Milan news
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.
Antonio Conte, dopo due settimi posti, eventi che in una grande piazza e in una grande squadra producono traumi e dissesti anche psicologici nemmeno lontanamente immaginabili altrove, ha rimesso in carreggiata la Juventus. Il suo non è un lavoro importante, di più. Anche perchè sta facendo rendere la squadra oltre i suoi valori. In altre parole, l’allenatore che aveva già fatto benissimo a Bari e Siena, ha portato qualche punto in più rispetto a quelli che di suo, giocando comunque una partita alla settimana, questa rosa avrebbe ottenuto. Per cui bravo, senza se e con un solo ma. Relativo agli atteggiamenti. In una grande squadra l’allenatore deve avere aplomb. Cos’è l’aplomb? E’ l’alone. Cos’è l’alone? E’ quello di Fabio Capello che, nella Finale di Coppa dei Campioni di Atene del 1994 contro lo strafavorito Barcellona di Cruyff, trova la forza di non esultare nemmeno sul 4-0, perchè non voleva prendere neanche un gol, perchè se lui avesse sbracato la squadra si sarebbe disunita. Ecco il corredo di un grande allenatore da ciclo in una grande squadra. Che non è quello esibito da Conte, nei momenti topici della Semifinale di Coppa Italia. Occhi lucidi, braccia aperte verso i tifosi per incitarli a cantare e altre amenità del genere. Al Milan queste cose le faceva Fatih Terim. Sì, proprio lui l’Imperatore da grande squadra turca e non italiana. C’era una volta un derby vinto 4-2 dai rossoneri contro l’Inter il 21 Ottobre 2001. Il giorno dopo chiesi a Cesare Maldini: visto Terim come trascinava i tifosi, sotto la Curva? Bello no? Risposta: “No, queste cose non sono da Milan”. Manco a dirlo, quindici giorni dopo Terim non era più l’allenatore del Milan. I purosangue di una grande squadra vogliono gli occhi dell’allenatore puntati su di sè, vogliono sentire la fiducia del proprio allenatore, a lungo andare non gradiscono un allenatore troppo tifoso o troppo legato ai cori e agli umori dei tifosi.
Meno male che Milan e Juventus non devono più incontrarsi fra di loro questa stagione, così almeno a casa Milan si evitano multe, diffide e reprimende. Purtroppo i padiglioni auricolari non funzionano tutti bene e si sente solo quello che riguarda il Milan. San Siro, 25 Febbraio, Campionato, intervallo. Adriano Galliani e Antonio Conte si dicono cose, senza entrare nel merito, parlano e forse urlano entrambi. Entrambi! Risultato? Ammonizione con diffida solo per Galliani. Torino, 20 Marzo, Coppa Italia, fine partita. Massimiliano Allegri fa una battuta scherzosa all’arbitro Orsato, rientrando negli spogliatoi. Un dirigente juventino sente, si intromette e prende a male parole Allegri che risponde. Risultato? Multa solo per Allegri. Ma sentono solo il Milan laggiù negli spogliatoi?! Solo il Milan parla e gli altri sono mimi?! Mah!
Se il Milan avesse vinto a Torino 1-0 al 90′ e non 2-1, non ci sarebbero stati i tempi supplementari, la Juventus avrebbe passato legittimamente il turno ma avrebbe perso l’imbattibilità. Invece, secondo qualche genio, il fatto che il Milan abbia vinto 2-1 e non 1-0, cambierebbe le cose. E allora come mai, argomento non citato da Adriano Galliani nella lettera alla Gazzetta dello Sport perchè non è elegante affrontare certi temi per un dirigente tesserato, le agenzie di scommesse hanno pagato il segno “2” al 90′ con il 2-1 per il Milan? I supplementari sono necessari per il regolamento della competizione, ma non sono il gioco del calcio. Non ci possono essere dubbi: il gioco del calcio sono due tempi da 45 minuti ciascuno, e al termine dei due tempi il Milan ha vinto 2-1, esattamente come ha fatto la Juventus a San Siro. A Torino, spiacenti, è finita così: Juventus-Milan 1-2 (2-2 d.t.s).
