© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sia che giochi, sia che non giochi, una Clarence Night come quella di mercoledì sera è difficile da individuare nel mondo del calcio europeo. Seedorf ha giocato per tutti i 90 minuti contro il Barcellona a San Siro, sia nella Fase a gironi del 2004 che nella Semifinale del 2006.

Lui e Massimo Ambrosini sono i reduci di un centrocampo intenso, orgoglioso, competitivo, longevo, vincente. Come Rino Gattuso che ha ormai scontato la squalifica in Champions League ma che dovrà rimandare al 2012 le sue possibilità di presenza in campo.

Clarence è stato decisivo già all’andata, nell’azione che riuscì a portare il Milan al 2-2. Scherzando, due settimane dopo, con Massimiliano Allegri in conferenza stampa a Milanello alla vigilia di Milan-Viktoria Plzen, disse: “Avevamo preparato per il Camp Nou una partita in cui pressare alti, ma mi sa che non ce l’abbiamo tanto fatta…”.

Seedorf vivrà una porzione della notte di mercoledì anche in nome e per conto di un altro cannibale delle emozioni di Champions, un certo Filippo Inzaghi che fu costretto a saltare il Milan-Barça del 2006 a causa di una tonsillite. E il rimpianto per quell’assenza non è ancora svanito…