Biasin: "Guai a chi tocca il Faraone"

© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

A come “AAA cercasi arbitri senza orzaiolo”.
Come avranno passato la domenica l’arbitro Tagliavento e l’assistente Preti? Hanno guardato Barbara D’Urso su Canale 5 che intervistava Sgarbi in versione Cast Away? Sono andati all’Ikea? Si son presi il cazziatone dai designatori? Tutto può essere, ma la certezza è una: basta con la tiritera “gli arbitri italiani sono i migliori al mondo”, che magari è anche vera ma non se ne metti 5 tutti assieme, che poi fan danni tipo uragano. Molto meglio un cervello solo e uno schermo da 30 euro marca “Sinudyne” con le immagini in bassa frequenza. La Fifa non vuole? Facciamolo di nascosto (e non sto scherzando).

B come “Bendtner ci è o ci fa?”.
Riuscire a pronunciare il cognome del manzo nordico senza fare la figura del babbeo è già un’impresa. Per il resto il puntero è – suo malgrado – il simbolo del mercato buono ma imperfetto firmato Marotta: tutti i ruoli hanno il loro bel titolare con relativa riserva, ma là davanti manca il bomberone. Dopo aver recitato per tutta l’estate l’elenco a mo’ di rosario (Higuain, Llorente, Van Persie, Jovetic, Berbatov e pure mia sorella…) alla fine è arrivato l’onesto Nicklas, probabile titolare domani contro gli amici danesi. Dajè pennellò che la butti dentro!

C come “contratto di Walter e Walter è contratto”.
Voci micidiali della giornata di ieri: “Mazzarri sta male, è in ospedale per un guaio grosso, i parenti stanno pregando San Lavezzi per sperare nella grazia”. Poi la verità: Walterone era in clinica per controlli di routine (chessò… l’esame delle urine). La verità è che l’unico problema del mister con la zazzera si chiama contratto: da quando ha specificato “basta chiedermi se sarò l’allenatore anche l’anno prossimo! Non ve lo dico!” ha cominciato a sbandare. Per il bene del Napoli è il caso che chiarisca quello che vuol fare (altrimenti all’ospedale ce lo mandano…).

D come “duetto Cassano-Tagliavento”.
Cassano ha modi da guappo cresciuto a pane & volpe, ma all’intervallo di Juve-Inter ha vinto lui. “Tagliavento ti stiamo parlando! Ascoltaci! Tu fai il fenomeno e vai via!”. E il fischietto che fugge veloce verso gli spogliatoi. Ammettere un errore non è un delitto neanche se sei l’arbitro più celebrato d’Italia (chissà poi perché…).

E come “El Shaaraawy guai a chi ti tocca”.
Anche questo è difficile da pronunciare, ma a differenza dell’attaccante bianconero pare un predestinato fatto e finito. Il Real lo punta come fanno i cani da tartufo con i tartufi, il City farebbe volentieri a cambio con quel discolaccio di Balotelli. Galliani osserva e se la gode: il contratto (rinnovo fino al 2018 in vista) è a prova di bomba.

F come “Fine del volemose bene tra Baldini e De Rossi”.
Se qualcuno aveva dei dubbi, ieri se li è tolti. A Roma non c’è spazio per tutti: o resta capitan futuro o restano Zeman e dirigenti vari. E’ un problema di idee divergenti, certo, ma soprattutto di conti da sistemare. Il rosso in bilancio è micidiale (-58 milioni) e Daniele guadagna troppo per gli standard italiani. L’addio è possibile, soprattutto se Zdenek si mette a vincere (e figurati se conquista il derby…).

