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Cassano, doppio Ibra e Nocerino: il Milan dilaga a Siena, la Juve risponde con identico poker a Novara e lo scudetto è sempre più lontano, ma in Toscana abbiamo capito che Milan avrebbe potuto essere se fosse stato al completo per l’intera stagione.
© foto di ALBERTO LINGRIA
Il Milan cala un poker sul tavolo verde dello scudetto, la Juve risponde allo stesso modo e tiene a distanza i rossoneri che ormai devono sperare in un autentico miracolo; il pomeriggio di Siena è allegro e festoso ma anche malinconico e struggente, perchè dopo tanto tempo abbiamo rivisto in campo una squadra vicina a quella “ideale”, soprattutto in avanti e abbiamo capito cosa ci siamo persi per tanti mesi: Cassano, Boateng, ma anche un Gattuso troppo poco rimpianto durante la sua assenza e, non a caso, il Milan ha sfoderato la miglior prestazione dell’ultimo periodo, quello dopo l’eliminazione dalla Champions, tanto per intenderci. Una squadra che faticava terribilmente a segnare ha calato un bel poker di reti; una squadra che stentava ha mostrato un buon gioco; una squadra che sembrava in disarmo e aggrappata solo al suo smisurato orgoglio ha fatto capire di aver ritrovato una buona condizione e di poter davvero chiudere in bellezza un campionato che poteva e doveva avere un esito diverso. Il Milan rimane in corsa, l’aritmetica ancora non condanna i rossoneri, ma sperare che la Juve rallenti due volte su tre è davvero troppo anche per il più inguaribile degli ottimisti, quindi cominciamo a rassegnarci all’evidenza, ben felici di essere eventualemnte smentiti. I rossoneri sono passati agevolmente su un campo ostico e al cospetto di una squadra insidiosa, che aveva messo in difficoltà tanti avversari in questo campionato; un inizio balbettante fino a metà del primo tempo, poi due gol in pochi minuti che hanno messo K.O. il Siena, dopodichè il Milan ha controllato senza affanni quasi fino alla fine, ma il gol di Bogdani ha riacceso la partita nel finale e la reazione dei rossoneri è stata veemente ed efficace, culminando nei due gol di Nocerino (favoloso) e Ibra che hanno dato proporzioni forse esagerate al risultato. Grande gioia per il ritorno al gol di Cassano, che ha mostrato la solita ottima intesa con Ibra: lo svedese ha siglato una doppietta dopo un inizio di partita sconcertante che faceva temere la solita prestazione indisponente degli ultimi tempi, ma ha dimostrato ancora una volta di essere decisivo per questa squadra quando ha voglia di darsi da fare; buona anche la prestazione di Boateng e tutto ciò fa pensare a cosa poteva essere questo Milan se Fantantonio e il Boa fossero stati più a lungo disponibili piuttosto che quasi costantemente in infermeria; ora probabilmente staremmo facendo ben altri discorsi, mentre invece siamo qui a piangere sul latte versato, ovvero a rimpiangere i tanti infortuni, che hanno impoverito una squadra che al completo ha dimostrato spesso anche in passato di essere forte e competitiva.
Allegri ha finalmente possibilità di scelta e la sfrutta fin dalle convocazioni: Emanuelson, Robinho, Seedorf, Ambrosini, Robinho e Thiago Silva lasciati a casa con diverse motivazioni e qualche novità in formazione per avere forze fresche in campo: Cassano partner di Ibrahimovic, Boateng trequartista, Gattuso per far rifiatare Nocerino, Mesbah a sinistra in difesa, Bonera e Yepes coppia centrale con Nesta a riposo; queste le scelte di un allenatore che molti vorrebbero altrove nella prossima stagione ma che non pensa al suo futuro, non vuole arrendersi ad una Juve scudettata e vuole giocarsela fino in fondo. Lo stadio di Siena è pieno e ribollente d’entusiasmo per l’arrivo dei campioni d’Italia e per una salvezza ormai vicina, anche se non ancora aritmetica, ma ci sono anche tanti tifosi rossoneri e il settore ospiti è gremito; è l’ultima vera trasferta della stagione, la fiammella della speranza è ancora accesa, seppur flebile e il lungo ponte del 1° maggio ha convinto molti tifosi rossoneri a viaggiare verso Siena; all’entrata in campo della squadra c’è anche una minicoreografia nel settore ospiti con tanti palloncini, per chiudere al meglio una stagione di trasferte al seguito del Milan da parte di chi “si fa i chilometri” e supera tanti ostacoli di ogni genere per restare sempre accanto alla squadra.
