Kryptonite Biasin VS il blitz di Madrid


galliani11E quindi Galliani ha tentato/tenta/tenterà di convincere Ancelotti a tornare al Milan. Pare chiaro a tutti che l’impresa sia tanto complicata quanto pretestuosa, una scusa per poter dire a lor signori: “Noi ci abbiamo provato e pianifichiamo in grande, mica è colpa nostra se lui non se la sente”. Un po’ come se il sottoscritto annunciasse al mondo “prendo un volo per Los Angeles, ho serie intenzioni di limonare duro con la Kardashian” salvo poi tornare a casa con le pive nel sacco: “Niente da fare, Kim dice che non se la sente. E comunque vive a Miami”. Tutta la faccenda ci dice che siamo alle solite: Galliani parte per destinazioni più o meno esotiche, spera che basti il marchio “Milan” o la leva del cuore per impressionare il dirimpettaio, infine torna a casa. A conti fatti si sceglie di continuare a percorrere la vecchia strada, quella dei tentativi più o meno improvvisati. Una strada che però non convince più nessuno: né i tifosi, né tantomeno chi dovrebbe accettare il trasferimento a Milanello esclusivamente in nome del passato glorioso. Nel frattempo niente direttore sportivo, niente scouting, niente idee, niente di niente. Solo tanti sorrisi che si schiantano contro le legittime volontà di nonno Carletto: “Gradirei stare un anno con la mia famiglia e mio nipote”. E vien da pensare che se anche si riuscisse a convincere l’emiliano, probabilmente l’operazione avrebbe poco senso. Meglio puntare su un mister più motivato, rabbioso, uno che – giusto per tirare la consueta mazzata settimanale a Pippo – non dica “eh, avete visto? Se avessi avuto El Shaarawy sempre…” dal momento che quando il Faraone era a disposizione lo lasciava con discreta frequenza in panca salvo poi dire “credo molto in lui”. In ogni caso il viaggio a Madrid certifica che in casa rossonera ancora non hanno le idee chiare sul futuro della panchina: volevano Ancelotti, insisteranno con Conte, terranno calde le piste Montella e – soprattutto – Emery, eventualmente troveranno qualcun altro. In campo sarà Milan “all’italiana” come se “all’italiana” fosse sinonimo di grande lungimiranza, mentre è chiaro a tutti che il mondo del pallone non si divide in “calciatori italiani e stranieri”, ma in “calciatori forti e pipponi clamorosi”. No, così non va, ci vogliono più chiarezza e meno aerei presi per far scena, viceversa si rischia sul serio di esasperare la piazza che – diciamolo – fin qui ha avuto pazienza da monaco tibetano. (F.Biasin)

Pezzo sicuramente più interessante che l’ennesimo live (o meglio, pagliacciata) del blitz di Galliani a Madrid. Perchè se è vero che volano nomi come Mandzukic e cifre come 120 milioni di budget per il mercato, sono anche anni che ci riempiono di parole ma poi a fatti non succede mai nulla.

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