Il retroscena di Riso: "Da Nocerino a Tevez, ecco come è andata"

Milan news

03.05.2012 21:00 di Antonio Vitiello   articolo letto 3162 volte

© foto di Nicolo’ Zangirolami/Image Sport

Il Milan dietro le quinte. Parla Giuseppe Riso, agente Fifa che ha seguito minuto dopo minuto la trattativa  Carlos Tevez a gennaio insieme a Galliani, nell’ebook “Dietro le quinte del mercato” scaricabile QUI. “È stata una trattativa nata alle 13.30 del 31 agosto, al volo, quando il mercato del Milan sembrava chiuso”. Giuseppe Riso, agente Fifa intermediario dell’operazione che ha portato Antonio Nocerino dal Palermo al Milan, ripercorre le tappe, una per una. Non ne aveva mai parlato pubblicamente, né di Nocerino e né del tormentone Tevez che ci ha accompagnato per oltre due mesi fino al 31 gennaio 2012. È la prima volta che affronta gli argomenti. Non sceglie un giornale per farlo, ma un ebook. Un libro che conta di arricchire negli anni a venire, lavorando e
ritagliandosi il suo spazio come e più di adesso. Giuseppe, quando hai pensato di proporre Nocerino al Milan? “Quando ho visto il Palermo parlare con il Bologna, ho chiesto informazioni in merito e saputo che stavano parlando di Della Rocca. Lì ho pensato che avrebbero dato via Nocerino. Così sono andato nell’ufficio di Galliani, a cui ho proposto l’idea. Poi lui, bravo a fare l’opera d’arte, ha parlato con Zamparini e portato a termine l’operazione. Ma durante il pomeriggio, intorno alle 18, la trattativa sembrava saltata”. Perché? “C’era stata una discussione tra Sogliano e Zamparini, che non si parlavano più. Portare avanti la cosa era diventato complicato. Poi però Galliani ha mantenuto i contatti con Zamparini e Sogliano era lì. Alla fine è andata bene”. Passiamo a Tevez, il tormentone invernale. Come ti è venuto in mente di parlarne a Galliani? “Cassano ha avuto il problema noto a tutti e quindi per il Milan si è aperta la possibilità di prendere un giocatore importante in attacco. Tevez era in rotta con Mancini, così ho pensato di parlarne a Galliani, che a Londra ha condotto una trattativa pazzesca, dando una lezione di gestione amministrativa al Manchester City. Ricordo che c’era tanta tensione, anche in aereo. Era una trattativa importantissima”.
Che non si è concretizzata… “Inizialmente era fatta, con il passaggio di Pato al Paris Saint-Germain. Ma il brasiliano, per il troppo amore nei confronti del Milan, ha deciso di continuare ad indossare la maglia rossonera. Tevez è un grande campione di cui il City probabilmente non voleva privarsi davvero. Poi c’era in ballo il discorso di Maxi Lopez, ma gli inglesi pensavano che fosse un diversivo per creare tensione e invece l’ex Catania si è tinto di rossonero per davvero. E pensare che per Carlitos c’era anche il volo prenotato, da Buenos Aires con scalo a Roma per Milano Linate, dove sarebbe dovuto atterrare il 28 gennaio alle 11. Poi il Milan aveva anche preparato l’homedel sito ufficiale con la grafica dedicata al giocatore. Però, alla fine, non se n’è fatto nulla”.
Tu e il Milan ci sarete rimasti male, immagino. “Io no perché alla mia età (28 anni, ndr) condurre una trattativa così importante e di
grande livello internazionale, è qualcosa di straordinario. E il Milan ha preso Maxi Lopez, quindi direi che nessuno c’è rimasto davvero male. Chi fa questo lavoro deve pensare alla prossima trattativa e io mi sto già muovendo per giugno”. Chiudiamo con Scapuzzi. Anche per lui c’è un retroscena legato al trasferimento in Inghilterra, al City. “Mancini lo voleva fortemente, il City lo aveva già seguito. Ma fare il contratto è stato difficile”. Perché? “Abbiamo fatto delle riunioni lunghissime. Quando siamo partiti per firmare il contratto è stata dura, il primo giorno abbiamo litigato per sei ore con Marwood. Ventiquattro ore dopo invece ci siamo incontrati allo stadio del City e dopo aver parlato abbiamo trovato l’accordo per il contratto di tre anni. Adesso Luca si sta ritagliando il suo spazio. Continua a fare gol, cresce e migliora a vista d’occhio, giorno dopo giorno”.

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