Come ampiamente previsto da tutti i tifosi dotati di senno del Giannino stanno restando solo rovine. Non ci voleva mica tanto, bastava osservare la realtà . Invece gli oracoli della Comunicazione Rossonera hanno continuato a leggere i responsi passatigli dall’alto, macchiati di unto. Narrazioni di futuri fantastici in cui tutto cambierà salvo loro, i loro amici e i loro padroni. Oh, cialtroni: siete proprio voi il problema! Sulle vostre ridicole illusioni noi ci gettiamo il sale.
La condizione attuale del Giannino è semplice: va avanti a scuse. La sfortuna, gli infortuni, l’arbitro, il caldo. Mi chiedo quali saranno le prossime, forse il malocchio o il vudù. Magari Seedorf ha messo in un sacchetto una ciocca di capelli di Inzaghi, del sangue di scimmia e delle piume di corvo e l’ha seppellito nella vasca di sabbia di Milanello per propiziare la nefasta stagione. Un arrampicamento sui vetri costante, irritante, da piangina senza attributi, e il tutto per proteggere e fare quadrato attorno al progetto innovativo nascente:
L’ITALMILAN
Può essere che ci siano già firme e accordi e Berlusconi abbia già i biglietti per andare ad Aruba, può essere che alcuni cinesi abbiano voglia di mettere 200 milioni all’anno per i pranzi e le cene di Galliani, e può essere anche che gli sceicchi che Fantomas disprezza ma in realtà mendica decidano di fare di Milano un loro nuovo centro di interesse. Può essere. Intanto tutto l’organismo cancerogeno societario e comunicativo è settato sull’Italmilan, la tentazione sana e casareccia di Silvio. Basta con questi stranieri, dentro solo italiani ovviamente in prestito, a gratis, a caso o dietro suggerimento di qualche procuratore. L’âAtletico Gianninoâ punta a diventare l’âAtletico Trattoria da Silvioâ, e pensa anche di sopravvivere e rilanciarsi. Imbarazzante, vecchio, disconnesso: questo piano è come chi l’ha elaborato. Il Giannino lo conosciamo noi, ma per tutti si chiama MILAN, e grazie agli Dei del calcio! Proprio il nome e la storia impediscono questo scempio finale: il Milan non può prescindere dal giocare a calcio a certi livelli o conseguire risultati sportivi, sono la base non l’optional. Questa dirigenza di bestie è stata abile a mascherare la decadenza sportiva del Milan chiamando ad esempio l’orrido calcio d’Allegri (anni luce da quello praticato dalla Juve oggi) ‘muscolare’, con gli slogan tipo 4-2-fantasia, e in ultimo quando le esigenze di piazza diventavano più forti inventando ‘contrasti’ fra il Presidente e l’allenatore. Da ‘el capisse un casso‘ a ‘diverse vedute‘: tutte palle, tutti teatrini, un finto dissenso per mascherare l’inazione. Per un decennio e più ha fatto passare come risultato sportivo il terzo posto e la partecipazione alla Champions. Questa dirigenza si è fatta in quattro per costruire un sistema mediatico che supportasse la sua creatura: il Giannino, ovvero il simulacro decadente del Milan. Sinceramente a colpi di Beckham, Dinho, Binho e ogni tanto un Ibra, con uno scudetto ogni dieci anni e molta fanfara poteva andare avanti ancora tanto. Adesso che fa, inverte la rotta? Contropiede, Valdifiori e decimi posti? Massima aspirazione Europa League? Un aborto impresentabile persino agli evoluti, che con ipocrisia scrivono sui blogghetti o negli editorialini che gli piacerebbe un âMilan tutto Cuore e Coraggioâ e âForza Jackâ, ma quel che vogliono vedere è Ronaldo sovrappeso che fa la bicicletta e la mette sotto il sette, una volta sola e poi esaltarsi per un decennio. Lo vogliono gli evoluti, i pasdaran di questa dirigenza fallita, ed anche gli sponsor. La dirigenza li ha voluti così, adesso si ritira? Eh no. Il sistema Milan può sopravvivere ad anni di scelte sbagliate e di buffonate, ma in mia opinione non camperà un solo anno senza uno scopo.
D’altronde questa dirigenza cosa può mai partorire? Un branco di zombi con la puzza sotto al naso e i sorrisi di cartapesta che si radunano complimentandosi a vicenda per i fallimenti, che pensano che tutto sia dovuto: dalla gratitudine ai risultati sportivi, tutto deve arrivare da sé. Ammiccano al microfono amico, si stringono le mani, si aumentano lo stipendio, scompaiono dalle porte laterali poi riappaiono dopo due, tre, venti mesi a celebrare un pareggio o una vittoria insignificante abbarbicati ai triclini dove vivono, lamentandosi dei tifosi ingrati. Pretendono onori e tappeti rossi in mezzo alle macerie. Gente finita, che ha smesso di avere idee vent’anni fa e ha campato di potere. Qual è il potere della dirigenza del Milan oggi? Non ha nemmeno potuto esonerare Inzaghi, un allenatore incapace. L’hanno fatta passare come volontà , come riconferma ma in realtà era un gesto obbligato. L’allenatore della primavera ha detto no, lo spione eterno secondo idem, poi i saggi hanno fatto anche due conti: chi va avanti a guidare la barca in affondamento magari anche il prossimo anno se non questo utile idiota?
