Cassano, ascolta Kalle Rummenigge. Conte, il calendario non pesa solo per gli altri. Cagliari, c’era una volta Parma. Linate, siamo tutti Balotelli

10 Feb 2013 15:00
Serie A TIM 2012-2013

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MILAN-UDINESE, IL MIGLIORE IN CAMPO

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Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

09.02.2013 00:00 di Mauro Suma  articolo letto 6065 volte

L’Inter nelle ultime 12 partite di Campionato, ha fatto 13 punti. Lo sapevate? Certo che no. Il titolo sull’Inter della Gazzetta di ieri era: Ritorna Milito, Con lui l’Inter vince sempre…Quando, invece, il Milan ha fatto 7 punti nelle prime 8 giornate apriti cielo. I titoli dei giornali erano: Ultima spiaggia Milan – Milan a Orologeria – Milan nella bufera – Milan così rischi la B. Comunque, torniamo ai 13 punti in 12 partite. Controllato: chi aveva 13 punti dopo le prime 12 partite del Campionato 2012-2013, era 14esimo in classifica. Quindi la media delle ultime 12 partite nerazzurre è da 14esimo posto. Ma non si può dire. Sennò Andrea Stramaccioni si inalbera. Sennò interviene Antonio Cassano ancora abbarbicato al vecchio, trito e ritrito concetto di Appiano che si parla male solo dell’Inter e del Milan mai. Persino una gloria come Kalle Rummenigge, che pure in maglia nerazzurra ha vissuto grandi momenti, ha superato la vecchia solfa. Sulla Gazzetta di giovedì 7 Febbraio, pagina 19 per i diffidenti, il grande tedesco dichiarava: “Il Milan aveva un forte deficit ma s’è impegnato e ha recuperato, anche se è stato criticato per l’austerity. Strano: anche l’Inter ha risparmiato per rientrare, ma ha ricevuto meno lamentele”. Posto che l’Inter ha chiuso l’ultimo bilancio a meno 77 milioni di euro e che la scorsa estate ha straspeso (Handanovic, Palacio, Guarin e Pereira, solo loro 42 milioni di euro più ingaggi), le “meno lamentele”, caro e attento Kalle, cosa sono? Meno critiche, meno pressione, meno titoli come i “povero diavolo” che si è beccato il Milan da luglio a ottobre, anche se qualcuno aveva il broncio e non riusciva a leggerli bene bene. E senza le sentenze sommarie dell’opinione pubblica, si sa, si lavora più tranquilli. In ogni caso tra l’intervista di Cassano e il Linategate, l’Inter l’ha sfangata anche questa settimana. 13 punti in 12 partite, crisi piena e reiterata e l’intervista preventiva è servita a non parlare dell’Argomento. 13 punti in 12 partite? Crisi? Ma va! Tutti carichi per il derby. E Chievo e Fiorentina? Ma no, derby, derby, derby, conta solo il derby! E si raccontanto anche che sono i Milanisti a pensare sempre all’Inter…

Antonio Conte si lamenta e ritiene sbagliato giocare al sabato contro la Roma in Campionato dopo aver giocato il martedì in Champions League contro il Celtic. Dove eravamo rimasti? Ai sorrisini con cui venivano accolte a Vinovo le tesi-Milan della scorsa stagione, nel pieno del duello-Scudetto, sulla difficoltà e sul peso di una stagione in cui si scende in campo sempre ogni tre giorni. Un anno dopo ci si accorge, meglio tardi che mai, che queste cose si accusano e che il calendario incide. Se non sbaglio, però, nella scorsa stagione il Milan aveva giocato il mercoledì in Champions League con il Barcellona e il sabato alle 18 a Catania con ancora molte meno ore di riposo rispetto a quelle bianconere fra Celtic e Roma. Sì, dev’essere proprio così. Il Milan, senza lamentarsi troppo, ha affrontato tutto nella scorsa stagione, anche la Coppa Italia a Marzo e non a Gennaio come quest’anno. A pensarci bene, quelle poche ore fra Barcellona e Catania erano quelle in cui tutti gli inviati sulla Juventus facevano filtrare la speranza bianconera di un affaticamento del Milan, nella ridda di impegni ravvicinati. Ma finchè tocca agli altri, va tutto bene. E’ il calcio italiano bellezza, cosa credevi…

Intanto, contro il Cagliari, il Milan non beneficia dello 0-3 giallorosso a tavolino, né gioca a Parma come è accaduto alla squadra bianconera, ma a Is Arenas. Con il sorriso sulle labbra e senza ostruzionismi. Se la decisione della Lega Serie A avesse tenuto fermo il punto di Torino, con il Cagliari a sua volta fermo in Sardegna sulle sue posizioni, lo 0-3 a tavolino avrebbe lasciato l’amaro in bocca a tutti. Agli sportivi milanisti che preferiscono la vita (vincere, pareggiare o perdere) alla non-vita (vittoria a tavolino senza giocare) e a tutti quelli che non vedevano l’ora di fare un altro pastrocchio verbale mescolando temi calcistici a schizzi elettorali. Il Milan non accampa deboli motivi organizzativi, accetta e gioca. E’ così che si rende un buon servizio al calcio ed è così che si può parlare ancora di sport. Senza piagnistei e senza richieste di protezione.

Linate, Milano, Italia. Il centro del mondo per alcune, tragicomiche, ore di un giovedì italiano. In questo Paese non trovare regolare parcheggio e rimanere in auto proprio perché si sa di essere in un parcheggio a rischio di fronte agli arrivi aeroportuali, significa fare una balotellata. In attesa che il termine compaia sullo Zanichelli, su qualsiasi vocabolario della nostra Lingua è chiara la differenza fra battibecco e litigio. Il primo è uno scambio di battute banale e innocuo, il secondo un problema un tantino più serio che può anche essere non solo verbale. Ecco, a Linate c’è stato un battibecco, dopo il quale a Mario Balotelli sono state notificate due multe per la mancata esposizione del tagliando dell’assicurazione. Non c’è stato litigio, perché se ci fosse stato le frasi ingiuriose sarebbero state trascritte nel verbale. Un vigile urbano è tenuto a farlo e se non l’ha fatto è perché non è accaduto niente di rilevante sul piano del rispetto al pubblico ufficiale. Ma tutto questo a tutti quelli che non ce la fanno a convivere con l’idea, che fa impazzire alcuni, che Balotelli sia arrivato davvero al Milan, non basta. Montare, speculare, strumentalizzare. Oggi o mai più, senza se e senza ma. E che nessuno si azzardi a difenderlo, dopo quello che ha combinato a Linate! Ma cosa è successo di così gigantesco? Meglio tenersi stretto un messaggio inviato via mail da un telespettatore a Milan Channel: “Se irrigidirsi per una multa e parlarne con un vigile significa essere Balotelli, allora siamo tutti Balotelli!”.

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