Il Milan aspetta Montolivo, ma ancora non si pronuncia su Seedorf. Intanto Inzaghi lavora supportato dal tutor

CALCIOMERCATO ESTIVO: COSA SERVE DI PIÙ AL MILAN?

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02.06.2014 00:00 di Giulia Polloli  articolo letto 1165 volte

Montolivo si accascia a terra, dopo quello che sembrava un banale scontro di gioco. Le telecamere gli rubano un labiale: “è rotto” seguito da uno sguardo che dal cielo si perde poi nel nulla. Perché in questi momenti davanti agli occhi non hai i volti delle persone che ti stanno accanto, ma il film della tua vita. Una maglia, quella azzurra, l’altra sera corredata della fascia di capitano che Montolivo  ha vestito anche in Nazionale, ma che ha ormai già abbandonato. Verrà operato nella giornata di oggi e il  Mondiale lo potrà guardare solo dalla tv. Una tegola per Prandelli, ma anche per il Milan visto che per il recupero del centrocampista occorreranno alcuni mesi. La partita contro l’Irlanda ha chiarito anche le idee del ct che, diramando la lista dei convocati, ha provocato un’ondata di delusione per l’esclusione di Giuseppe Rossi. Pepito non andrà in Brasile da protagonista, nonostante abbia lottato per mesi contro la sfortuna che ha provocato l’ennesimo infortunio. Ha corso e bruciando le tappe è riuscito a recuperare per poter giocare, con la sua Fiorentina, almeno l’ultimo scorcio del campionato, mettendo così Prandelli nella condizione di poterlo convocare per la preparazione. Uno dei trenta a Coverciano, il più atteso dai tifosi che, svestite le maglie del club, si uniscono nell’unico coro azzurro. La storia di Pepito si ferma qui. Che la sua condizione non sia al top, lo si è visto anche nell’amichevole contro l’Irlanda. Ma anche Barzagli, Paletta e lo stesso Balotelli stanno recuperando da infortuni o fastidi muscolari. La sensazione è che dopo l’addio di Montolivo, Prandelli abbia fatto una scelta che possa privilegiare la duttilità e l’integrità di alcuni uomini, la giovane età e la condizione fisica perfetta di Insigne hanno vinto sul talento e sul precario stato fisico di Rossi.

Torniamo ad argomenti più strettamente legati alle vicende rossonere con l’ennesima riunione di Arcore seguita dal solito silenzio relativamente a Seedorf e al suo futuro. I legali del Milan si sono mossi nel tentativo di trattare un accordo per un’uscita meno fragorosa ed onerosa del tecnico olandese dalla galassia Milan. Ma Seedorf non ne vuole sapere. O meglio: pronuncia parole al miele per il Milan e i suoi tifosi e aspetta di poter trattare direttamente con Berlusconi, il suo mecenate che, troppo presto, l’ha però abbandonato lasciandolo da solo contro tutti. I tifosi avevano invaso la rete con messaggi ad effetto nel tentativo di inscenare una protesta davanti a Casa Milan, unico trofeo, il simbolo di questa stagione rossonera. Ma come spesso accade, il reale non procede con la stessa velocità del virtuale. Il gruppo pro-Seedorf che contava centinaia di adesioni in rete, non si è materializzato sulla piazza. Questo non sminuisce la forza delle parole scritte, semmai lascia carta bianca alla società su eventuali scelte future.

E così Pippo Inzaghi si insedierà sulla panchina rossonera sostenuto da quelle stesse parole scritte ormai ovunque. I tifosi che hanno manifestato il loro dissenso nei confronti dell’eventuale esonero (in fondo manca sempre l’ufficialità) di Seedorf non si sono schierati contro Inzaghi. Anzi, a lui vanno gli auguri del popolo rossonero affinchè riesca a riportare stimoli e risultati in un Milan sempre più orfano di leader e modelli. Inzaghi è un maniaco del calcio, studia meticolosamente ogni situazione, studia ogni avversario e ha una conoscenza enciclopedica dei giocatori in attività. Mi lascia perplessa il fatto che possa accondiscendere alla cessione di Balotelli, da un ex numero nove mi sarei aspettata la voglia di vincere l’ennesima sfida sul filo del fuorigioco. Ma le casse rossonere sono in evidente crisi e per ricostruire una squadra degna di poter tornare nei primi tre posti, perché ricordiamoci che è questo l’obiettivo, bisogna fare degli investimenti in ogni reparto.  Il Mondiale metterà sotto i riflettori anche De Sciglio che, se mai dovesse avere la continuità che gli è mancata in questa stagione, diventerà merce pregiata per il baratto estivo. Sono curiosa di vedere Inzaghi all’opera, ma se altrettanto lo sono di vedere le reazioni di ognuno dei protagonisti dell’addio a Seedorf: di certo Pippo parte avanti di qualche mese. A lui, da subito, onde evitare fraintendimenti, è stato affiancato tutor Galliani.

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