© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Quella che appariva come un’ipotesi, una prova estiva di collocamento tattico, potrebbe rivelarsi una delle chiavi di lettura in vista della prossima stagione. Riccardo Saponara, reduce da una sfortunatissima prima annata in rossonero, sembrava destinato ad un futuro in prestito, anche in relazione alla volontà di Inzaghi nell’imporre il 4-3-3. La prima sorpresa è arrivata in sede di risoluzione delle comproprietà, quando il Milan ha riscatto dal Parma la seconda metà del cartellino del forlivese: 1 milione di euro che, aggiunti ai 4 elargiti all’Empoli nel gennaio 2013, hanno prodotto un investimento complessivo di 5 milioni. Un riscatto, quello di Saponara, che non aveva motivazioni economiche, come un possibile inserimento in un’altra trattativa, ma ragioni totalmente sportive. Il numero 8 è stato acquisito interamente per essere utilizzato come mezz’ala di centrocampo, ruolo nel quale plasmarlo in vista del prossimo campionato.

ENTUSIASMO E VOLONTA’ – “Il mio ruolo del futuro è quello, mi stuzzica molto, mi piace. Ho voglia di iniziare subito la preparazione per imparare a farlo nel migliore dei modi. Sono convinto che posso rendere al meglio da mezzala, mi vedo a sinistra, ma posso adattarmi anche sul lato opposto”. Dichiarazioni di Riccardo ai microfoni di Tuttosport, che evidenziano tutto l’entusiasmo per questo ragionato arretramento in mediana. Saponara ha le caratteristiche per poter tranquillamente adattarsi da interno, potendo contare su ottime doti tecniche e su una buona intensità a livello di passo.

NIENTE MERCATO? – Il centrocampo rossonero, a prescindere dal lungo stop di Montolivo, avrebbe bisogno di un innesto di grande valore per innalzare i propri standard. Le recenti scelte, tuttavia, hanno sostanzialmente ridotto lo spazio numerico per un nuovo acquisto. Puntare fortemente su Cristante e Saponara, infatti, significa inserirli obbligatoriamente nel novero dei 6 centrocampisti, insieme a de Jong, Poli, Muntari ed Essien. Resta da valutare la posizione di quest’ultimo, la cui eventuale partenza potrebbe garantire spazio (anche economico) per l’arrivo di un altro centrocampista. Servirà però un giocatore di livello e non un semplice riempitivo, altrimenti si farebbe solo danno ai due giovani sopracitati.