CONFERMATO! STA CRESCENDO MOLTO.
Prigionieri del loro sistema. Per esonerarlo a fine stagione dovranno trovare un altro più scemo, cosa molto improbabile, oppure inventarsi un âColpo di presidenzaâ, lâultimo fu Clarence Seedorf e i costi del miglioramento non furono accettati, come anche altre volte; perché stavolta sarà diverso? Altro esempio: una società di qualunque tipo, anche una congrega di vampiri o un branco di straccioni, un Muntari lo avrebbe convocato in ufficio il giorno dopo aver espresso la voglia di starsene a casa il resto della stagione, lo avrebbe fatto accomodare e avrebbe preteso una risoluzione. Ma il Giannino no, non può permettersi di far andar via un Muntari scontento che magari dopo tre mesi potrebbe andare a qualche rivista a raccontare retroscena scomodi, non si può lasciare insoddisfatto il suo procuratore. Meglio elogiarlo e tenerlo lì, spesato e riverito. Ecco la misura del potere di Galliani e company oggi.
Questo è il peggior Milan dell’era Berlusconi e uno dei più merdosi di sempre dentro e fuori dal campo e ancora ci sono giullari che parlano di tesoretti e dei milioni di Fly Emirates per il mercato, criticano Inzaghi ma non accettano il definirlo un cattivo allenatore perchè lui è l’EROEDIATENE. Altri invece sono stati gettati nel pattume, come Seedorf, che il nervosetto della Pravda nemmeno nomina per paura di prendersi un’infezione al sedere. A proposito dove sono i buffoni che imputavano alla fortuna e agli avversari demotivati il buon ruolino del Milan di Seedorf? Ma non era mica normale fare più punti nel girone di ritorno? Siamo a 20 punti nel ritorno, contro 35 dell’olandese. Nel merdoso girone d’andata erano stati 26: al massimo va a pari. Meno male che il ritorno era più semplice contro gli avversari senza obiettivi! E che nel girone d’andata eravamo andati bene fino a dicembre! Eravamo noni, NONI alla fine delle prime diciotto. Ci ho messo tre secondi su google per cercare queste informazioni. Bestie! Complici, e bestie! Parlano di arbitri, ignorando che il Milan è la squadra che ha ottenuto più rigori. Parlano di grinta e di agonismo, ignorando le statistiche sui provvedimenti disciplinari: record di rossi (12), quartultimo posto nella classifica dei gialli (77, in mezzo al gruppone delle prime della classe cioè squadre che si difendono poco). I giocatori non vengono puniti per la garra o la determinazione delle entrate, ma perché senza controllo, disattenti e sciocchi; i gesti di follia sono da record mentre la grinta resta sulla carta straccia dei servi. Dementi che parlano di complotti e di voglia di riscatto, discorsi per falliti senza speranze. Non c’è futuro per voi, verrete seppelliti insieme alle macerie e non sarete nemmeno martiri di questa crociata contro lo sport e la logica: morto il Giannino voi sparirete. Ricordatelo, e annaspate pure. Dobbiamo sempre sperare nella distruzione totale del Giannino, ogni settimana crolla un pezzo e noi dobbiamo tenerci pronti coi sacchi di sale da gettare sulle rovine affinchè non ricresca più nulla di questo scempo. Nessuna pietà : il Milan è morto. Morto. Ci stanno ingannando per l’ultima volta: il cadavere ce l’hanno loro e lo stanno scempiando, ma ogni tanto ce lo propongono sussurrando ‘almeno lo potrete seppellire’, cercando di riavvicinarci. Così mi suonano gli accorati appelli al restare uniti, ad avere grinta, a non mollare. Nessun accordo con voi, abbiamo riti magici secolari che voi non capireste: voi crepate, noi ci riprenderemo quel poco o tanto che rimane e ce lo riporteremo a casa.
Chissà se qualcuno davvero vorrà comprare questo simulacro, questa bacheca di trofei purtroppo usati e tutti i suoi debiti, che non sono solo quelli economici: la squadra fa schifo, lo spogliatoio è pieno di cancrene, tutti i livelli societari sono infestati dalla mentalità sbagliata che ci ha portato a dove siamo ora. Speriamo che non giunga qualcuno attratto dalla carcassa, dagli spettacolini messi in scena gli ultimi anni e dal modus operandi scellerato di Berlusconi, Galliani e il loro complici. Mettiamoci in attesa sperando che qualcuno sia attratto invece dalla nostra enorme rabbia e dalla nostra energia positiva uguale e contraria che viene trattenuta da anni e che non può più esprimersi, ma potrebbe certamente un domani.
Larry
Recommend0 recommendationsPublished in Milan News