AC MILAN, GAZZETTA DELLO SPORT: BOA-ASAMOAH L’ASSE GHANESE DEL MILAN

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Black stars, stelle nere. Ma sono conosciuti anche come i brasiliani d’Africa. Sarà per questo che il Milan ha iniziato a occuparsi di ghanesi. Uno, Boateng, sta diventando tutto rossonero (manca ancora il sì di Sokratis al Genoa) al termine di una stagione extralusso. In realtà Prince è nato a Berlino, ma dopo la trafila nelle nazionali giovanili tedesche ha scelto passaporto e maglia del Ghana, patria di papà. L’altro, Asamoah, è nato ad Accra, gioca a Udine da tre anni ed è una di quelle facce che Galliani e Braida tengono d’occhio da un pezzo. Figuriamoci adesso che Allegri ha chiesto espressamente una mezzala sinistra. Archiviato — almeno per il momento— il faldone Hamsik, è lecito attendersi che il Milan intensifichi il corteggiamento nei confronti di Kwadwo. In caso di fumata bianca, Allegri a centrocampo potrebbe contare su quell’asse tutto sostanza che ha costituito l’ossatura ghanese all’ultimo Mondiale. Quantità e qualità Negli ultimi anni il Ghana è diventato la nazione calcisticamente più rappresentativa del suo continente. Campioni del mondo Under 20 (finale vinta col Brasile…), vicecampioni d’Africa e capaci di raggiungere i quarti al Mondiale sudafricano, le Black Stars stanno esibendo qualità di spicco. Boateng — seppur «acquisito» — e Asamoah sono fra gli esempi migliori. In Sudafrica hanno formato l’asse verticale centrale del 4-2-3-1 disegnato da Rajevac, mostrando una felice coesistenza e un’adattabilità preziosa per qualsiasi allenatore: nelle prime partite il Boa è stato impiegato in mediana con Asamoah trequartista centrale, nelle ultime due Prince e Kwadwo si sono invertiti i ruoli (inutile dire che Boateng ha reso meglio dietro le punte). Intesa Sono stati la spina dorsale della loro nazionale per tutto il torneo, ed è stato anche grazie a loro se il Ghana è arrivato a un passo dalle semifinali (l’altro Asamoah, Gyan, ha ancora gli incubi quando ripensa al rigore sbagliato al 120’ contro l’Uruguay). Il punto più alto dell’intesa si è avuto in occasione del gol di Boateng agli Stati Uniti, ottavi di finale, con la cavalcata di Prince innescata proprio da Asamoah. Per certi versi molto simili (corsa, piedi buoni, spirito di sacrificio), ma ugualmente compatibili. Ecco il segreto principale di questo tandem ghanese, che al Milan funzionerebbe altrettanto bene. Il Boa sulla trequarti, il compagno sul centrosinistra in mediana, per un Milan a trazione anteriore senza dimenticare i compiti di copertura. Appuntamento ad Accra L’intesa fra i due in nazionale è stata evidente, nonostante le poche partite (8, di cui solo una persa) giocate insieme (in pratica Boateng ha scelto la maglia del Ghana proprio prima delle convocazioni mondiali). Inutile dire che Prince sarebbe felice di ritrovarsi accanto Asamoah anche al di fuori della nazionale, perché il calcio africano gli è già entrato nel cuore. Comunque, si vedranno presto: sabato ad Accra si giocherà Ghana Congo, qualificazioni di Coppa d’Africa. Magari iniziano a scapparci i primi consigli rossoneri.

 

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