Il Milan batte il Siena con gol di Bojan e Pazzini, recupera tre punti in un colpo solo a Roma, Fiorentina e Inter (e pure alla Juventus) e riprende la sua rimonta verso l’alta classifica; davvero una bella Epifania per il popolo rossonero.
Anno nuovo…vita vecchia in casa Milan. Lo avevo detto alla vigilia, lo confermo dopo una partita contro il Siena in cui si sono rivisti tutti i pregi e i difetti mostrati dalla squadra nella prima parte di stagione: solito approccio molle e svagato alla partita, solito primo tempo regalato agli avversari, solita ripresa all’arrembaggio, solito gol di testa subito da una difesa incapace di fronteggiare certe situazioni di gioco, solita sofferenza fino alla fine per strappare con le unghie e con i denti una vittoria preziosissima, visti i clamorosi risultati della giornata e qui sta il bello di questa Epifania, anzi il dolce, vista la festività, perchè nella calza della Befana i tifosi rossoneri trovano una vittoria meno scontata e più sofferta di ciò che si pensava, ma anche le sconfitte di molte squadre che precedono il Milan in classifica, cioè l’Inter, la Fiorentina, la Roma e aggiungiamoci pure la Juventus, anche se pensare di poter rincorrere anche i bianconeri è pura utopia, soprattutto vista la qualità del gioco della squadra. Una giornata molto positiva, insomma e lo dimostra il fatto che è difficile ricordare quando è stata l’ultima volta in cui quasi in contemporanea (l’Inter ha giocato alle 12:30) si sono sommate tre circostanze favorevoli per il popolo rossonero, ovvero la vittoria della propria squadra e le contemporanee sconfitte delle più acerrime rivali, cosa che ha addolcito non poco il palato dei tifosi usciti sorridenti da San Siro e pochi avrebbero immaginato un epilogo del genere al termine di un primo tempo in cui sono piovuti sonori fischi su una squadra incapace di rendersi pericolosa contro un Siena volenteroso e poco più. Ciò dimostra che la prestazione non è stata positiva fino in fondo, la partita non è stata divertente e spettacolare, ma alla fine tutto si è concatenato in modo quasi perfetto e se il buon giorno si vede dal mattino, magari questo 2013 può riservarci qualche bella sorpresa.
L’Epifania, come da tradizione, si porta via tutte le feste e ci riporta il campionato di calcio, dopo una sosta natalizia meno lunga rispetto al passato; in pratica una sola domenica di interruzione, niente di più di una normale sosta quando giocano le nazionali e, infatti, la squadra non ha svolto il solito richiamo di preparazione al caldo di Dubai, ma è rimasta a Milanello dopo le vacanze. Allegri deve rivoluzionare la difesa dopo l’improvvisa ecatombe di centrali: squalificato Mexes, infortunati Yepes e Bonera, influenzato Zapata, resta arruolabile il solo Acerbi e, quindi, deve spostarsi al centro della difesa De Sciglio, che ha già svolto questo ruolo nelle giovanili rossonere in qualche occasione; sulla fascia destra, quindi, c’è un’opportunità per mettersi in mostra per Abate, che ha ricevuto un’offerta dallo Zenit, mentre sulla sinistra è confermato l’ormai titolare Constant; centrocampo e attacco sono quelli ipotizzati alla vigilia, con Nocerino, Montolivo e Ambrosini in mediana e Boateng, Pazzini e El Shaarawy in avanti, mentre in porta torna Abbiati dopo qualche partita in cui era stato accantonato a favore di Amelia. Anno nuovo…vita vecchia, si diceva all’inizio e non ci sono novità nemmeno per quanto riguarda gli spalti di San Siro, sempre desolatamente semivuoti; sembra addirittura che ci sia ancora meno gente rispetto al solito e, in fondo, è logico e comprensibile, visto che un Milan appena “bastonato” dalla Roma prima di Natale (sconfitta che ha smorzato gli entusiasmi ritrovati dopo quattro vittorie consecutive) e in formazione rimaneggiata affronta la squadra ultima in classifica nell’ultimo giorno delle vacanze natalizie, in un giorno festivo in cui si può fare qualcosa di più interessante e in una giornata tiepida in modo insolito per il periodo, tutte cose che sommate fra loro assottigliano ancor di più il già numericamente scarso popolo di fedelissimi che affollano (si fa per dire) gli spalti di San Siro; per quanto riguarda il settore ospiti, i presenti si possono contare in breve tempo e sono davvero pochi, quindi l’atmosfera è davvero deprimente, anche se la Curva Sud, come al solito, prova a ravvivare l’ambiente con cori, bandiere, striscioni e rimanendo vicina alla squadra con l’incitamento pressochè costante. Da sottolineare che la squadra, dopo ciò che è successo a Busto Arsizio nell’amichevole contro la Pro Patria, si presenta in campo per il riscaldamento con una maglia rossonera che sulle spalle non ha nomi e numeri ma solo la scritta “AC Milan against racism” (AC Milan contro il razzismo) e raccoglie gli applausi dei pochi spettatori presenti sugli spalti in quel momento.
