© foto di Daniele Mascolo/Photoviews
L’Inter espugna per la prima volta lo Juventus Stadium – in campionato, è bene sottolinearlo per non infilarsi in un ginepraio di polemiche futili, sterili e anche frivole – grazie a una doppietta del redivivo Milito e al gol di Palacio. Il Naviglio sorride anche sull’altra sponda, con Allegri che può rifiatare dopo le polemiche delle scorse settimane. La Roma distrugge il Palermo giocando alla Zeman, mentre la Lazio senza Klose assomiglia a un gattino spaurito nell’inferno del Massimino, dove Gomez ricorda Messi. Bene Fiorentina e Atalanta, prendono un attimo di respiro il Siena – inchiodando Delneri – e Giovanni Stroppa, vincente a Pescara contro il Parma peggiore della stagione.
I top
Andrea Stramaccioni – A parte i parallelismi con Mourinho, che lasciano il tempo che trovano, il giovane tecnico nerazzurro piace soprattutto per la sua capacità di adattare schemi a uomini – difesa a tre colpo di genio -, e a rilanciare una retroguardia che sembrava formata da statue d’argilla. Juventus rivedibile, ancora favorita per lo scudetto, ma l’attitudine a giocare con tre veri attaccanti (in un mondo mascherato da 4-3-3 che nasconde un 4-5-1) è sicuramente da lodare. Da ringraziare anche per le polemiche arbitrali, evitate solo grazie al risultato finale. Deo gratias.
Cinque Milan – Occhio ai falsi positivi, perché il Chievo calato a San Siro è stato di una pochezza imbarazzante. Però Allegri, dopo settimane di polemiche e rischio panchina si può godere qualche giorno di relativa tranquillità. Anche qui, alzare l’attenzione perché c’è il Malaga in Champions League – appuntamento fondamentale – e poi un calendario da brivido per le prossime gare.
Gonzalo Rodriguez – Un assist per la vittoria infrasettimanale, una zuccata per muovere il risultato in casa contro il Cagliari. Il mistero principale del calcio della scorsa stagione è la retrocessione del Villarreal, che poteva contare su di lui e Borja Valero, ma non solo. Una cosa impensabile.
I flop
Lo sciagurato Aronica – E’ brutto sparare sulla Croce Rossa, ma il suo passaggio per De Sanctis si trasforma in un assist da killeraggio mediatico. Il problema è che il Napoli non può sperare di vincere uno scudetto con Aronica come prima alternativa ai titolari: sono stati comprati difensori da nazionali under21 come Argentina (Fernandez), Spagna (Victor Ruiz) e Brasile (Bruno Uvini) ma nessuno è riuscito a spodestarlo. A chi lo si presenta il conto?
La difesa del Palermo – Disorganizzata, con buchi importanti, tre titolari su cinque retrocessi con le proprie squadre l’anno scorso. Difficile sopravvivere a una squadra di Zeman, senza considerare che Munoz è diventato perno della retroguardia dopo due stagioni con rendimento da Lega Pro. Zamparini stavolta dovrà davvero guardarsi alle spalle.
Ciro Ferrara – Sesta sconfitta consecutiva, non lo salva nemmeno il super gol di Maresca. Il passivo potrebbe anche essere più largo, perché Denis si mangia almeno tre occasioni facili facili, vede annullarsi una rete regolare e in un paio di circostanze Romero ha i brividi.