Pato negli States porta con sé i rimpianti per Tevez? Milan-Roma e l’obiettivo seconda Stella

Milan news

Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

24.03.2012 00:00 di Giulia Polloli   articolo letto 478 volte

Giulia Polloli

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Il tarlo della Champions questa volta non sarà l’arma in più sfruttata dall’avversario di turno per preparare la partita contro il Milan. Luis Enrique ha sottolineato quanto l’impegno europeo sia difficile per i colori rossoneri, ma soprattutto ha ribadito la forza del Milan e la determinazione nel voler vincere il campionato che lo vede in testa alla classifica a sole quattro lunghezze dalla Juventus: nessun calo di concentrazione secondo l’allenatore dei giallorossi, ma la consapevolezza che quella che andrà in scena questa sera a S.Siro sarà una gara da affrontare con la massima condizione: “Per vincere dobbiamo essere al 100%” sottolinea il tecnico capitolino. Una percentuale che in casa Milan da tempo immemore non compare nello status delle condizioni della rosa a disposizione di Allegri. Infortunio dopo infortunio però il Milan è tornato a svettare in classifica, lasciandosi alle spalle la Juventus che però non è ancora riuscito a battere in campo in questa stagione. La querelle legata alle dichiarazioni di Galliani che, rifacendosi ai tempi regolamentari, afferma che l’alloro di imbattibili in casa Juve debba essere ammainato, viene ripresa anche dal tecnico in conferenza stampa:“Se la partita finisce al 90’ abbiamo vinto, se finisce ai supplementari la vincono loro. Ma non è un problema perché alla fine in finale ci sono andati loro e speriamo di essere davanti noi il 13 maggio”. Dichiarazione d’intenti più che mai chiara: l’obiettivo è lo scudetto e nessuno, soprattutto ora che il Milan guarda tutto dall’alto, deve essere distratto da altre situazioni. Il percorso netto è condicio sine qua non per la rincorsa ad un obiettivo ancora più importante: “il prossimo anno dobbiamo correre per vincere la seconda stella” e il tecnico toscano sta dimostrando di avere talento nella corsa al tricolore.
L’avversario che si pone di fronte ai rossoneri stasera è una Roma alla ricerca di equilibrio nel rendimento. Una Roma che nei suoi piani vede ancora in lontananza la possibilità di poter raggiungere il terzo posto, ultimo utile per un pass indiretto per l’Europa che conta. La Roma ha investito molto in proiezione, lo ha sottolineato anche Barbara Berlusconi con un encomio pubblico alle scelte di puntare sui giovani della nuova gestione della squadra della capitale.
La Roma arriverà a S.Siro con il coltello tra i denti e con Totti davanti, uno delle ultime bandiere di questo calcio moderno, che trascinerà i suoi compagni gladiatori alla lotta sotto quella che fu la “Fossa dei Leoni”. E l’esito non sarà scontato, nessuno dei due allenatori concederà spazi alle incursioni dei campioni avversari, secondo Luis Enrique non ci si deve aspettare un risultato simile all’andata, quel 3-2 rimasto impresso nei ricordi soprattutto per l’evento che lo ha seguito. Già, proprio dopo la partita di Roma il Milan ha perso uno dei suoi combattenti in stato di grazia: quel Cassano che si era ormai ritagliato un posto fisso con il compagno Ibra, con il quale, nell’intesa maestosa creata in campo, ha regalato meraviglie da incorniciare. Il Milan arriva anche a questa partita con gli uomini quasi contati. Rientra agli ordini di Allegri Boateng, che verosimilmente partirà però dalla panchina. Non ci sarà invece Robinho e ovviamente non sarà della partita nemmeno Pato, atteso dall’ennesimo viaggio intercontinentale per un nuovo consulto americano per scoprire l’arcano che si nasconde dietro i suoi numerosi, troppi, infortuni muscolari. E parlando di Pato e del suo stato di inutilizzabilità è normale rifare ad Allegri la domanda che riguarda il mancato arrivo di Tevez in rossonero, proprio per non privarsi del brasiliano. Come sempre il tecnico toscano non ama parlare del passato e delle scelte fatte, ma guarda in prospettiva. Lo stesso fa Galliani, che conferma la stima e la voglia del Milan di tenere stretto a sé un ragazzo dal talento indiscusso e soprattutto di soli 22 anni che sicuramente troverà la soluzione ai suoi problemi fisici. Già, perché siamo così abituati a parlare di Pato e dei suoi trascorsi al Milan, che ci sembra di parlare di un giocatore anagraficamente più anziano. Pato è un talento giovanissimo, non dimentichiamocelo, solo un po’ sfortunato. Quindi Galliani giustamente sottolinea la voglia del Milan di non privarsi di un campione già affermato e potenzialmente migliorabile, ma non può nascondere che l’argomento Tevez gli faccia palpitare ancora il cuore. Il grande rammarico del mercato invernale del Milan è stato proprio quello di non essere riuscito a far vestire la casacca più titolata al mondo allo sregolato genio argentino, che ora lo stesso Mancini ritrae come l’uomo in più per vincere il campionato.
Ma ha ragione Allegri, non si può guardare indietro, non si possono cambiare le scelte fatte, si deve lavorare con gli uomini che si hanno a disposizione: e lui ne sa qualcosa. Il turnover del Milan fino ad ora è stato dettato dall’indisponibilità di molti giocatori chiave, non da una reale scelta programmata per ridare fiato un po’ a tutti.
Ma anche in questi frangenti il Milan ha fatto quadrato, traendo la forza dallo spirito di squadra, risollevandosi più e più volte, anche quando gli eventi sembravano essere destinati a tingersi di toni cupi. Lo è stata la rimonta di Udine, per citare l’ultima resurrezione dalle proprie ceneri, così come avveniva per la mitica Araba Fenice, ma anche le ripartenze ad inizio campionato, che hanno permesso al Milan di ritornare ai vertici. E in un mese denso di appuntamenti, come quello appena trascorso, pensando alle prossime due settimane con quattro gare di altissimo livello da affrontare, condivido il pensiero del nostro tecnico Allegri: un passo alla volta, concentrati su ogni singolo obiettivo. Il reparto offensivo è decimato: anche Pippo Inzaghi ha dovuto gettare la spugna dopo la partita di Tim Cup. Quindi, analizzando i pareri degli opinionisti, ancora una volta gli avversari potrebbero essere “avvantaggiati” dal fatto che giocherà Ibrahimovic nel tandem terminale offensivo del Milan. Che poi questo possa essere un vantaggio per gli avversari, qualcuno credo, me lo debba ancora dimostrare.

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