E’ stato il primo colpo del Milan di Inzaghi. Un parametro zero in “stile Galliani”. Ma finora i tifosi rossoneri non sono riusciti a farsi un’idea precisa di Alex. Probabilmente gli è mancata la continuità, avendo giocato bene contro il Monza, ma arrancando, come tutti i colleghi della retroguardia, contro il Manchester City. Poi scampoli e spezzoni, come il secondo tempo di ieri a Valencia. Insomma, è difficile darne una valutazione compiuta.
Eppure l’attesa è alta. Non fosse altro che per la “benedizione” di Carlo Ancelotti che ne ha sempre parlato benissimo, elogiandone le caratteristiche tecniche e tattiche. Insomma, doveva e dovrebbe essere un punto fermo della difesa rossonera. E grazie all’esperienza Alex si pone senz’altro come potenziale leader del pacchetto arretrato. Molte delle sue apprezzate doti, però, non sono ancora uscite allo scoperto. Al contrario, si è decifrata una maggior propensione di Inzaghi all’utilizzo di Rami che all’inizio si pensava potesse essere una sorta di “allievo” del maestro Alex.
Fonti non ufficiali parlano di un giocatore arrivato in ritiro un po’ in sovrappeso con conseguenti difficoltà nelle marcature che richiedono una certa rapidità. Di certo, ci stanno tutte le attenuanti del caso: ambiente nuovo, gruppo rinnovato, cantiere aperto sotto la regia di un tecnico meticoloso come Inzaghi. Se è vero che conterà la forma contro la Lazio, alla prima di campionato, vedremo se Alex si presenterà all’appuntamento con le carte in regola.
È un Alex ancora da decifrare
SpazioMilan