Il Milan inizia la partita sulla falsariga delle ultime stentate prestazioni: gioco lento e poco produttivo, squadra che fatica e manca di rimto e velocità, grande difficoltà a sfondare la difesa avversaria. Metà tempo scorre via senza troppe emozioni e nel frattempo arriva anche la sgradita notizia del vantaggio della Juventus a Novara che smorza le residue speranze scudetto; ma quando siamo già preparati ad un’altra lunga sofferenza, pensando ad un Milan depresso dalla notizia e che potrebbe mollare e, soprattutto, vedendo un irritante Ibra che sbaglia qualunque cosa e sembra annoiato e capitato a Siena per caso senza alcuna voglia di mostrare le sue immense doti, improvvisamente lo svedese si risveglia e cambia la partita sua e della squadra, come ha fatto tante volte in questa stagione e non solo: il riscatto parte da un’imperiosa discesa sulla destra fino alla linea di fondo e un tiro cross rasoterra che mette in difficoltà Brkic, che pasticcia, non trattiene l’insidioso pallone e viene punito dall’opportunismo di Cassano che ringrazia, sfrutta l’errore e da pochi passi insacca un gol importante per il Milan ma fondamentale per lui, visto che è il primo dopo il problema al cuore e, infatti, Fantantonio pensa bene di festeggiare andando ad abbracciare il dottor Tavana, colui il quale gli ha salvato la vita quella sera di ottobre alla Malpensa. La vera fine di un incubo e l’inizio di una nuova vita calcistica per Cassano, che pensa di ringraziare Ibra per l’assist (in verità involontario e favorito dall’errore del portiere avversario) e di ricambiare l’omaggio, porgendo allo svedese il pallone che Ibra controlla e scaglia sotto la traversa con un fulmineo tiro che non lascia scampo e Brkic. Uno-due in tre minuti e partita che sembra già decisa, perchè lo spavaldo Siena dei primi 26 minuti va al tappeto e fatica a rialzarsi e rischia di subire anche il terzo gol, ma questa volta Brkic è bravo sulla conclusione di Boateng. L’unico segnale di vita del Siena è il pallone ciccato da Destro da favorevolissima posizione nel finale di un primo tempo a due volti che il Milan chiude in vantaggio di due reti dopo un avvio faticoso e macchinoso.
