Anche Gattuso dice addio; Yepes rinnova, mentre Berlusconi è a caccia di investitori

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MILANO.

Altra giornata di lavoro intenso in via Turati sul fronte contratti in scadenza: la notizia che fa più clamore, ma che onestamente ci si attendeva, è stato l’addio di Gattuso: Ringhio si era recato in via Turati speranzoso di trovare conferme sul suo impiego continuo l’anno prossimo, sicurezze che il Milan non può dare nè a lui nè a nessun altro; oltretutto, alcune indiscrezioni dicono che Massimiliano Allegri abbia avallato l’addio del mediano calabrese e abbia chiesto alla società di provare a trattenere Flamini, facendo intendere dunque che preferisce il francese allo storico numero 8 rossonero. Queste le parole di Gattuso appena uscito dalla sede di via Turati:

“E’ andata che Galliani m’ha lasciato con il CD di Fausto Leali, con la canzone mi manchi. Domani faremo una conferenza stampa a Milanello. Farò un anno fuori, è stato un arrivederci e l’anno prossimo vediamo. Non ho nulla in ballo al momento. E’ arrivato il momento di dare spazio agli altri. Il Milan ha fatto molto di più di quello che ho fatto io ed è arrivato il momento di mettersi da parte. Dove vado? Non lo so, non ho in ballo niente”

Nel frattempo Galliani ha anche piazzato la prima mossa per sistemare la fisionomia della difesa rossonera del dopo-Nesta: con un gesto, questo sì, inaspettato, l’A.D. rossonero ha prolungato il contratto a Mario Yepes, nonostante l’elevata età del difensore, che sembrava ormai destinato a chiudere la carriera altrove. Il rinnovo è su base annuale e non ci è dato, per il momento, sapere le cifre legate al Colombiano.

Altra notizia fresca di giornata, riportata dalle pagine de La gazzetta dello Sport è quella che vedrebbe la famiglia Berlusconi decisa a cedere una quota considerevole della società; si parla di una quota attorno al 40%. Per la verità, già in passato si erano sentite voci simili in questo senso, ma le trattative si sono arenate vuoi perchè gli investitori non convincevano la famiglia Berlusconi, ma anche e sopratutto perchè Berlusconi non era troppo convinto della necessità di vendere. Ora lo scenario pare essere cambiato, anche di fronte a tutti questi addii illustri [ricordiamo che, oltre a Nesta e Gattuso, bisogna fare i conti con la partenza ormai annunciata di Inzaghi e Seedorf ndr], che imporranno al Milan dei sacrifici economici in sede di mercato, se si vorrà mantenere la squadra competitiva a certi livelli ed evitare quindi la fuga dei giocatori più rappresentativi e forti, come Thiago Silva, Boateng e Ibrahimovic. Le piste al vaglio del cavaliere sono tre: Investitori Arabi, Russi, oppure la quotazione della società alla borsa di Hong Kong; mosse che potrebbero fruttare un’entrata di circa 200 milioni di euro a compenso del passaggio della proprietà di una considerevole fetta del club, valutato da Berlusconi sugli 800 milioni di euro. Parte del ricavato verrebbe reinvestito sul mercato, per sostituire al meglio le partenze e provare a riaprire un nuovo ciclo vincente con nuovi volti e nomi. A fronte della situazione, se questa indiscrezione fosse vera, Berlusconi farebbe meglio a sbrigarsi: con un budget per il mercato vicino allo zero, l’anno prossimo potrebbe essere una stagione di vacche magre per i rossoneri.

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