 settembre, dopo lo stop alla trattativa per lo scambio Zaccardo-Biabiany. Pippo Inzaghi che chiama Galliani 10 volte al giorno, spinge l’ad rossonero a prenderlo. Galliani incontra il dg dell’Atalanta Marino a Casa Milan, insieme all’agente Martorelli, e in un’ora si fa tutto. Una trattativa lampo che ribadisce la vigorosa intesa tra Inzaghi e Galliani, una coppia collaudata sotto questo punto si vista. L’operazione Bonaventura è piaciuta a tutti, il giocatore è di qualità e può davvero dare qualcosa in più al centrocampo milanista. Sia da attaccante esterno ma ancora più da mezz’ala. Staremo a vedere la collocazione che troverà mister Inzaghi, ma aver chiuso con un bel colpo dopo la cessione di Cristante e il fallimento della trattativa Biabiany, è stato un segnale positivo. Bryan aveva un potenziale enorme ancora inespresso, ha spinto per andare via a titolo definitivo, peccato che al Milan non ha mai avuto grosse chance.

Il Milan ha svolto un mercato da 6,5 per le risorse che aveva a disposizione. Tutti parametri zero e prestiti, ha dovuto cedere un big per fare movimenti, altrimenti sarebbero stati dolori. La riflessione cade proprio su questo, una squadra come il Milan non può avere budget zero per rinforzarsi. Quest’estate facendo i miracoli la squadra sembra leggermente migliorata rispetto alla scorsa annata, ma proseguire su questi binari non sarà facile. Gli investimenti grossi contano parecchio nel calcio e da questo punto di vista la costruzione dello stadio di proprietà, sulla quale sta lavorando sodo la dottoressa Berlusconi (dopo l’apertura della sede, che fa registrare i primi numeri interessanti), è un passo fondamentale per l’autofinanziamento del club.

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