Seedorf: “Mi dispiace quanto accaduto, vorrei dare di più..”

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Clarence si scusa a modo suo…

MILANELLO – Seedorf è stato protagonista in negativo domenica contro il Bologna, negativo in campo e negativo per la reazione avuta al momento della sostituzione. “Do the right thing” (da “Il Pagellone”) si sente ormai “Did the right thing”, capisce di non esser più l’arma micidiale di una volta, semmai un personaggio scomodo, di sicuro il più discusso all’interno dell’ambiente rossonero. Ma evidentemente non immaginava di causare tutto questo clamore, ed oggi ci ha tenuto a chiarire la sua posizione:

“Non ero contento quando sono uscito, ma non tanto per la sostituzione anche se può sembrare così. La rabbia c’era da tanto tempo. Questa squadra poteva stare in una situazione diversa. In quel momento si stava perdendo, avrei voluto fare qualcosa ma uscendo dal campo mi sono sentito impotente. Sono una persona molto passionale, credo che dopo tanto tempo ormai la gente mi conosce, le cose nascono poi muiono subito lì. Col mister ho chiarito, anche se c’era poco da chiarire. Con la squadra è tutto a posto, mi conoscono e io sono a disposizione dell’allenatore, dei compagni e di tutti quanti, sicuramente non è il momento di creare polemiche. Lo sfogo c’è stato, ma è uno sfogo di uno che ci tiene tantissimo, forse anche troppo a fare al meglio con il Milan. Questa è stata la reazione, poi le cose che succedono nello spogliatoio non sono abituato a raccontarle, anche se non è successo niente di che”

“Il mio è un chiarimento per ribadire che non mi permetterei mai di mettere le mie personali situazioni avanti di quelle del Milan, dei tifosi, dell’allenatore, e cosa più importante di tutti, dei miei compagni, che non hanno assolutamente niente a che fare con questo

“Non sto riuscendo a dare quel contributo che vorrei, se dopo 55′ devo uscire c’è quella rabbia che rimane. Non possiamo dare tanta importanza ad una battuta del genere perchè ci sono partite in arrivo. Da quando gioco non ho mai messo le mie cose personali davanti alll’obiettivo della squadra, però chiedo comprensione per uno sfogo da uno che ci tiene tantissim e che è molto schietto, nel bene e nel male”

“Mi conoscete come uno che fa squadra, che fa gruppo e che cerca di unire. Però sono una persona anch’io, anch’io ho emozioni, sto vivendo molto intensamente questi ultimi mesi, siamo ancora in ballo per il campionato, mancano ancora cinque partite. Abbiamo visto succedere tantissime cose, il mio unico obiettivo, in campo, panchina e tribuna che sia, è di dare supporto alla squadra per raggiungere il massimo dei punti possibili, sperando di avere una bella sorpresa alla fine. Il momento è delicato, ci sono stati tanti episodi che non sono stati a favore nostro nelle ultime partite. Ma sto parlando proprio di qualche gol sbagliato o qualche errore che abbiamo pagato caro, però credo che la squadra ha reagito nel secondo tempo e ha fatto una buona gara. Dobbiamo assolutamente crederci, concludere al meglio e cercare di vincere tutte le partite che restano, cominciando da quella di domani”

“Mi dispiace sia venuta fuori la discussione con Allegri, nei 20 anni che gioco posso anche aver parlato con un giornalista che conosco, poi ognuno usa le parole come vuole. Non sono conosciuto come uno che fa polemica attraverso i giornalisti, non ne ho bisogno perchè dico le cose in faccia. Tante volte vengo criticato proprio perchè sono troppo schietto. Mi dispiace, perchè è già successo più volte che le cose sono uscite quest’anno. Il Milan è sempre stato un’unione importante, anche dopo queste uscite poi abbiamo l’opportunità di chiarire le cose, perchè siamo persone e uomini e abbiamo la possibilità di spiegarle”

Tante belle parole, ma la sensazione generale è che Clarence ormai sia il problema, non la soluzione. Il suo tempo in rossonero è finito. Lo ringraziamo per tutto quel che fatto (annate straordinarie) ma è tempo di guardare avanti, senza fasulle riconoscenze eterne, nè insulti, solo col buon senso di chi ha amato un giocatore ma si rende conto che di quel giocatore non sia rimasto che il ricordo.

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