Il primo tempo è di una bruttezza impressionante e dà ragione ai tanti che sono rimasti a casa o hanno impiegato in modo migliore questa giornata di festa: il Milan è lento, impacciato, sbaglia passaggi, lanci, cross, tira pochissimo in porta e raramente riesce a rendersi pericoloso. Il Siena non fatica a contenere una squadra senz’anima e senza idee e trova vita facile, anche se non ha il coraggio di osare qualcosa in più contro una squadra con una difesa improvvisata. Tre sono gli episodi da ricordare, ma solo perchè fra questi c’è un cross sbagliato di Constant che diventa un’insidia per Pegolo, che deve affannosamente deviarlo in angolo prima che si infili beffardamente sotto la traversa; in altre partite ce ne saremmo dimenticati in fretta, in questo orribile primo tempo diventa un’occasione da descrivere per rimpolpare una scarsissima cronaca nella quale entrano solo i due spunti del solito El Shaarawy, che prima parte in azione solitaria, slalomeggia fra gli avversari e si presenta davanti a Pegolo che, però, gli si avventa sui piedi e devia in angolo, poi tenta un tiro a giro dal limite che sfiora il palo. Il primo tempo è tutto qui e per il resto offre solo cose inguardabili, cioè errori, azioni stentate e lente, stucchevoli e ripetuti passaggi indietro ad Abbiati a dimostrazione dell’impotenza di una squadra che sembra ripiombata vittima della paure di inizio stagione, quando il pallone scottava fra i piedi e nessuno si prendeva la responsabilità di costruire gioco. Non serve neppure lanciare palloni alti verso Pazzini, perchè il centravanti rossonero sembra aver mangiato cemento durante le feste ed è appesantito tutte le volte che prova a saltare per colpire il pallone di testa, non beccandolo mai e passa il tempo a litigare con i difensori avversari e a cercare il contatto fisico invece di provare a liberarsi dalla marcatura. Il Siena si accontenta di difendersi, prova qualche isolata incursione e lascia lo sterile possesso palla al Milan, che non riesce mai a velocizzare e verticalizzare il gioco e, quindi, i timidi fischi che hanno accompagnato i tanti errori di misura dei giocatori rossoneri durante questo primo tempo, diventano assordanti quando l’arbitro manda le squadre nello spogliatoio per l’intervallo.
