Ancora una volta i rossoneri vanno in svantaggio regalando un gol agli avversari, poi si scatenano e stravincono con quattro gol e due pali colpiti, proseguendo la risalita in classifica; grave infortunio per De Jong (stagione finita).
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Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare; il Milan ormai ha fatto suo questo motto e si diverte a rendere ancor più duro il gioco complicandosi la vita per poi scatenarsi in furiose e spettacolari rimonte; i tifosi rossoneri ci hanno fatto l’abitudine e quasi non si preoccupano più quando vedono la squadra andare inesorabilmente sotto, anzi ormai quasi sperano che il gol avversario arrivi il più in fretta possibile in modo da assistere alla rimonta della squadra di Allegri; ovviamente sto scherzando ed esagerando, ma questo Milan sembra proprio come il pugile Rocky interpretato da Sylvester Stallone, che aveva bisogno di prendere un po’ di pugni dall’avversario e di andare sull’orlo del K.O. per poi scatenarsi e vincere l’incontro. Anche i rossoneri fanno spesso così e siccome il Torino non sembrava particolarmente pericoloso in un primo tempo dominato dagli errori da una parte e dall’altra, Nocerino ha pensato bene di regalare palla a Santana, spianandogli la strada verso Amelia con uno sciagurato retropassaggio alla cieca verso nessuno; Toro in vantaggio e Milan finalmente rivitalizzato e pronto alla rimonta, iniziata nel primo tempo con il gol di Robinho e completata nella ripresa con un dominio pressochè assoluto, certificato da tre gol segnati e due pali colpiti. Lo stesso Nocerino si è riscattato con il (facile) gol del 2-1 e si è finalmente sbloccato in zona gol dopo tante prestazioni negative; un altro elemento recuperato, così come Pazzini (gol e palo) e non poteva mancare il solito gol di El Shaarawy, che nell’occasione ha dimostrato di avere insolite doti da opportunista. Tutto bene ciò che finisce bene, anzi no, perchè c’è una brutta notizia, ovvero il grave infortunio di De Jong: rottura del tendine di Achille e stagione finita proprio nel momento in cui il giocatore si stava inserendo al meglio, diventando quella diga a centrocampo indispesabile per coprire una difesa sempre troppo ballerina; tanti auguri allo sfortunatissimo giocatore e ora a gennaio bisognerà cercare e trovare un valido sostituto.
Allegri deve necessariamente modificare la formazione che tanto bene si è comportata nelle ultime partite e stava dando buone garanzie: Montolivo e Constant sono indisponibili, così come Acerbi e Boateng è squalificato; a centrocampo viene inserito Emanuelson al fianco di Nocerino e De Jong per avere un elemento con un po’ di fantasia e inventiva accanto a due giocatori più fisici e da corsa; in attacco viene rilanciato Pazzini, centravanti vero dopo alcune partite affrontate con il falso centravanti, mentre in difesa viene inserito Abate e destra e spostato De Sciglio a sinistra, con capitan Yepes e Mexes coppia centrale, davanti ad Amelia confermato un po’ a sorpresa al posto di Abbiati. Non si può parlare di vera e propria emergenza, ma una trasferta su un campo difficile, contro una squadra ostica e senza alcuni pilastri della formazione, che garantiscono tecnica, classe e fisicità (mi riferisco in particolare a Montolivo e Boateng) è un banco di prova per capire se davvero questo Milan è migliorato e cresciuto tecnicamente e di testa, ovvero nella convinzione e nell’autostima che ti porta a non tremare di fronte alle difficoltà. Lo stadio Olimpico non è strapieno, ma c’è una buona cornice di pubblico per la sfida fra due squadre che hanno fatto la storia del calcio italiano e c’è una buona presenza anche di tifosi rossoneri che, come sempre, vogliono stare vicini alla squadra e sostenerla nel tentativo di proseguire la rimonta e il momento positivo.
Il Milan inizia benino, prova a fare la partita anche se mancano le geometrie e la regia di Montolivo e la difesa chiude bene su tutti i timidi tentativi dei granata; prima fase di studio fra due squadre attente più a non subire che a tentare di offendere e il Milan è abbastanza inconcludente anche perchè la sua stella più luminosa, ovvero El Shaarawy, non è certo nella sua giornata migliore e lo si vede quando spara alto da buona posizione dopo un assist di Pazzini. L’infortunio di De Jong, apparso subito grave e facile da diagnosticare, costringe Allegri alla prima sostituzione forzata, che non cambia molto a livello tattico, visto che entra Ambrosini. Il Milan continua a controllare la partita, anche se spesso ci sono fasi confuse di gioco in cui entrambe le squadre commettono molti errori nei passaggi regalando palla agli avversari e il giocatore che spicca di più con i suoi ripetuti errori inguardabili è Robinho, peggiore in campo per distacco nella prima fase della partita, in quanto praticamente incapace di azzeccare un tocco di palla. La partita non è certo bella, i portieri sono pressochè inoperosi, quindi serve un episodio che la sblocchi e interrompa l’equilibrio; ci pensa Nocerino, che effettua uno sciagurato passaggio indietro senza guardare e regala il pallone a Santana, che si invola indisturbato verso Amelia, non permette il recupero alla sbilanciata difesa rossonera, dribbla il portiere e deposita il pallone in rete. Errore clamoroso che fa disperare il povero Nocerino, rincuorato dai compagni, ma, come al solito, il ceffone ricevuto dai rossoneri, ha un effetto benefico e salutare, perchè il Milan si scuote, si risveglia dal torpore e comincia ad attaccare sul serio alla ricerca dell’ennesima rimonta, senza nemmeno aspettare la ripresa come fa di solito. Il pareggio, infatti, arriva nel finale di primo tempo, grazie alla prima prodezza della partita di Robinho, che riscatta un primo tempo indecente, si ricorda di essere un brasiliano dai piedi buoni, riceve palla da De Sciglio in area, spiazza Di Cesare con una magica finta e batte Gillet con un tocco dal basso verso l’alto che non dà scampo al portiere.
