ESCLUSIVA MN – Nava: "Il paziente Milan non sta bene. Non condanniamo Pato per il rigore, ma ora dipende tutto da lui"

In esclusiva per MilanNews.it Stefano Nava commenta lo scenario attuale rossonero.

Stefano Nava, che paziente è questo Milan?

“Un paziente che ha dimostrato di non stare particolarmente bene per la prestazione della settimana scorsa, sia a livello tecnico che psicologico. L’espressione del gioco e le capacità dei giocatori non sono stati all’altezza del nome e anche Allegri se punta in giocatori che non riescono ad interpretare bene i dettami del tecnico va chiaramente in difficoltà”.

Berlusconi parlerà singolarmente ad ogni giocatore. Quanto può giovare questo?

“Speriamo dia serenità. È evidente che non possa stravolgere la qualità dimostrata finora dal gruppo”.

Passiamo a Pato, che col rigore fallito contro la Fiorentina dimostra di essere davvero sfortunato

“Fallire in un episodio nel quale con quel gol sarebbero cambiate molte cose non ci voleva. Trasformando il rigore avrebbe trovato serenità e continuità nelle marcature dopo la rete al Malaga”.

Crede che il tempo per la fiducia nei suoi confronti stia scadendo?

“Non voglio pensare che un rigore segni la carriera di un giocatore, però Pato in questo momento è sotto la luce dei riflettori e deve necessariamente convincere sia i suoi compagni sia l’opinione generale con una prestazione all’altezza del suo nome. Solo lui può cancellare i punti interrogativi su di lui”.

Capitolo difesa: non si trova nemmeno lì pace

“Non si può trovare solidità difensiva se le prestazioni di alcuni giocatori sono ampiamente insufficienti. Nel meccanismo difensivo i giocatori devono fare delle scelte. Si può pensare di essere organizzati ma in un’organizzazione il singolo deve mostrare capacità di scelta”.

Non preoccupa il fatto che il migliore del reparto sia Yepes, quasi 37 anni?

“Mi auguravo che Yepes potesse essere un’alternativa ai fuoriclasse. Purtroppo il Milan di fuoriclasse non ne ha ma una buona solidità difensiva può essere data da giocatori che hanno comunque spirito”.

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