© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Avete presente David Villa? Oltre 300 gol ufficiali in carriera. Bacheca ricca di trofei nazionali e internazionali, suddivisa tra Champions, Supercoppe di ogni tipo, Liga e Coppa del Re vinta con tre squadre diverse. Poi c’è la Nazionale e qui si contano un Europeo e un Mondiale. Il promemoria è per i pochi, pochissimi, che ancora non erano a conoscenza della carierra del Guaje, del bambino ormai maturo che per anni in Spagna ha rappresentato il prototipo perfetto della prima punta, meglio anche dall’altro bambino prodigio Fernando Torres. Dopo la gavetta tra Sporting Gijon e Real Saragozza, il suo trasferimento al Valencia. Cinque anni da urlo, alla guida di una squadra che viveva e vinceva grazie ai suoi gol.
Forse anche per questo, per eliminare un’avversaria scomoda durante la stagione, nell’estate 2010 il Barcellona ha preso il Valencia per la gola e messo sul piatto 40 milioni di euro per acquistarlo. Un’offerta irrinunciabile per un club in piena crisi economica. E’ così che Villa, dopo aver alzato la Coppa del Mondo al cielo, è passato nel club più forte al mondo. L’obiettivo era vincere tutto e, vedendo i risultati, non gli è poi servito molto. Il primo anno la Liga, il secondo la Champions, chiave d’accesso per mettere in bacheca anche Supercoppa Europea e Mondiale per Club.
Fin qui tutto bene, proprio fino al Mondiale per Club. Trofeo che ha vinto, certo, ma non da protagonista. E’ il minuto numero 36 della semifinale contro l’Al Sadd e Villa è costretto a uscire per un brutto infortunio alla coscia destra. Subito si teme il peggio e, in effetti, gli accertamenti nel vicino ospedale di Yokohama servono solo a certificare la lesione: frattura della tibia della gamba sinistra. Addio seconda parte di stagione, addio Europeo.
Per l’attaccante del Barcellona comincia un piccolo calvario. L’infortunio non è di quelli semplici da smaltire e per tornare in campo bisogna aspettare agosto. Torna giusto in tempo per la prima giornata contro la Real Sociedad e lo fa – come suo solito – con un gol. Entra al minuto numero 74, va a segno dieci minuti dopo. Tutto normale, quindi. Se non fosse per le tante, troppe, panchine che da lì in avanti ha collezionato.
Troppo pochi i minuti sul terreno di gioco per un calciatore che ama stare al centro dell’attenzione. Villa scalpita, ma Tito Vilanova lo impiega con contagoccie. La stampa spagnola alimenta quello che col passare dei giorni diventa un caso e il diverbio con Messi – tutto risolto nel giro di poche ore – fa il resto. “Villa vuole andare via”, i giornali catalani seguono questa voce di mercato. Al Barcellona non è più felice e potrebbe cambiare campionato.
Da li ad accostarlo ai top club italiani il passo è breve. La Juventus cerca un grande attaccante? C’è Villa! Il Milan deve rilanciarsi? Guardi in Catalogna! I messaggi e i rumours di mercato che arrivato dalla Spagna negli ultimi giorni sono questi. Far passare per possibile una trattativa che, al momento, non ha alcun margine per andare in porto. I motivi sono semplici e molteplici, il primo è legato al costo del cartellino. Pagato nel 2010 ben 40 milioni di euro, Villa 26 mesi dopo – 31 anni tra poche settimane – non vale meno della metà. Il Barcellona, qualora dovesse cederlo, non potrebbe prendere in ipotesi formule diverse dalla cessione a titolo definitivo. Per intenderci: David Villa non può essere trattato alla stregua di Bojan Krkic, un giovane promettente che cedi in prestito e poi, se va bene, lo riporti alla casa base dando un premio di valorizzazione (riscatto e constroriscatto servono esattamente a questo) a chi te l’ha fatto crescere. Villa, usando un termine che tanto ci piace, è un top player e come tale va trattato.
Secondo motivo, non meno importante. Al momento del suo passaggio dal Valencia al Barcellona il centravanti asturiano ha firmato un contratto fino a giugno 2014, ben oltre quindi di quanto pagano Juventus e Milan per trattenere in rosa Gianluigi Buffon e Robinho, i calciatori più pagati.
Termini economici pressoché inaccessibili per i nostri club. Come poter credere a un suo arrivo a gennaio?