Andare al riposo in parità invece che in svantaggio come al solito è un’iniezione di fiducia per i rossoneri, che tornano in campo ancor più convinti alla ricerca della vittoria e dominano la ripresa: dopo pochi minuti arriva il gol del vantaggio, grazie ad una progressione fulminante di El Shaarawy sulla fascia sinistra e cross verso il centro dell’area che Gillet smanaccia proprio sulla testa di Nocerino, che non può sbagliare un gol facile facile e riscatta l’erroraccio del primo tempo con una rete importante a livello personale e per la squadra, festeggiata sotto lo spicchio di stadio occupato dai tifosi rossoneri, che possono finalmente tornare ad osannare un giocatore che si spera ritrovato dopo questo gol che potrebbe sbloccarlo dopo un lungo periodo difficile. Il Torino prova a reagire, ma viene definitivamente messo al tappeto con il terzo gol, realizzato da Pazzini che vuole dimostrare di non essere solo un uomo d’area, si fa tutta la metà campo avversaria palla al piede, entra in area, si fa largo spingendo via un avversario (in modo troppo ruvido e, quindi, falloso) e infila il pallone sul primo palo sorprendendo Gillet. Toro tramortito e il Milan ne approffitta, colpendo una traversa con un bel tiro da fuori area di Emanuelson e un palo con un colpo di testa di Pazzini su cross dell’ottimo De Sciglio, che gioca con la personalità di un veterano ed è sempre più sorprendente. Il quarto gol, comunque, arriva di lì a poco ed è realizzato dal Faraone, che non vuole mancare nel tabellino dei marcatori; dopo tante reti spettacolari, un gol “alla Inzaghi”, ovvero trovandosi al posto giusto nel momento giusto e sfruttando un pasticcio di Gillet, che non blocca un tiro nemmeno troppo insidioso, perde il pallone e lo regala a El Shaarawy, che ringrazia e insacca il tredicesimo gol in campionato. Partita blindata, Allegri si cautela inserendo Flamini al posto di El Shaarawy e Bojan al posto di Pazzini, ma il Milan si rilassa e si blocca troppo presto e fa infuriare l’allenatore e preoccupare un po’ i suoi tifosi, visto che subisce il secondo gol con un colpo di testa di Bianchi che sovrasta Yepes e fulmina Amelia e poi consente al Torino di creare qualche altra occasione potenzialmente pericolosa (c’è anche un mani di Ambrosini in area); comunque è troppo tardi per la clamorosa rimonta e i due gol di vantaggio sono un buon bottino da proteggere negli ultimi minuti in cui il Toro progressivamente si spegne e si arrende.
Terza vittoria consecutiva in campionato, settimo posto in classifica consolidato, trasferta insidiosa superata brillantemente nonostante le assenze, ottima vena realizzativa (poker di gol con quattro marcatori diversi) e solita difesa traballante e svagata in molte occasioni; il solito Milan da rimonta, verrebbe da dire e questa è sicuramente una buona abitudine, ma bisognerebbe anche imparare a non complicarsi sempre la vita e, magari, provare anche ad andare qualche volta in vantaggio, invece di essere sempre costretti ad affannose rimonte. Comunque il recupero di elementi importanti prosegue: dopo Boateng è stata la volta di Nocerino, autore di un errore allucinante ma anche di un gol importante e lo stesso Pazzini, più spesso in panchina che in campo negli ultimi tempi, avrà ricevuto un’iniezione di fiducia dal gol segnato, dal palo colpito e dalla buona prestazione. Tante buone notizie, insomma, nonostante una prestazione non eccelsa ma comunque convincente; i sorrisi, però, vengono spenti dal grave infortunio di De Jong; dispiace tantissimo per il giocatore ed è un problema in più in vista del mercato di gennaio, perchè ora un centrocampista serve davvero, visto che non ci sono tanti incontristi puri. Comunque ora il Milan vola, i tempi degli stenti e delle sconfitte in serie sembra ormai definitivamente alle spalle e bisogna dare atto ad Allegri di averci visto giusto e di essere stato buon profeta, quando nel momento peggiore in cui sembrava impossibile uscire dal buio tunnel della crisi, ebbe il coraggio di dire che a Natale il Milan sarebbe stato in buona posizione di classifica; mancano ancora due partite, ma ora i rossoneri giocano bene, vincono spesso e hanno davvero migliorato la loro classifica; la vetta è ancora lontanissima e rimarrà irraggiungibile, ma questo gagliardo Milan da rimonta fa paura agli avversari e fa gioire il popolo rossonero, con buone prestazioni, tanti gol segnati e vittorie importanti che rilanciano le ambizioni di un Milan ritrovato.