Fra poche ore il Milan scenderà in campo allo stadio Tardini contro il Parma per la seconda giornata di campionato. C’è grande aspettativa per il Milan di Inzaghi che dovrà confermare, lontano da San Siro, quello che di buono ha mostrato alla Lazio.
Nulla a che vedere con il Parma-Milan dello scorso anno, era la nona giornata, il 27 ottobre 2013, ma sembra passata una vita. I rossoneri sono cambiati tanto: allora in panchina c’era Allegri, oggi c’è super Pippo che con il livornese non ha mai avuto un buon rapporto. Nella scorsa stagione vinse il Parma tre a due, all’ultimo respiro con la punizione di Parolo, al termine di una gara rocambolesca. Il Milan veniva da un inizio stagione complicato e voleva cercare una continuità di risultati dopo la vittoria contro l’Udinese. I ducali andarono sul due a zero grazie alle reti di Cassano e Parolo ma il Milan riuscì ad agguantare il pari nella ripresa con i gol di Silvestre (finito alla Samp) e di Alessandro Matri. Proprio l’ex Juve segnò l’unica rete dei suoi difficili mesi rossoneri. Aveva il nove sulle spalle, doveva essere l’attaccante titolare della scorsa annata ma si rivelò un flop totale. E la prestazione contro i gialloblu rimase impressa negli occhi dei tifosi, oltre che per la sua rete, per l’episodio durante la punizione decisiva di Parolo, che spostò la palla di molti metri in avanti e poi riuscì a segnare proprio ‘grazie’ a Matri che si spostò dalla barriera.
Oggi c’è grandissima attesa per il nuovo nove del Diavolo, quel Fernando Torres che ha tanta voglia di tornare ai suoi livelli. Il niño sarà della partita, probabilmente entrerà dalla panchina perché Inzaghi sembra intenzionato a confermare Menez ‘falso nueve’ con Bonaventura e Honda sulle fasce.
Sembra cambiato un secolo, sono passati solo 10 mesi: la rivoluzione rossonera è appena cominciata e non vuole certo fermarsi contro il grande ex Donadoni.
Parma-Milan, un anno dopo: cosa (non) imitare dall’anno scorso…
SpazioMilan