Questione tattica, opzioni rossonere. Dalle frecce turbo alla diga creativa, il Milan, grazie al mercato, si scopre dinamico ed eterogeneo. Inzaghi sta studiando i modi per cambiare pelle alla sua squadra, il 4-3-3 non sarà mai figlio unico. L’arrivo di Torres, tatticamente soprattutto quello di Bonaventura, costringe piacevolmente i rossoneri ad esplorare nuovi moduli e soluzioni. Questa l’analisi proposta da La Gazzetta dello Sport.
Iniziamo dal 4-3-3, la base di lavoro del presente. Con la Lazio è stato varato un attacco rapido e di contropiede, profondamente studiato e voluto da SuperPippo al di là dell’assenza di Pazzini. E’ l’impronta giusta per affrontare difese non schierate, con diversi spazi a disposizione: quindi, non con le “piccole” a San Siro per intenderci. El Shaarawy e Menez sugli esterni, Torres al centro; ma è ok anche l’ipotesi dei palleggiatori, con un Honda in più ed uno solo fra il Faraone e l’ex PSG. In tutti questi casi, Bonaventura calza a pennello (escludendo qualcuno). Il Milan di Inzaghi non vuole dare punti di riferimento, ama il gioco offensivo secondo l’avversario di ogni weekend. Ecco, allora, il possibile 4-4-2 di equilibrio e scintille da usare con le provinciali: Torres e Pazzini in avanti, a destra Poli, più a sostegno del centrocampo, e a sinistra Bonaventura, pronto ad accentrarsi ed inserirsi.
Infine, l’ipotesi forse più affascinante e suggestiva, realizzabile ma rischiosa: il 4-2-3-1. Jolly nella manica nei big match, De Jong, uno fra Muntari, van Ginkel o Poli e poi fantasia pura. El Shaarawy, Bonaventura e Menez alle spalle di Torres. L’esperimento senza paura, il Milan si nasconde ma prepara l’attacco.
Esigenze e opzioni, 3 moduli nella testa: Inzaghi prepara l’attacco
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