G come “Giovinco è giù di morale perché gli manca la figu di Ciuchino per completare l’album dell’Esselunga”.
Esegue il compito richiesto da Conte e lo fa bene. E’ il prediletto del mister e non è mica colpa sua. Il bell’Antonio l’ha rivoluto a Torino e ci sarà un perché. Sebastian non sarà Messi (e neanche un quarto di Del Piero, per carità), ma in campo non gioca peggio dei colleghi di reparto. Eppure… eppure gli schiaffi sono tutti per lui: “E’ alto come Pisolo, non combina una mazza, non ha la dimensione europea, sembra uscito dal libro delle fatine”. Ma dati alla mano è tra quelli che corrono di più e tocca un mare di palloni. Abbiate pazienza e esploderà come a Parma…

H come “ho visto in giro per Milano i procuratori di Paulinho! Giuro!”
Visoni da tregenda in questi giorni a Milano. Mio cuggggino: “Ho visto due che sembravano i procuratori di Paulinho che mangiavano al McDonald vicino al Duomo di Milano”. Io: “Intanto come fai a sapere che faccia hanno i procuratori di Paulinho e poi lo sanno tutti che il “Mc” della Galleria Vittorio Emanuele è chiuso, pirla”. Mio cuggggino: “Ti dico che li ho visti! Paulinho arriva a gennaio!”. Mio cuggggino le spara grosse, ma ‘sto Paulinho (nazionale brasiliano di 24 anni, prezzo richiesto dal Corinthians vicino ai 15 milioni) sarà uno dei rinforzi dell’Inter di Stramaccioni. Moratti ci sta prendendo gusto…

I come “incapaci proprio no”.
Dopo un anno di sputi, sputazzi, insulti di ogni genere (“Branca maiale per te finisce male” et similia), è arrivato il momento del riscatto per il direttore dell’area tecnica nerazzurra. Juan Jesus è potenzialmente un fenomeno (e l’Inter l’ha pagato solo 3,8 milioni), Coutinho un’ottima alternativa ai tre là davanti, Handanovic il portiere più in forma del momento, Gargano e Guarin due rompimaroni da centrocampo come ce ne sono in giro pochi, Mudingayi un rompimaroni di riserva eccellente e con una capoccia così (fateci quattro chiacchiere), Palacio che ve lo dico a fare… Cosa volete, il sangue dalla Garelli? (questa la capiscono in pochi…).

L come “Luka Toni makkaroni!”.
Chi scrive lo dava per finito già un paio d’anni fa: bollito, andato, pensionabile, “grazie assai Luca Toni ma ora levati dalle scatole”. E invece mai parlare troppo presto: il campione del mondo 2006 è risorto, rigenerato, pare un ragazzino. Nella penuria tecnica della rinnovata serie A, l’esperienza e le capacità dello spilungone spiccano assai. Un premio ultra-meritato dopo le disavventure passate di recente.

M come Mammamia Montella!
Se Toni vola, il merito è soprattutto di Vincenzino, uno che lo osservi seduto in panchina e non diresti mai che ha realizzato qualcosa come 230 gol in carriera. Ma uno così rischia di fare l’abbinata (cosa rara): fenomeno in campo, fenomeno anche nelle vesti di allenatore. Se il calcio della Fiorentina fa godere anche se paragonato agli standard europei, il meritò è suo e di quel mammasantissima del ds Pradè. Scommettiamo che l’aeroplanino farà un carrierone?

N come “Novantesimo minuto: una trasmissione, un perché”.
Almeno cambiate la sigla.

O come “Ottocentosessantanove”.
Sono i giorni passati tra la nascita del figlio di Cristiano Ronaldo e quello di Messi. Sapete a quanti giorni di distanza sono nati i rispettivi padri? Ottocentosessantanove. Ibra per non essere da meno ha chiesto alla compagna di studiare alla perfezione il metodo “Ogino Knaus”.

P come “pace di stocavolo”.
Agnelli chiama Moratti: “Vieni allo stadio”. Moratti risponde ad Agnelli: “Grazie assai caro, ma sarà per la prossima volta”. E tutti: “Va che bella la pace tra i due nemici storici”. Poi, a fine partita, riecco le consuete rotture di balle: “I soliti errori arbitrali a favore dei gobbacci!”. “Zitti voi! Cartonati!”. “Trenta sul campo stacippa!”. “Prescritti infamoni!”. Una certezza: prima di assistere alla pace vera sarà più facile partecipare a una grigliata lungo la striscia di Gaza.

Q come “quella sua maglietta finaaaa”.
Destro era in crisi. Destro non segnava mai. Con quello che è costato poi. Destro entra in campo perché la Roma vince agevolmente e Zeman è magnanimo. Destro si fa ammonire. Destro fa gol. Destro si leva la maglietta, anzi no, forse sì, boh. Destro si fa buttare fuori per doppia ammonizione solo perché è felice e non fa male a nessuno. …”Sinistro” il regolamento del Sacro Giuoco Calcio.

