Ma allora il calcio può riservare anche gioie! Sinceramente non me lo ricordavo più. Chiedo scusa alla fiscalità spagnola. Mi aveva deluso e, lo confesso, ero giunta al punto di dubitare di lei. Invece si è riabilitata alla grande ai miei occhi. Meno male! Se una non può fidarsi neppure della fiscalità spagnola, in chi deve credere? In mister Bee? Nel fondo Doyen?Bah! Io ci vado molto cauta, ragazzi. Chi sono costoro? Dei benefattori disposti a sopravvalutare il valore del club? Degli abili affaristi in grado di risollevare il Milan dal baratro tecnico ed economico in cui lo hanno sprofondato scelte demenziali di una sottomarca di Società ? Preoccupazioni e dubbi sono tanti. Assisto con diffidenza e fastidio alla Gallianeide celebrata da tanti piccoli e improbabili emuli di Virgilio. Sempre Adriano sotto la luce dei riflettori nei suoi tour. Peana, ditirambi. Adesso che ha i soldi, vedrete di cosa è capace. E chi gli dà i money? Nel frattempo li anticipa il parsimonioso Silvio? Doyen detiene i cartellini dei giocatori? In Italia non lo può fare alla luce del sole. Diventeremo una vetrina di giovani rampanti, un parcheggio di gente agli sgoccioli della carriera o torneremo a fare dei progetti sensati, corroborati da una certa disponibilità economica? Comunque sia, per fare business nel calcio, occorre allestire squadre competitive. La dolorosa prova negativa è sotto gli occhi di tutti noi. Certo che Andrea Agnelli non si è smentito. Loro sono arroganti e pure nervosetti per la Champions sfumata. Lui, nella sua posizione, avrebbe dovuto stare zitto. Le sue perplessità sulla valutazione del Milan, però, sono anche le mie.
Io sono un caleidoscopio un poâ fiacco. I colori scuri della paura si accavallano con quelli chiari ma tenui della speranza. Mancano le tinte forti e sfavillanti dellâentusiasmo, della felicità . Troppe me ne hanno fatte. Si è incrinato irreparabilmente un rapporto di amore e di fiducia. Otto settimane ci vorranno per arrivare alla probabile ma non certa vendita del 48%. Beâ, in nove settimane e mezzo Kim Basinger è riuscita a combinare molto. Vedremo come se la caverà mister Bee in otto. Ma chi câè dietro al broker oltre a Doyen, che, già di per sé, mi crea timori? Bah! Non si sa nulla di preciso e la cosa non mi piace. Galliani è un uomo Doyen? Brrr!!!!!! La maggioranza, dicono, resta nelle mani di una proprietà tanto lungimirante. Poco credibile, però, che dietro lâacquisizione di una così sostanziosa quota di minoranza non sia già tracciato il percorso per la scalata al ponte di comando. Nel frattempo il Condor vola impettito per i cieli dâEuropa. Al momento, comunque, non ha catturato nessuna preda. Neanche Miha , uno che mi gusta assai, è stato ufficializzato. Si dice che prima si voglia rescindere con Inzaghi. Pare brutto licenziarlo in tronco. Ma, se Pippo non vuole il concordato, che si fa? Si tiene Sinisa in albergo come Maxi Lopez? Miha, mi raccomando, porta il tuo staff di preparatori atletici. I nostri sono vomitevoli.