Ne ha fatte di triplette il Milan (Coppa dei Campioni-Supercoppa Europea-Intercontinentale sia nell’anno solare 1989 che nell’anno solare 1990, Supercoppa Italiana-Scudetto-Coppa dei Campioni nella Stagione sportiva 1993-94, Coppa dei Campioni-Coppa Italia-Supercoppa Europea nell’anno solare 2003, Coppa dei Campioni-Supercoppa Europea-Mondiale per Club nell’anno solare 2007) che non c’è alcuna fame in questo senso. Anche perchè nessun tesserato Milan ha mai parlato di tripletta da conquistare in questa stagione, semmai di provare a essere competitivi su tutti e quattro i fronti (Supercoppa Italiana, Champions League, Campionato e Coppa Italia) su cui ha giocato e sta giocando la squadra rossonera nell’annata 2011-2012. Se non che, magicamente, dopo la semifinale di ritorno di Torino, ecco che spunta il ciao triplete. Ma de che? A parte il fatto che il Milan ha vinto la Supercoppa Italiana (8 Agosto, Pechino, Milan-Inter 2-1, già dimenticata?) ed è in corsa per Scudetto e Champions League…ma ciao triplete chi e dove…C’è qualche critico competente e lucido che arriva a pensare sul serio che con 10 infortunati a partita il Milan possa vincere su tutti e quattro i fronti?! C’è un regolamento ufficiale delle triplette che sancisce che la tripletta sia solo Champions League, Scudetto e Coppa Italia?! Ma non ci avevano detto e scritto che era triplete (mini, erano stati buoni…) anche quello della scorsa stagione con Supercoppa Italiana (finale con la Roma), Mondiale per Club (finale col Mazembe) e Coppa Italia (finale col Palermo)? Come mai la scorsa stagione la Supercoppa Italiana valeva, entrava nei conteggi, e quella di questa stagione no? Ci siamo persi qualcosa noi o qualcuno, a furia di perdere le sue partite, finisce per fare un po’ di confusione anche sugli avversari? Se in sette anni è stato conteggiato di tutto, dalle coppe Italia vinte con la semifinale di Cagliari ai cartoni gentilmente concessi a fine luglio, una Supercoppa Italiana vinta dopo un derby a Pechino deve in qualche modo entrare nei bilanci stagionali. Nessuno la può dimenticare.
Sono tanti anni che l’Inter investe meritoriamente sul Settore Giovanile e le sue squadre giovanili sono da molte stagioni competitive. La stessa squadra Primavera nerazzurra di quest’anno è forte, sta facendo bene e gli sforzi dei ragazzi sul campo vanno apprezzati e incoraggiati. Ma non siamo d’accordo con certa propaganda. La NextGeneration Series non è la Champions League dei giovani. Non ha egida Uefa e per parteciparvi basta ricevere un invito, tanto è vero che la Roma campione d’Italia Primavera in carica e recentissima vincitrice della Primavera Tim Cup, non l’ha giocata. Un altro particolare illuminante: l’Ajax ha raggiunto la finale con l’Inter di questo importante torneo giovanile dopo aver eliminato il Liverpool in Semifinale. Ma il Liverpool si era qualificato per la Semifinale, solo a causa della rinuncia del Tottenham (che aveva vinto 1-0 contro i Reds nei Quarti) a disputare la Semifinale stessa. Ma ve le immaginate queste cose in una Uefa Champions League vera e propria dei giovani? Diciamo bravi ai ragazzi dell’Inter, ma lasciamo stare la Champions dei giovani. Anche la Champions Youth Cup del 2007 in Malesia, con schierate tutte le squadre del G14, era stata ribattezzata la Champions dei giovani ma non lo era e non si è confermata tale. Nessuno vuol togliere nulla agli sforzi che l’Inter ha profuso sul Settore Giovanile da molti anni a questa parte (il Milan ad esempio è competitivo in questo senso dal 1′ Luglio 2009), ma pensare di distogliere l’attenzione dalle sconfitte di questa stagione contro Milan, Trebisonda, Marsiglia, Palermo, Novara due volte, Catania, Juventus, Napoli tre volte, Lecce, Roma e Bologna, con un importante torneo giovanile, sembra francamente un po’ azzardato. O no?
Post Originale:
Conte: cose da Terim. La multa solo per Allegri, Juve-Milan 1-2 (2-2 d.t.s)…ma ciao triplete de che? Champions dei giovani? Ma dai!