Acuto stonato di Pato: il Milan affida all’emozione del passato il proprio futuro

25 Nov 2012 20:45
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ANDERLECHT-MILAN, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

24.11.2012 00:00 di Giulia Polloli  articolo letto 653 volte

© foto di Giulia Polloli

La vigilia della partita contro la Juventus si tinge di ogni colore. Prevale una sfumatura di nero, soprattutto dopo l’esternazione di Pato in coda alla sfida di Champions che sembra allontanare l’idillio nel rapporto con il Milan.
Le immagini della gara già stonavano. Dopo il gol il viso di Ale non ha tradito gioia, non ci sono stati abbracci o segni d’intesa con chi l’ha messo in condizione di segnare in Europa, praticamente a porta sguarnita. Era solo, ad osservare i compagni, ma solo. Il grande freddo è sceso sul brasiliano, che nel richiamare la necessità di parlare con il proprio procuratore in previsione futura, ha scagliato la freccia mortale nel cuore della società che l’ha coccolato e amato, soprattutto dopo l’ennesimo infortunio. Un tempismo non proprio perfetto quello scelto da Pato, per fare la voce grossa in cerca di conferme!
Di certo ora che i suoi muscoli sembrano bisognosi di un piccolo stop, veder rientrare nei ranghi Pazzini, o Bojan o Emanuelson non sarà un trauma per i tifosi!
La vittoria in Champion di entrambe le squadre italiane ha preceduto il loro scontro a S.Siro e galvanizzato i cuori dei tifosi che forse ora guarderanno a questa partita con più attenzione.
Proprio mentre il Milan vinceva a Bruxelles, Pirlo riceveva il premio “Castagna d’Oro” sulle sponde del Lago Maggiore, e in quel contesto ha dichiarato l’importanza di doversi confermare, dopo la vittoria contro il Chelsea, anche contro il Milan. Un Milan che sembra essere distante anni luce dalla vetta, ma avversario di livello nel contesto nazionale, per l’uomo in più della Juventus candidato a vincere altri importanti riconoscimenti. Milan e Juventus dunque arrivano a questa sfida consapevoli di avere di fronte lo spettro del proprio futuro. Una sconfitta per la Juve potrebbe voler dire subire la marcia di avvicinamento delle inseguitrici, Inter su tutte, artefice del capitombolo bianconero che ne ha interrotto l’imbattibilità. Se la Juventus dovesse vincere a S. Siro le polemiche legate al non-gol di Muntari che hanno invaso i bar sport di tutta Italia per una stagione verrebbero messe a tacere in modo definitivo e il Milan si troverebbe in un baratro emotivo che potrebbe essere ancor più dannoso per la propria stagione.
Per questo nel posticipo di domani sera bisogna aspettarsi un Milan ritrovato, galvanizzato dalle gioie europee, trascinato dall’energia pura di El Shaarawy, miglior realizzatore rossonero e artefice di una stagione da campione consumato. Almeno fino ad ora. Il Milan sfrutta tutte le sue armi per creare un ambiente galvanizzato, carico ma tranquillo per arrivare alla sfida. Berlusconi oggi sarà a Milanello, accanto alla squadra, come prima della trasferta di Napoli. Il presidente sembra essersi riavvicinato completamente alla sua creatura, lo fa con la gioia del tifoso, consapevole però di poter diventare deus ex machina della svolta. Perché dopo l’accesso agli ottavi di Champion nelle casse del Milan entreranno liquidi sufficienti a sperare in un mercato di riparazione importante. E a prescindere dal risultato di domani sera, il Milan ha bisogno di forze fresche su cui contare in vista del proseguo della stagione. La visita del presidente sarà poi seguita dalla presenza in tribuna d’onore di Marco van Basten, indimenticato campione, esempio di stile dentro e fuori dal campo. E non è detto che la sua presenza a S.Siro sia completamente disinteressata nei confronti della panchina rossonera di cui sembra uno dei destinatari naturali. Un mix di emozioni, tra passato e presente in chiave futura dunque: Berlusconi sonda lo stato di forma della sua squadra, usa una delle bandiere di maggior pregio come esempio di stile ( chi porta quel glorioso numero sulla schiena, deve ancora imparare molto!) e soprattutto sta accanto alla sua squadra con un occhio al prossimo mercato, pronto ad alzare quel telefono per capire quali saranno i punti di riferimento attorno a cui far ruotare il prossimo mercato. Milan-Juventus è tutto questo e altro ancora. Incontenibili le emozioni sviscerate da questa partita. Sarà l’occasione per la consacrazione (ma ce n’è bisogno?) di un altro giovane talento rossonero? Mattia De Sciglio, complici i tanti assenti, ma soprattutto con merito, dovrebbe calcare la scena a destra, dove dalla panchina  l’ultimo grande numero due della storia osserva compiaciuto i progressi del gioiellino sfornato dalla Primavera rossonera. Quella di domani non è una partita come le altre. Quasi fosse uno scontro fuori classifica, perché i tre punti sono solo il minore dei trofei in palio. E’ la partita della consacrazione, della svolta, delle scuse, dei rimpianti e delle recriminazioni, il palcoscenico giusto su cui ripartire, il palcoscenico più importante sul quale annunciare i propri obiettivi. Il Milan non può fallire lo scontro epico, pietra miliare di una futura rinascita.

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