Devo ammettere che, quando si parla di Ibra, io non capisco più niente. Ha 34 anni? Puntare su di lui significa, quindi, non avere un progetto per il futuro? Le minestre riscaldate non vanno bene? Non ha senso un ingaggio faraonico per un giocatore a fine carriera? Tutto vero. Ma me ne frego! Io un triennale da otto milioni di euro netti a lui lo farei. Di corsa! Zlatan è Zlatan. E basta! Quando lo cedettero insieme a Thiago, dopo quella vergognosa pantomima, giurai che non sarei mai più andata allo stadio, finchè fossero rimasti loro. Promessa mantenuta. Menti evolute, giusto per tirarmi su, dissero che, poverini, volevano trattenere Thiago. Il Psg, però, per accollarsi Ibra, il cui ingaggio era per noi insostenibile, volle a tutti i costi anche lui. Un bel lenimento davvero per me, che soffrivo più per Zlatan che per il Brasiliano. Grrrr!!!!!!! Proprio un grande affare. Vendi due e incassi uno, visto che i Francesi scucirono poi di più al Napoli per il solo Cavani. Non dispiaceva, invece, versare rispettivamente 5 milioni e 3 milioni e mezzo a due nullità come Binho e Montolivo. Mi viene in mente Einstein. âDue sole cose sono infinite: lâuniverso e la stupidità umana. E della prima non sono nemmeno sicuro.â Albert mio, avevi proprio ragione.
Poi uno dice: â Va bene. Vendo i miei gioielli e mi sistemo il bilancio Vivrò più infelice, ma mi costerà di meno.â Noi cosâabbiamo fatto, invece? Ci siamo buttati su costose paccottiglie. Risultato? Patrimonio tecnico distrutto, nessun campione da (s)vendere e 90 milioni di deficit. Pazzesco! Scipione lâAfricano sconfisse i Cartaginesi nella battaglia di Zama e vinse la seconda guerra punica. Scipione Emiliano concluse la terza, distruggendo Cartagine dopo un lungo assedio. Sciupone Adriano affossa il Milan con lo stupido e colpevole avallo di una proprietà imbarazzante. E passa pure per un fantastico dirigente. Non si può competere contro i petrodollari, Silvio? Ma fammi il piacere. Noi ti chiedevamo di competere con Lotito! Come si fa a gettare nel water 270 milioni di fatturato? Come si fa a chiudere i cordooni della borsa per investimenti in cartellini e tollerare che i soldi vengano dilapidati in ingaggi faraonici a pippe e cariatidi? Non lo sapevate che, costruendo squadre senza capo né coda, si resta fuori dallâEuropa, si riducono i fatturati e si distrugge il patrimonio tecnico ed economico? Siete imbecilli, per usare un eufemismo?
Jackson Martinez? Eâ un ottimo centravanti. Sicuramente ben più forte di Matri, Pazzini o Destro. Ma il centrocampo fa pena. E non parlatemi del rientro di Montolivo, per favore. Trattasi di uno dei giocatori più sbiaditi e slavati che io ricordi. Se me lo vendeste, farei festa. Chi vorrei? Allan e Kongodbia, per esempio. Fatemi vedere qualcosa di concreto e io cercherò di superare il mio rancore, la mia diffidenza e di riprendere a sognare. âPrometto di esserti fedele per sempreâ è lo slogan della campagna abbonamenti. Peccato non sia stato rispettato dalla Società . La rabbia del tifoso, quello vero, innamorato alla follia dei suoi colori, si scaglia contro chi ne fa scempio. Eâlâamore immenso per il Milan che ci porta a detestare chi lo affossa con arroganza, menefreghismo, stupidità . Noi non possiamo essere complici dei carnefici. Se vedessimo un progetto di ricostruzione, saremmo pronti a tornare a S. Siro. Lo slogan dovrebbe essere â âRicominciamo!â Ho una voglia matta di tornare a sentirmi una cosa sola con il mio Milan! Qui non si tratta di vincere o di perdere. Le sconfitte fanno parte della vita. Le delusioni sono fatte per ricominciare a sognare. Ma, nella buona e nella cattiva sorte, ci vogliono sempre rispetto, dignità , passione. Proprio i valori che sono stati brutalmente calpestati. Scipioni e Sciuponi si rincorrono nella mia mente. Nel mio cuore câè un unico, incommensurabile, disperato, smisurato amore. Si chiama Milan!
Chiara
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