Nella ripresa il Milan controlla in scioltezza la partita e prova anche a divertirsi e a divertire, costruendo qualche azione spettacolare: Ibra, finalmente rilassato e coinvolto nel gioco, fa a sportellate con i difensori avversari, lotta, arretra alla ricerca di palloni giocabili e improvvisamente si fionda in avanti per cercare la conclusione; quella rasoterra da lunga distanza sembra vincente e destinata all’angolino, ma Brkic la devia in bello stile e tiene in corsa il Siena; poi Ibra serve con un colpo di tacco il nuovo entrato Aquilani (al posto di Muntari), ma il centrocampista si fa anticipare dall’uscita del portiere. Allegri prova ad arginare la grinta e la voglia di correre di Gattuso, invitandolo a prendersi qualche pausa, ma Ringhio è indemoniato, si fa ammonire, rischia anche l’espulsione per troppa foga (comprensibile dopo una lunghissima assenza dai campi, ma pericolosa per la squadra) e l’allenatore lo richiama in panchina mandando in campo Nocerino. Entra anche el Shaarawy al posto di Boateng, perchè la partita sembra ormai decisa e tranquilla, ma nel calcio non si può mai stare davvero tranquilli e, infatti, il Siena decide di regalarci qualche brivido del quale avremmo volentieri fatto a meno, segnando con Bogdani il gol che dimezza lo svantaggio; l’attaccante raccoglie la corta respinta di Abbiati su tiro di Destro, sorprende Bonera (unica sbavatura del difensore in una prestazione pressochè perfetta da vero dominatore della propria area) e realizza il gol della speranza senese, che potrebbe mettere in difficoltà un Milan ormai convinto di avere intascato i tre punti e improvvisamente costretto a soffrire. I rossoneri, però, reagiscono da grande squadra, tornano ad attaccare con veemenza per evitare di correre pericoli e a chiudere la partita ci pensa al 90° Nocerino, che si ricorda di avere il n°22 sulla maglia, si traveste da Kakà, parte in progressione dalla metà campo, dribbla gli avversari come birilli, è anche fortunato in un rimpallo e fulmina Brkic con un missile terra-aria che va ad infilarsi all’angolino e manda in delirio la curva rossonera; il Noce, pazzo di gioia, bacia lo stemma del Milan sulla maglia e il popolo rossonero lo ringrazia con applausi scroscianti e cantando a squarciagola il coro a lui dedicato. E non è finita, perchè proprio all’ultima azione Cassano, in campo per tutta la partita (e anche questa è una notizia confortante), fa un’altra giocata spettacolare e offre a Ibra un delizioso pallone solo da spingere in rete, per la doppietta personale e il poker di squadra.
Un successo largo e convincente, che forse servirà a poco ma che dimostra la voglia del Milan di non mollare fino alla fine: raggiunti dalla notizia del gol juventino quando ancora stentavano e faticavano contro un buon Siena che pressava e correva di più, i rossoneri avrebbero anche potuto arrendersi e cadere in depressione, invece hanno reagito da grande squadra con orgoglio e cuore e hanno vinto nettamente, dando anche spettacolo in qualche frangente, con azioni manovrate ed efficaci che dimostrano quale sia il reale valore di una squadra che raramente abbiamo visto in campo. Cassano e Boateng avrebbero dovuto essere punti di forza e pilastri del Milan, invece sono mancati a lungo, così come Gattuso, altro elemento importante per la sua grinta e la sua esperienza. Teniamo presente che nemmeno il Milan di Siena era quello “tipo”, ma almeno ci si avvicinava, soprattutto in attacco e la differenza si è vista. Non è stata certo una prestazione trascendentale, ma siamo a fine stagione, le energie sono al lumicino e molti problemi restano, ma questa vittoria restituisce un po’ d’entusiasmo proprio nel giorno in cui abbiamo forse definitivamente capito che il miracolo non avverrà. Lo scudetto ormai è sempre più lontano, ma la squadra ha voglia di lottare fino in fondo e non vuole aggiungere rimorso a rimpianto nel caso in cui la Juve dovesse davvero rallentare, anche se ormai servirebbe che si bloccasse di colpo. Questa squadra va comunque applaudita perchè ha lottato fra mille problemi e difficoltà e sicuramente continuerà a farlo fino in fondo; forse questo poker di reti più che esaltarci aumenta i rimpianti, ma ci fa anche capire il reale valore di questo Milan, che i tanti infortuni hanno diminuito per larghi tratti della stagione, soprattutto nei momenti decisivi e in occasione degli scontri diretti. Ora si può solo puntare a chiudere in bellezza e a credere in un miracolo, ma i ragazzi non mollano, lo hanno dimostrato a Siena e ciò deve renderci comunque felici e orgogliosi di questa squadra, comunque vada a finire!
Post Originale:
Un poker che alimenta i rimpianti