Non è la panchina di Seedorf che scotta, ma la testa di chi lo pensa

Sui maggiori quotidiani sportivi e su gran parte dei media sportivi si parla da tempo, più o meno da dopo l’eliminazione in Champions contro un molto più forte Atletico Madrid, del possibile esonero di Seedorf.

Oggi la voce è tornata prepotente. Sulla Gazzetta dello Sport si legge che per meritare la conferma l’olandese deve portare il Milan al quinto posto. Viene da ridere se si pensa che la squadra gli è stato affidata all’11° posto e da quando è in panchina ha fatto meno punti solo di Juventus e Roma. Se il quinto posto oggi è possibile per il Milan grandi meriti sono anche di Seedorf.

Egualmente pretestuosi i continui presunti disaccordi con Galliani, che per qualcuno è il tutor di Seedorf quando il Milan vince. L’ultimo sul caso Montolivo. Seedorf come ogni allenatore del mondo pretende giustamente che non ci siano spifferi nello spogliatoio. Da qui qualcuno ci ha letto che Montolivo lo ha imposto la dirigenza (il tutor di cui sopra) che quindi non sarebbe soddisfatta dell’operato di Seedorf. Ci sfugge il nesso.

Le voci sull’esonero di Seedorf continueranno fino al ritiro estivo, non c’è da dubitarne. Per lo stesso motivo non si può dubitare che l’olandese sarà coach del Milan anche allora. Ha un contratto pesante fino al 2016. Un contratto che si offre pensando al futuro, al di là dei risultati che sarebbero stati in questa mezza stagione già ampiamente compromessa al suo arrivo.

Ma c’è un altro problema delle voci su Seedorf di oggi. Oggi è il 15 aprile e domani in via Aldo Rossi si terrà la riunione del Cda del Milan, come vi abbiamo già detto partita fondamentale più delle 5 che mancano per la fine del campionato. Un Cda che arriva dopo la guerra e la tregua seguente tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, oggi i due A.D. del Milan. Domani tante fondamentali decisioni sul futuro del Milan andranno prese e tra queste non ci sarà sicuramente il cambio della guida tecnica. Non dovrà esserci perchè non è colpa di Seedorf la situazione attuale del Milan, ma di chi nel recente passato ha preso queste decisioni. E di questo si dovrebbe parlare.

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