Anche in avvio di ripresa cambia poco il pessimo copione della partita: il Milan corre poco e male, si affida al solito El Shaarawy che, però, non trova collaborazione nei compagni che sembrano ancora con la testa in vacanza e, così, il Siena attento e concentrato capisce che si può addirittura fare il colpaccio e Abbiati deve sfoderare una super parata per disinnescare una conclusione ravvicinata e pericolosissima di Rosina. Brividi inaspettati per il già innervosito popolo rossonero, ma il pericolo scampato sveglia finalmente la squadra, modificata da Allegri con l’ingresso di Bojan al posto di un Nocerino lento e impacciato (pochi minuti dopo entrerà anche Antonini al posto di Constant). Nel frattempo il tabellone mostra risultati interessanti, perchè alla già definitiva sconfitta dell’Inter si aggiunge la notizia dello svantaggio della Fiorentina in casa contro il Pescara, quella della clamorosa rimonta della Samp in dieci sul campo della Juventus e, considerando che in serata si sfidano Roma e Napoli, c’è la concreta possibilità di recuperare punti su molte squadre che stanno davanti e per questo aumenta il rimpianto nel vedere una squadra incapace di rendersi pericolosa contro il Siena. L’occasione è troppo ghiotta per essere sprecata, sarebbe davvero imperdonabile non sfruttarla, ma finalmente la squadra, trascinata dal nuovo entrato Bojan e da un Boateng improvvisamente risvegliatosi dal letargo, comincia a fare sul serio: El Shaarawy incorna il cross del Boa ma il pallone finisce incredibilmente sul fondo, poi Prince ci riprova con un altro cross al bacio e questa volta l’inserimento di Bojan sul primo palo è perfetto e la sassata di testa non lascia scampo a Pegolo. Finalmente si può esultare, finalmente si può sorridere e gioire e il merito è del catalano che ha dato la scossa alla squadra e fatto svoltare la partita. Galvanizzato dalla rete, lo spagnolo ci riprova con un rasoterra da fuori area che finisce fuori di poco e il Milan prova a chiudere la partita, perchè con una difesa così traballante e insicura là dietro un gol solo di vantaggio potrebbe anche non bastare. L’occasione arriva quando Felipe fa franare a terra con una spinta Pazzini in area; fallo veniale ma vistoso, Calvarese decreta il rigore e lo stesso Pazzo lo trasforma in gol portando il Milan su un doppio rassicurante vantaggio, visto che mancano poco più di dieci minuti. Mai stare tranquilli, però, con questo Milan, che riesce a complicarsi la vita anche in quest’occasione: in fondo non poteva mancare l’ennesima riproposizione del presepe vivente proprio nel giorno dell’Epifania ed ecco che le statuine della difesa rossonera assistono inebetite ed adoranti al colpo di testa di Paolucci che svetta indisturbato, batte Abbiati e riapre improvvisamente la partita. Ultimi minuti da vivere con il cuore in gola, ma quando Abbiati smanaccia via l’ultima insidia a pochi secondi dalla fine del recupero si può finalmente esultare e festeggiare una vittoria sofferta ma importante, visti anche i risultati degli altri campi e, infatti, i giocatori vengono sotto la curva per essere applauditi e applaudire a loro volta la parte di pubblico che li ha sostenuti anche questa volta dall’inizio alla fine, anche nei momenti di difficoltà, mentre altri fischiavano impietosamente.
Teniamoci stretti i tre punti e dimentichaimo in fretta una prestazione tutt’altro che positiva: squadra impacciata e lenta almeno finchè non è entrato Bojan a dare la carica e a cambiare la partita; anche a Roma era stato così, anche se il risultato era ormai compromesso e irrecuperabile, ma se due indizi fanno una prova, forse il catalano merita più spazio e una maglia da titolare, anche se è risaputo che per Allegri sono molto utili anche i cambi in corso d’opera per vincere le partite e, quindi, far partire dalla panchina un giocatore potenzialmente decisivo non è una pazzia o una punizione per il giocatore stesso, ma semplicemente un’opportunità in più per cambiare le sorti di un incontro. La squadra ha fatto un deciso passo indietro rispetto ad alcune belle prestazioni dell’ultima parte di 2012 e speriamo si tratti solo di una giornata storta, perchè fra pochi giorni c’è l’importante sfida di Coppa Italia allo Juventus Stadium, già abbastanza difficile di per sè, ma addirittura improponibile per un Milan così malridotto. Intanto, però, i rossoneri riprendono la rimonta dopo il brusco stop di Roma, che lascia ulteriori rimpianti se si pensa a dove potrebbe essere adesso il Milan con i tre punti dell’Olimpico, ma ormai è inutile piangere sul latte versato e bisogna solo puntare al filotto di vittorie invocato da Allegri per proseguire la risalita, a patto di cominciare a giocare un po’ meglio e ritrovare quella brillantezza smarrita e rimasta in fondo alla calza di una Befana comunque benevola, che ha regalato ai tifosi rossoneri solo un po’ di carbone (nel primo tempo) e poi tanti dolcetti per rendere meno amara e decisamente più dolce l’Epifania del Diavolo.