Il mezzo passo falso contro il Cagliari riporta a galla antichi problemi, ma la società ha già individuato i nomi giusti per il prossimo mercato

Giornalista, ideatore e conduttore di “Passione Rossonera” su Radio Radio, l’unico programma radiofonico esclusivamente dedicato al Milan

12.02.2013 00:00 di Fabrizio Tomasello Twitter: @radioradiomilan

Il titolo del mio editoriale della scorsa settimana era perentorio: “Giù le mani da mister Allegri”. Ma quando le picconate al gran lavoro svolto dall’allenatore del Milan arrivano proprio dal n. 1 di via Turati? Ecco, allora le cose si complicano.
A questo punto, chissà che, anziché per Balotelli, la task forza mediatica non vada allestita per tenere sotto controllo le sconcertanti esternazioni del Presidente, ancora più avvilite dal ridicolo tentativo di giustificazione, focalizzato sul dare naturalmente la colpa ai giornalisti, vile razza da mettere al rogo.
E’ innegabile che se fosse dipeso da Berlusconi, Allegri avrebbe ricevuto il foglio di via già diversi mesi fa, e adesso chissà chi sarebbe seduto sulla graticola della panchina del Milan a barcamenarsi con la sfilza di problemi causata dalla dissennata operazione di smobilitazione estiva. Invece, grazie al paziente lavoro di ostruzione/ricostruzione di Galliani, l’allenatore del Milan è rimasto al suo posto, prendendosi pian piano alcune importanti rivincite personali: ha valorizzato (e quindi garantito alla società plusvalenze succulente) diversi ragazzini, El Shaarawy, De Sciglio, Niang e ricostruito calciatori come Constant e Abate; ha raccolto i cocci di un’estate da incubo per la società e dopo un avvio choc ha condotto i rossoneri dalla 16^ posizione ad un passo dalla preziosa zona Champions League; ha portato il Milan ad essere al primo posto nel possesso palla e nelle palle giocate, al secondo nei passaggi riusciti e nella supremazia territoriale e al terzo nei tiri nello specchio e nella pericolosità sotto porta. Eppure tutto questo fantastico lavoro è stato miracolosamente cancellato dal pareggio di Cagliari che ha avuto l’effetto devastante di ricompattare il fronte anti-Allegri, mai del tutto sopito. Personalmente trovo assurdo che una tifoserie calda e appassionata come quella rossonera, debba essere spaccata in questo modo, divisa da un allenatore che sta facendo grandi cose per il Milan, ma questo è solo il mio pensiero.
Detto questo, nel mezzo passo falso contro il Cagliari anche Allegri ha le sue colpe, ma come spesso abbiamo sottolineato, le pecche non sono solo le sue. Sul groppone del mister va a pesare come un macigno il 12° gol subito di testa sui 30 incassati finora. Oddio, anche il dato complessivo dei gol incassati non è incoraggiante: delle prime della classe nessuna ha subito tanti gol quanti il Milan, ma prenderne quasi la metà di testa (e spesso su palla inattiva) lascia in sospeso più di una riflessione. Il problema non è solo in fase difensiva dove siamo terribilmente vulnerabili, ma anche in attacco. Contro i sardi, così come contro l’Udinese e praticamente in ogni partita, il Milan ha avuto a disposizione una quantità industriale di corner, senza mai riuscire a creare pericoli per gli avversari. Ed è impensabile che una squadra ambiziosa come quella rossonera possa vivere nel terrore ogni volta che si manda la palla in calcio d’angolo e nello stesso tempo essere totalmente incapace di rendere produttive certe azioni da gioco a proprio favore.
La mia idea è che Allegri dovrebbe chiudersi all’interno dei cancelli di Milanello per 3 settimane di fila e lavorare con i ragazzi solo ed esclusivamente sui caldi da fermo, in attacco e in difesa. Chissà che una full immersione totale non possa portare qualche risultato apprezzabile a breve.
Poi però ci sono le colpe dei singoli e di conseguenza della società. Lo ripeto per l’ennesima volta: i centrali di difesa del Milan (tutti, nessuno escluso) farebbero fatica a trovare spazio in qualsiasi squadra impegnata nella lotta per non retrocedere. Noi invece ci crogioliamo e ci lasciamo sedurre dall’eleganza perniciosa di Mexes e Zapata. I due ragazzi appena citati avrebbero bisogno di fare un bel bagno di umiltà invece di sentirsi entrambi un mix tra Beckenbauer e Franco Baresi, perché dalle loro distrazioni fatali, frutto di una sicurezza del tutto immotivata, nascono per gli avversari almeno 3 nitide palle gol a partita. Sarà arrivato finalmente il momento di dare un taglio a questa situazione?
La società si è resa definitivamente conto di questo problema, così come dell’atavica assenza di un alter ego di Montolivo e per la prossima stagione sta già lavorando alacremente. Nel mirino di Galliani ci sono sempre i due cagliaritani Astori e Nainggolan, ma anche alcuni ragazzi olandesi visti all’opera contro l’Italia la settimana scorsa: innanzitutto i due difensori del Feyenoord, Stefan de Vrij, classe ’92, già capitano della sua squadra, personalità e sicurezza da vendere e in scadenza nel 2014, e Martins Indi, ottimo sia al centro che sulla fascia sinistra; poi i centrocampisti Strootman, Clasie e Maher, tutti già pronti per il campionato italiano, malgrado la giovanissima età.
Per una squadra così inesperta serve però un condottiero all’altezza, qualcuno che con i ragazzi sappia farci. Inutile dire che la nostra speranza è che Allegri resti al suo posto, magari dopo aver raggiunto il terzo posto e conquistato il tagliando buono per la prossima Champions League.
Esternazioni estemporanee di Berlusconi permettendo.

A tutti i milanisti doc, rinnovo l’appuntamento con “Passione Rossonera”, il programma radiofonico dedicato ai tifosi del Milan, in onda ogni venerdì dalle 17.00 alle 18.00, sui 104.500 di Radio Radio, sul canale Sky 518 e in streaming sul sito www.radioradio.it Continuate a seguirci su Facebook (gruppo Passione Rossonera) e su twitter (@radioradiomilan). Appuntamento a martedì prossimo.

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