Giovani talenti crescono: la linea verde porta successi al Milan. Domenica occhi puntati su Weiss, anche se il sogno rimane il giovane Balotelli

16 Dic 2012 15:00
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Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

15.12.2012 00:00 di Giulia Polloli  articolo letto 232 volte

© foto di Giulia Polloli

Lo stadio semideserto, la neve che cadeva a piccoli fiocchi sempre più fitti, ovattando il rumore e imbiancando la città, sono stati lo sfondo sul quale, minuto dopo minuto, Nang ha disegnato il suo ritratto. Partito dalla panchina, con la cresta intirizzita e una stella solo disegnata accanto alla striscia di capelli scuri, M’Baye Niang ha lasciato il segno sull’erba, una sorta di impronta per la hall of fame rossonera che, quest’anno più che mai, sembra essere riuscita nell’obiettivo di mettere in circolo nuova linfa ricucendo le ferite inflitte alle radici, che sembravano non poter sorreggere il peso di un arbusto ormai traballante. I giovani sono il futuro del Milan, questo era il messaggio implicito nelle cessioni di mezza estate, giovani talenti e giovani promesse: El Shaarawy e Niang sembrano trovarsi in queste affermazioni, completamente a loro agio. Ma ora è facile parlarne con enfasi. Ora che il silenzio dei delatori dei rossoneri è più assordante di un boato. Il tecnico rossonero si è ritagliato il suo tempo, ha avuto ragione della fiducia concessagli dalla società, ha fatto spallucce a chi lo criticava, ha dimostrato che nel calcio a volte serve solo più pazienza. I risultati del Milan gli danno ragione, c’è ancora da lavorare sull’atteggiamento iniziale, tallone d’Achille ancora senza armatura, ma di fronte ai numeri Allegri ha avuto ragione. E’ riuscito a far vogare sempre più forte la sua squadra, ha sconfitto le alte onde della crisi di risultati, ha lanciato salvagenti a giocatori che sembravano destinati ad affogare nella prossima sessione di mercato, ha salvato il salvabile e ne ha fatto un’arma dirompente. 
Il Milan ha ritrovato la continuità di risultati che serve ad avanzare a testa alta, con fiducia, anche nelle difficoltà. Se all’inizio della stagione, quando il Milan si trovava sotto di un gol si temeva, ormai, il peggio, ora la speranza di veder ribaltare il risultato supporta le azioni dei rossoneri e i pensieri dei tifosi.
La partita di Tim Cup vinta grazie alle scelte tecnico-tattiche di Allegri nella ripresa, catapulta il Milan direttamente in un altro big match che vedrà la luce allo Juventus Stadium il 9 di gennaio. Subito di fronte alla Juve dunque, per provare ad infliggere agli uomini di Conte la prima diabolica zampata dell’anno. Ma questa storia la racconteremo un’altra volta.
Bisogna rimanere concentrati sull’obiettivo risalita in campionato. L’avversario che proverà a mettere i bastoni tra le ruote rossonere è il Pescara di Bergodi che punta sul talento Weiss per insinuarsi nelle maglie difensive rossonere alla ricerca del colpo gobbo a Milano. E sull’attaccante slovacco il Milan avrà gli occhi puntati. Giovane, come da dictat presidenziale. Duttile, come richiesto dagli schemi di Allegri. In grado di accendere i riflettori su di sé con colpi da manuale, ma altrettanto ligio al dovere da mettersi a disposizione della squadra come piace ai tifosi. Ovvio, non è il grande nome atteso dal mercato invernale, quello che sognano i tifosi rossoneri per innamorarsi, sempre di più, del Milan, ma ancora una volta, almeno in questo caso, si lavora in prospettiva.
Perché il nome che potrebbe far esplodere i fuochi d’artificio a S.Siro è quello di Mario Balotelli. Dopo la crisi con Mancini, uno dei suoi sostenitori più importanti, anche Raiola sembra avere, a modo suo, qualche tentennamento circa il futuro del giocatore al City. L’unico in grado di realizzare il sogno rossonero di Balotelli è il presidente Berlusconi che, oltre ad essere un suo estimatore, è l’unico in grado di poter stanziare l’investimento in termini economici. Non sarà Robinho, a quanto pare, a lasciar campo libero all’arrivo di un altro attaccante: il padre del giocatore ha ribadito fortemente l’intenzione del ragazzo di non voler lasciare il Milan. A meno che non siano strategie, anche queste, volte ad ingigantire l’offerta verdeoro per poter riportare il talento in patria a poco più di un anno dal mondiale.
Potrebbe scoppiare, ancora una volta, un caso Pato. Le parole di Allegri fanno presagire un recupero lento del papero rossonero, che ancora una volta chiude l’anno lontano dal campo. Il suo futuro rimane appeso al suo completo recupero fisico, in ogni caso, ma attorno a Pato sembrano formarsi dense nuvole scure. La speranza, come sempre in casi come questi, è che il giovane attaccante possa tornare a dettare legge in campo, con le sue giocate da manuale e il suo cuoricino messo in mostra dopo i gol. Ma quelle immagini, ahimè, sembrano sempre più ricordi lontani.

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