CALCIOMERCATO MILAN: A BRAIDA PIACE ASAMOAH

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É il passato che bussa e vuole essere invitato alla festa: se ad Allegri la coppa scudetto è stata consegnata proprio dal «suo» Cagliari, Ariedo Braida chiuderà la stagione che ha riportato il tricolore in via Turati proprio con la «sua» Udinese. Per il d.s. rossonero non poteva esserci un ultimo atto più denso di significato perché Braida, oltre a essere nato a Precenicco, in provincia di Udine, nell’Udinese ci ha giocato (anni Sessanta) e ci ha fatto pure il direttore sportivo (prima di giurare fedeltà a Berlusconi e Galliani). Poi si è messo a scovare talenti a Milanello. Tra gli altri Van Basten, Rijkaard, Gullit, Shevchenko, Kakà,ma«Udine è il mio posto, la mia radice. Sono e sarò sempre un tifoso dell’Udinese».

Braida, per lei si profila un conflitto d’interessi di una certa portata. «Eh sì. Sarei felice se l’Udinese conquistasse i preliminari, però c’è di mezzo il Milan: e noi intendiamo vincere dappertutto. Comunque loro hanno fatto una stagione straordinaria e questo sarebbe un traguardo strepitoso. Così come sono strepitosi i Pozzo e Guidolin, uno dei migliori tecnici in circolazione».

Com’è il rapporto con la famiglia Pozzo? «Fare trattative di mercato con Gianpaolo è durissima (ride, ndr). É un fenomeno, alla fine gli affari li fa sempre lui…».

A proposito di Udinese: come procede il corteggiamento ad Asamoah? «In Friuli ha dimostrato di essere un ottimo giocatore. Per il momento diciamo che è tutto».

Taiwo invece è già vostro. E Galliani ha dato a lei tutti i meriti dell’operazione. «Mi fa piacere, ma è più piacevole veder giocare bene il Milan. Abbiamo preso Taiwo perchè ha tecnica e fisico, l’importante è che lui si ponga con umiltà perché deve ancora migliorare. L’esempio per tutti è quello di Abate: a piccoli passi è diventato uno dei migliori terzini italiani».

Anche Pato deve seguire questa politica? «É diventato adulto troppo in fretta, a 19 anni era già considerato un uomo, un giocatore importante. Al momento non si può pretendere di più da lui. Ha grandissimi margini di miglioramento».

Pare che Cassano inizi ad avere qualche mal di pancia… «Non mi risulta sia insoddisfatto. Se dovesse parlarcene, vedremo».

Kakà e Ronaldinho:duemodi diversi di vivere il Milan. «Dinho è un campione che ha sciupato molto il suo talento. Ricky è un ragazzo esemplare, è ancora molto legato a noi. Mi spiace molto che non sia possibile riaverlo».

Qual è il suo rapporto con Berlusconi e Galliani? «Il presidente è una persona adorabile e lavorare con lui è facile. Quando hai la sua fiducia, ti lascia fare. A Galliani devo tutto, è stato lui a volermi al Milan. Insieme lavoriamo bene. Non ho mai pensato di andarmene, chi lascia il Milan per propria scelta è matto».

Non è che Berlusconi l’ha incaricata di portare a Milanello Fabregas? «Ora come ora è fantacalcio».

La Gazzetta dello sport

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