Il giallo della maglietta rossa

Milan Night

654 6 Il giallo della maglietta rossaSulla stagione del Milan ho due cose da dire. Buone. Le altre mille sono insulti, improperi, critiche, maledizioni, parolacce ed un paio di bestemmie per una stagione che abbiamo buttato via trasformandola in un fallimento. Tuttavia, fedele alla linea proposta da Raoul Duke dopo la partita con la Fiorentina, ho scelto di stare con la maglia almeno fino al termine della stagione.

Ho tenuto per me le mie critiche, sono andato a vedere tutte le partite a San Siro, ho tifato e ho sofferto come un matto. Giovedì mattina ho fatto una coda (brevissima peraltro) in banca per prendere il biglietto del derby. Secondo anello blu, e dove se no? Per come siamo messi è una stupidata di proporzioni bibliche, ma preferisco vederla come un atto d’amore ed è noto che l’amore rende stupidi.

A questo punto scatta il giallo. Da diverse settimane la curva sud (minuscola non casuale, come sempre) ha lanciato una campagna per il derby, proponendo di colorare la Sud (maiuscola non casuale) di rosso in mezzo al nerazzurro degli intertristi. La vendono al secondo anello marchiata Curva Sud, a 10 Euro mi pare. Anche il fatto che io non abbia un buon rapporto con l’attuale tifoseria organizzata del Milan è cosa nota, ma riconosco almeno che ci provano a riempire e colorare uno stadio sempre più vuoto e sempre più spento. Non usano i mezzi adatti a mio avviso ma almeno ci provano.

Il biglietto ce l’ho. Che faccio, metto o non metto la maglia rossa?

Ci ho pensato molto. Il mio amico Claudio, il buon senso trasferito nel calcio a dispetto di una passione  bruciante per il Milan, dice che dovrei comprarla e passarci sopra. Il mio smisurato ‘io’ attaccabrighe e testone di ce che dovrei andare vestito di bianco. Un bel dilemma.

Caspita è solo calcio! La cosa più seria tra le cose non serie. Allora ho preso una decisione: vado a comprare una maglietta rossa senza scritte sopra e domenica sera vado al mio solito posto a sostenere la mia squadra contro gli ORRENDI PRESCRITTI. Peggio di loro ci sono solo i gobbi. Io il mio dovere lo faccio fino in fondo qualunque cosa accada là nel profondo nord est, in quel neutro che neutro tanto non è se pensiamo che lo stadio è intitolato al NOSTRO Paròn…

Un solo rimpianto: questa volta, come nel derby d’andata, sentirò la mancanza di Leonardo

Pier

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