MILAN DAY
L’EDITORIALE – La sconfitta maturata a San Siro per mano del Barcellona non è un disonore nè una macchia da lavare, semmai rappresenta, per il Milan, un punto di partenza nuovo. La distanza tra il pareggio del novembre 2010 a San Siro col Real e la sconfitta di qualche giorno fa, è assolutamente siderale.
Quel pari col Real infatti, fu frutto del caso, di un grande Inzaghi, ma la superiorità tecnica del Real fu netta, l’incapacità del Milan a fare gioco fu evidentissima e palese. Quel Milan era una squadra con una mentalità da formare, con un gioco da plasmare, con una intelaiatura da costruire, con uomini non ancora al posto giusto e con uno squilibrio evidente fra qualità e corsa.
Oggi invece il Milan, lungi dall’essere una delle prime cinque squadre europee, è però una squadra di buon livello che è cresciuta molto e che ha edificato le sue basi su un asse portante solido. E’ una squadra a cui manca ancora una certa esperienza in Champions e un’iniezione di qualità in mezzo al campo, ma che… (continua)
IL TOCCO ROSA – Mi tornano alla mente profumi e suoni di una Barcellona settembrina colorata di rossonero e piena di quell’allegra incosciente euforia che prende i tifosi da trasferta, invadenti le ramblas, nell’aria che sa ancora d’estate e rivivo ogni attimo di quelle emozioni conosciute…simili eppur diverse ogni volta…un rinnovo di brividi immensi e unici per un amore che non è di tutti. Negli occhi ancora quell’immagine della palla in rete…all’ultimo secondo dell’ultimo minuto…che vuol dire pareggio, per prolungare il piacer di trasferta, cancellandone l’amaro risvolto di sconfitta e godere ancora appieno della calda notte di Spagna e già andando avanti con la mente a quando la visita verrà ricambiata e già in attesa di quella sera. Adesso tocca agli altri…il tempo è trascorso con il suo andar di giorni lentamente veloci ed è già vigilia…di quella serata…di quella tensione positiva e fiera che ti fa sentire tutt’uno con l’evento…orgogliosa di esserci in prima persona. Il destino mi ha regalato (almeno per quel che mi riguarda) la fortuna di nascere quasi ai piedi di S. Siro e la vita mi ha portato ad abitare e lavorare sempre nelle vicinanze…un amico silenzioso da salutare tutti i giorni nel quotidiano tragitto casa lavoro lavoro casa… (continua)
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il nostro Sabato