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L’olandese della sponda sbagliata non è necessario
Da qualche giorno si fa un gran parlare di Sneijder, ma non certo per meriti sportivi. Il trequartista è ormai ai ferri corti con “Mr Bean” Ranieri e tutto l’ambiente piangina e starebbe pensando ad un clamoroso salto verso la prima-vera-unica squadra di Milano. Questo perchè,compreso che la cuccagna farsopoli sia terminata,non avrebbe alcun senso rimanere dove non ci sarà modo di vincere null’altro che qualche trofeo Birra Moretti! Inoltre le parole di Muntari sull’ambente rossonero pare lo abbiano stuzzicato, tanto da chiedere al suo agente di sondare il terreno, rendendosi anche disponibile ad una riduzione dell’ingaggio.
Ma c’è un problema, o almeno un fattore che,evidentemente,Wesley non deve aver considerato: qui al Milan c’è concorrenza, grande concorrenza, specialmente per un ruolo che,di fatto, è la chiave del gioco. Allegri plasma il suo 4-3-1-2 proprio su quella posizione, supportata da un regista basso, davanti alla difesa (solitamente MVB, ieri Ambrosini) che lo supporti recuperando palla e rifornendolo prontamente. Prima che si facesse male era stato Boateng quell’uomo chiave. Il ghanese è un fantasista atipico, più quantità che qualità, più dinamico che bravo nel tener palla, più terminale che rifinitore,ma la scommessa aveva funzionato. Questo perchè il vero “regista” dell’11 rimane Zlatan, lui detta i tempi, gli altri devono solo farsi trovare pronti (basti pensare ai tantissimi goal segnati da Nocerino).
Ultimamente , dopo aver passato non poche difficoltà di adattamento,è emersa una nuova importante realtà tecnico tattica: Emanuelson. Ieri contro il Parma una prova impressionante, condita da qualche errore,ma con tanti lati positivi da far dimenticare quelle due occasioni sprecate. Perchè Urby non sarà mai uno che incanta le folle, un Kaka tanto per intenderci, è uno,strano a dirsi essendo olandese, più arrosto che fumo. Pur essendo un esterno alto, adattabile come terzino sinistro, sembra un mediano, un guastatore per la precisione. Ed è per questo che Allegri ha insistito tanto nel mandarlo in campo, a prescindere dalle assenze. Ha capito che avrebbe potuto esser, con caratteristiche fisiche diverse, un altro “Prince”,ovvero uno che si butta negli spazi ed aiuta in fase di non possesso.
L’intesa tra Zlatan ed Urby ,dopo un necessario tagliando iniziale, si è rivelata ottima. Ormai si trovano a memoria, con lo svedese di passaporto che temporeggia, mentre l’altro si fionda nel cuore della difesa avversaria pronto a ricevere il suggerimento. Rivedendo le cifre del Tardini si rimane impressionati: su 45 palloni toccati solo 4 passaggi sbagliati,con 2 lanci,5 cross, 3 dribbling ed 1 assist. Senza contare la fase di contenimento: 3 recuperi e 2 contrasti vinti. Se solo non avesse un destro così poco “sensibile” rispetto al sinistro avrebbe potuto segnare una tripletta, ma d’altra parte anche un bomber da 20 goal come Ibra si è divorato un contropiede solo soletto, quindi..
Continuo a pensare che se giocassimo col 4-3-3 con lui e Robinho esterni potrebbe fare ancora meglio, partendo dall’esterno, specialmente se da destra (per sfruttare il sinistro a rientrare per traversoni & tiri),ma ormai sono abituato a vederlo operare dietro le due punte e mi sento di complimentarmi col mister per la perseveranza nel progetto. Inizialmente sembrava un vero aborto tattico, fui il primo a criticarlo, seppur ritenessi Urby molto utile alla causa (leggere il pezzo “Perchè quello svelto del Suriname potrebbe esser molto utile“). La verità è che la testa cambia tutte le prospettive, appena si è sentito finalmente utile è tornato il giocatore di livello che era sempre stato. Un fenomeno non lo sarà mai, non servirà mai gli assist di Rui Costa o le verticalizzazioni di Pirlo,ma se gioca così direi l’altro olandese possa rimanere dov’è, anche perchè, sfiga permettendo, finalmente martedi tornerà anche Kevin “Mr T” Boateng!
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