Nonostante gli acciacchi che lo hanno tormentato in prossimità della chiusura del 2011, il difensore del Milan Alessandro Nesta non ha alcuna intenzione di smettere di giocare: “Andiamo avanti mese per mese e vediamo come va. Fosse stato per gli acciacchi, avrei dovuto farlo dieci anni fa”, dichiara il romano a la ‘Gazzetta dello Sport’, “a fine stagione parlerò con il club e decideremo”.

Tra gli argomenti toccati da Nesta, c’è l’addio di Pirlo al Milan dopo tante stagioni:

“Ci sono rimasto male, ma non me lo sono presa né con Allegri né con Galliani. I rapporti di lavoro finiscono ed è quello che è successo a Andrea. Sono contento perché è in una grande squadra e lotta per lo scudetto. Andrea sarà sempre un amico, lo sarebbe anche se andasse all’Inter. La Juve? E’ la squadra più tosta da affrontare con l’Inter. Nel caso dell’Inter lo snodo sarà il derby, vincere vorrebbe forse dire dargli il colpo di grazia, se invece vincono loro magari ripartono di slancio. Il Milan resta favorito per lo scudetto, ma la Juve sta lavorando bene e vederla in testa non è una sorpresa”.

Tra le sorprese del campionato 2011-2012, c’è senz’altro il centrocampista Nocerino, un acquisto snobbato forse da troppi e criticato dagli addetti ai lavori:

“E’ un buon giocatore, ma neppure lui credo si aspettasse di partire così forte con il Milan. In generale, non ho visto molte sorprese. Forse è sorprendente l’Udinese che ha venduto tanto e continua a essere lì, anzi fa pure meglio”.

In Champions Nesta la vede dura, ma i rossoneri possono far meglio delle ultime stagioni:

“Penso che il Milan possa far meglio degli ultimi anni, quando siamo usciti a volte per sfortuna e a volte no. Ma il Barcellona è di un altro mondo: anche il Real Madrid ha provato a batterlo in tutti i modi, senza praticamente riuscirci”.

Cosa farà da grande Sandro Nesta?

“Prenderò il patentino di allenatore, comincerò da quello di terza. Tornare alla Lazio? No. Roma è la città forse più bella del mondo, lì ho parenti e affetti, ma sto bene a Milano e vorrei restarci a vivere”.

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