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Il giorno del raduno è anche il giorno del giudizio. Nello spogliatoio cadono i vestiti, si sale sulla bilancia, si misura il giro-vita e l’allenatore capisce se deve disperarsi o invece si ritroverà un gruppo di ragazzi tonici nonostante la pausa estiva. Dipende dal modo in cui sono state gestite le ferie: chi ha svolto con serietà i compiti delle vacanze assegnati dai preparatori atletici, non ha nulla da temere; chi invece ha privilegiato gli addominali da tavola rispetto a quelli da palestra, dovrà sostenere il corso di recupero. Sofferenza assicurata.
Conta anche la localitàMacome si svolge il lavoro estivo dei calciatori? Quanti giorni si allenano e per quanto tempo? Quali tabelle seguono? Come in tutti i club professionistici, anche i giocatori del Milan prima del
«rompete le righe» ricevono un programma personalizzato da seguire nelle località di ferie. Programma che i preparatori atletici cercano di rendere il più vario possibile da un giorno all’altro per evitare la sensazione di ripetitività e il rischio di calo dell’attenzione nello svolgimento degli esercizi. Si tratta di tabelle di lavoro che
sono il prodotto di tutti i dati biometrici immagazzinati nel corso della stagione. In questo senso il Milan, con il supporto di MilanLab, è all’avanguardia. Ovviamente si agisce — anche—sugli aspetti fisici che hanno evidenziato qualche carenza lungo l’anno.Manon solo: si deve anche analizzare la località di vacanza, per capire la conformazione del territorio (la corsa è ovviamente il piatto principale del menù di lavoro) e quali strutture offre.
Professionalità «Ci sono tre tipologie di lavoro estivo—spiega Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici rossoneri e anima di MilanLab —: il programma semplice; quello con supporto che prevede l’assistenza di un fisioterapista o di un preparatore; e quello con test, che ci fornisce riscontri precisi al termine del lavoro. Devo dire che non mi posso davvero lamentare: alla ripresa degli allenamenti di solito
i giocatori si sono mossi bene durante le vacanze. Non c’è nessuno che stia davvero fermoe torna in condizioni impresentabili ».
Gradualità Non stanno fermi nemmeno durante le prime due settimane di ferie, che volendo potrebbero essere dedicate esclusivamente al relax. Il programma infatti riguarda le quattro settimane che precedono
il raduno. «Si tratta comunque di un lavoro graduale — racconta Tognaccini —. Si parte con tre giorni settimanali, con sedute di un’ora, per arrivare a cinque giorni, con sedute di un’ora e mezza. Le fasi sono
tre: riscaldamento, parte centrale e defaticante. Gli obiettivi sono elasticità, flessibilità, resistenza aerobica e forza. E’ a tutti gli effetti una continuazione del lavoro stagionale, e quindi non va sottovalutato, maa fine giornata il giocatore non deve sentirsi spossato».
Lavoro e divertimento Oltre ai compiti per le vacanze ci sono anche gli sport da spiaggia. Carta bianca su tutto? «Assolutamente no: vanno bene bici, nuoto, tennis, corsa e beach volley, ma sono banditi calcetto,
beach soccer e tutto ciò che ha a che fare coi piedi. Va benissimo la palestra, in modo da muovere più cinture muscolari possibili. E’ raccomandata soprattutto quella addominale».Appuntamento allora sulla bilancia di Milanello per martedì prossimo
La Gazzetta dello Sport
Il Milanista
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Post Originale:
RASSEGNA STAMPA / Milan: Ecco i compiti delle vacanze


