Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Scrive per Panorama.it. Lavora a Milan Channel. Inviato al seguito della squadra.
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Peccato davvero. La giornata di ieri poteva essere quella dell’accorcio definitivo per il terzo posto ma così non è stato. Il pareggio ottenuto a Cagliari ha evidenziato come il Milan, senza Riccardo Montolivo nel cuore del suo centrocampo, faccia troppa fatica a far girare il pallone e a farlo correre con velocità da una parte all’altra del campo. Ma anche la difesa va registrata e programmata meglio perché Sau e Ibarbo hanno messo in seria difficoltà Zapata e Mexes. Dunque, un passo indietro rispetto a quanto fatto vedere nelle ultime uscite. Cagliari non è mai un campo facile, quello è vero, ma il pari di Lazio e Napoli di ieri doveva servire da spinta ulteriore per la squadra che, nel primo tempo, è stata poco concreta sottoporta a fronte anche di un Cagliari molto intraprendente e galvanizzato dal poter giocare a Is Arenas. Il 12° gol preso di testa sui 30 totali subiti deve far pensare e ci rimanda al discorso di poche righe sopra sulle coppie centrali. Intanto Balotelli si conferma acquisto azzeccato e cecchino infallibile dal dischetto. Adesso però sotto con il Parma, partita difficile che ci immette sul rettilineo che porta al crocevia dalla stagione perché, tra 15 giorni, ci sono Barcellona e derby. Per il terzo posto, a mio avviso, adesso diventano decisivi gli scontri diretti che iniziano proprio contro l’Inter e che il Milan ha in casa visto che Lazio, Napoli e Roma dovranno presentarsi a San Siro e sarà li che il Milan dovrà costruire la rimonta all’ultimo posto disponibile per accedere alla Champions League seppur dalla porta di servizio dei play-off.
Il progetto giovani del Milan passa alla versione 2.0. La riunione tenutasi mercoledì mattina in via Turati alla quale hanno partecipato i vertici societari e tutti gli allenatori, dalla Prima squadra ai Giovanissimi Regionali B, è stato lo step iniziale di questo nuovo percorso che già si basa su una base solida, consolidata nell’arco degli ultimi 4 anni dal lavoro fatto proprio nel vivaio rossonero sia a livello tecnico che a livello di scouting. Gli effetti di quanto emerso dalla sala delle coppe della sede rossonera si sono già visti nel week-end appena trascorso con Primavera, Allievi Nazionali e Giovanissimi Nazionali che sono scesi in campo con il 4-3-3 ovvero il modulo adottato dalla Prima Squadra nell’ultimo periodo. Ma oltre al fattore tecnico-tattico, il progetto giovani si amplia soprattutto per quel che riguarda la banca dati di Milan Lab. Da oltre due anni, anche le formazioni giovanili possono usufruire di una banca dati dove vengono registrati tutti i dati dei singoli giocatori e la formazione di queste schede tecniche permetterà ai vari preparatori di avere un quadro completo di ogni singolo atleta.
Da qui, dall’analisi dei valori fisici e tecnici, la possibilità di capire quali elementi saranno in grado d’essere promossi nella categoria superiore, magari già a stagione in corso. Anche a livello di mercato, la new politik rossonera cambia le carte in tavola. Il crescere i giocatori al proprio interno comporta un fattore più che positivo in quanto si ammortizzeranno i costi generali, con abbassamento ulteriore del monte ingaggi, e una liquidità maggiore a disposizione della dirigenza per intervenire sul mercato dei grandi in quei ruoli che necessitano di innesti di qualità.
Ed è proprio da questo punto di vista che dobbiamo immaginare il mercato estivo. Fermo restando che l’attacco con El Shaarawy, Balotelli, Niang e Pazzini parte da una buona base, andranno monitorate le situazioni di Robinho e Bojan. Entrambi, nel caso in cui dovessero lasciare il Milan, andrebbero sostituiti. Un cambio potrebbe arrivare con la promozione di un attaccante dalla Primavera (Petagna o Ganz), mentre l’altro slot potrebbe anche non essere occupato. Dunque, dove intervenire? In difesa e a centrocampo. Con Salamon che dovrebbe fare il centrale della prossima stagione, si necessita di un altro elemento in quel ruolo nel caso in cui ci fossero delle uscite. Ma anche in mezzo va aumentata la qualità. Il solo Montolivo, nel ruolo di regista, non basta. Cristante, come annunciato da Galliani a gennaio, sarà promosso in Prima squadra ma serve altro. Saponara sarà la mezz’ala di qualità che potrà anche essere schierato più avanti e, a mio modo di vedere, bisognerebbe puntare su un ragazzo che sta facendo molto bene.
Si chiama Marco ma non gioca nel PSG. Parlo di Fossati. Prodotto del vivaio rossonero, milanista nel midollo e autore di una crescita importantissima quest’anno ad Ascoli dove ha giocato, fino a questo momento, 20 partite segnando 3 gol. Un investimento a costo zero che potrebbe risultare vincente. Per un Milan che sia composto, sempre più, da giocatori che sentono loro questa maglia.