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Scena numero uno, al primo piano del tribunale parla il procuratore Di Martino al termine dell’interrogatorio fiume del dentista Pirani: «La mia sensazione è che ci siano gare truccate in Serie A, ma non c’entrano tanto le scommesse: sono accordi presi a livello di società per loro convenienza. Come detto è una sensazione, per ora non ho le prove» . Scena numero due, piano terra dello stesso edificio. Pochi minuti dopo le parole del pm, escono dal palazzo gli indagati Bruni (il commercialista di Bologna) e Bressan (ex giocatore), ascoltati dal gip Salvini. E prima che l’oscurità si appropri di una giornata interminabile come la pioggia che ha bagnato Cremona, fonti investigative fanno sapere: «Un primo cerchio si è chiuso, ora l’inchiesta potrebbe ampliarsi. Manca nome e cognome di chi dava garanzie su società e giocatori. Una o più persone molto inserite nel mondo del calcio. Così i vari gruppi consideravano sicure le partite e ci puntavano i propri soldi» . C’è una struttura X Insomma, siamo vicini al livello superiore. Al di là delle sparate di Paoloni («Conosco quel giocatore, questo è il mio gancio» ), alcune millantate per disperazione, altre forse dovute a conoscenze dirette, c’era davvero un personaggio misterioso (o forse una struttura) che metteva il timbro sulle gare taroccate. Qualcuno di cui fidarsi ed esterno ai vari Pirani, Erodiani, Bellavista o i bolognesi. Qualcuno che era così ben informato da interessare anche al gruppo degli zingari, quello con i soldi cash (anche 400mila euro) da investire sulle partite di A. Non è un caso che proprio Bressan ne parla in modo esplicito con l’ex capitano del Bari, dopo averlo messo in contatto con il suo compagno Gegic (ancora libero in Slovacchia). In un’intercettazione i due si soffermano sulla possibilità di gestire le combine e fanno un esplicito riferimento a un personaggio importante che con loro aveva già lavorato per alcuni match di A. Ecco, questo mister o struttura X (potrebbero essere in 4 tra giocatori in attività ed ex) farebbe parte del secondo livello. Torna d’attualità, dunque, in questa fase il gruppo milanese che si muove nei locali frequentati da calciatori e dirigenti. Una collocazione geografica evocata ieri sera da un inquirente: «All’ombra della Madonnina si facevano affari importanti» . L’ultimo passaggio Un giro che di recente era diventato familiare a Bellavista. E lo stesso Signori più volte è stato visto a Milano negli stessi luoghi evocati dagli investigatori di Cremona. Ecco spiegato perché i bolognesi, Pirani ed Erodiani giocavano ingenti somme di denaro sui siti asiatici. Forse in questo tassello va anche inserito il disperato tentativo di Paoloni di far passare per «doc» la soffiata su Inter Lecce, provocando il flop economico che ha scatenato la discesa negli inferi degli attuali indagati. Chi al momento resta fuori dall’inchiesta è la struttura X. Ma il cerchio si sta stringendo: «Ci stiamo lavorando» , confermano gli investigatori.
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Post Originale:
AC MILAN, GAZZETTA DELLO SPORT: "IN SERIE A COMBINE TRA SQUADRE"