R come “Raiola potrebbe fare una raiolata”.
Pensiero improvvisato. Alla Juve serve il toppppleier. Balotelli è un toppppleier che non gioca quasi mai. Mancini si sta rompendo le balle del toppppleier di Concesio. Raiola ha piazzato alla Juve quel fenomeno di Pogba. E se Marione finisse presto in bianconero?

S come “Stramaccioni spensierato? Non diteglielo che s’incazza come una belva”.
Stramaccioni è tanto bravo quanto permalosetto. Dopo il capolavoro contro la Juve se la prende con Marotta (“spensieratezza tattica a chi?”). Ecco, il buon Strama deve essere stato colpito dal morbo di Mou, una malattia rara che infesta solo i predestinati e lascia anticorpi con i controfiocchi. L’importante è non farsi prendere troppo la mano…

T come “Torna Conte! Che Alessio è un pirletti!”.
La caduta dello “Stadium” non può restare impunita e in tanti additano Alessio come colpevole numero 1: “Non c’ha gli attributi, con Conte non si perdeva! Anzi no, bastava Carrera!”. La verità (modesta opinione personale) è che i “vice” contano molto poco. Gli allenamenti li gestisce Conte, la formazione la fa Conte, le sostituzioni le comanda Conte, i sermoni pre e post gara li recita Conte. Conte, in pratica, manca solo all’intervallo e a bordo campo. Chi ha giocato a calcio almeno cinque minuti sa che quello che urla l’allenatore a bordo campo durante la partita, nove volte su dieci entra in un orecchio e esce dall’altro. Esempio: “Piripicchio chiudi la diagonale pezzo di cretino! T’ammazzo!”. Piripicchio: “Sì mister, eseguo”. E Piripicchio in realtà non ha sentito nulla perché è dall’altra parte del campo e ha una mezz’ala che lo sta puntando. Ecco, esistessero i timeout sarebbe un’altra cosa…

U come “Ultima spiaggia”.
Se chiedi ai beninformati di Genova e Palermo ti assicurano: “Ferrara e Gasperini son belli saldi al loro posto”. La verità è che le panche tremano assai. Alla Samp potrebbe tornare Iachini (ma perché non è stato confermato? Non è abbastanza cool?), a Palermo… fate voi. Con Zamparini tutti quanti abbiamo una speranza. (e occhio a Delneri, che se a Preziosi girano i 5 minuti…).

V come “vigliacchi “.
Prima di Juve-Inter allo “Stadium” sono comparsi striscioni anti-Pessotto da far venire i brividi. Evitiamo di ripetere quanto recitavano i lenzuoli. Agli autori degli stessi non auguriamo di passare quello che ha passato il buon Gianluca. Anzi sì, e ci mettiamo sopra anche un’emorroide fulminante.

W come “W la Fifa (e pure l’Uefa)”
Il presidente dell’Uefa Platini: “La moviola in campo non m’aggrada, penalizza lo spettacolo”. Perché invece così è bello, lo spettacolo?

X come “Xaronica”
Xaronica è un essere mitologico metà uomo e metà Babbo Natale. Xaronica sa essere spietato e litiga con Ibra, ma a volte è pure magnanimo e dona gol ad avversari che non hanno mai segnato in serie A (vedi Sansone). Xaronica in realtà non si chiama proprio così, ma non diteglielo che se s’accorge viene e mi fa passare la voglia di fare lo spiritoso.

Y come “Yo ho un indirizzo Twitter”.
Lo so, non vale, ma con Yogurt non mi veniva niente (Twitter: @ FBiasin)

Z come “il figlio di Zeman”
Un giorno Zeman jr rilasciò un’intervista a “Libero”: “Papà bada solo alla fase offensiva. L’importante è attaccare in massa”.
Niente di nuovo, per carità. Ma il fatto è che nelle agenzie di scommesse sono disperati, assaliti da migliaia di clienti che vincono tutte le settimane puntando “Over” sui match della Roma. Chi ha suonato il requiem al boemo, l’ha fatto troppo presto. Ma questa è una miserabile opinione personale.

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