Delby


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Le pedate nel culo servono!

Il calcio d’agosto conta poco, ancor meno quello di luglio. Tuttavia non mi pare che negli ultimi anni si sia sbagliato di molto in merito alle indicazioni ‘macro’, quelle cioè relative ai maggiori pregi, difetti, mancanze e risorse della squadra. Il Milan di Mihajlovic è una squadra in crescita, in assemblamento, con un potenziale superiore al tragicomico Giannino degli ultimi due anni tuttavia ancora non del tutto decifrabile. La strada da percorrere sarà lunga e la meta non è nemmeno in vista. Mancano giocatori di spessore in ogni settore mentre c’è una sovrabbondanza di pippe incapaci e dannose. Il derby cinese ha confermato tutto ciò. Personalmente mi sono divertito, non è stata la gara bensì un atteggiamento più positivo che ammetto di avere dall’esonero di quella bestia di Inzaghi. Niente di che, non ho messo il paraocchi: difetti, inganni e raffazzonamenti della società li vedo benissimo. Solo non trovo proprio utilità nello scatenare feroci critiche sulle prestazioni di questo precampionato, abbastanza lontane dai disastri delle ultime stagioni. Pertanto ho osservato con piglio rilassato i progressi del Milan nato a inizio mese, avanzamenti non microscopici come quelli giustamente descritti da Andrea nel post Lione-Milan bensì un po’ più visibili.

Aspettarsi da questo Milan spumeggianti scambi con la squadra riversa nella metacampo avversaria, schemi ed individualità da futsal con caterve di gol è un po’ come pretendere che De Jong faccia il regista: si resterà delusi comunque. Io mi aspetto null’altro che organizzazione, pressing ragionato ed alto, dinamismo a centrocampo, palla a terra salvo cambi di gioco su fasce, velocità, organizzazione difensiva tangibile ed efficace. La squadra deve possedere personalità e solidità a prescindere dai singoli, che comunque determinano la qualità e l’efficacia del gioco, e sapere cosa fare sempre e comunque. Questo mi aspetto, e il derby di Cina mi ha dato discrete indicazioni in entrambi i tempi fatto salvo per il centrocampo che è apparso ancora lontanissimo dall’essere organizzato e dinamico, per ora è solo caos. In miglioramento la transizione difesa-attacco spesso risolta a Lione con velleitari lanci lunghi, mentre in questo caso si è cercata con insistenza la manovra o il cambio di gioco, fatto salvo per i numerosi tentavi falliti nella prima metà del secondo tempo da un Montolivo più tonico del solito tuttavia troppo esoso nel cercare verticalizzazioni che non sono nelle sue corde –ricordo che il ‘regista’ di Caravaggio ha siglato un solo assist in tre anni con passaggio in profondità-. Mi hanno soddisfatto i movimenti del trequartista –molto ma molto meglio Bonaventura di Honda, anche se il giapponese lontano dalla fascia è parso più decente- e la fase difensiva dato che sia Diego Lopez che Abbiati sono risultati inoperosi. A livello di singoli si denota una crescita generale di condizione fisica e testa, che è ciò che conta davvero; rimandati Bertolacci, Poli e Mauri che si sono mossi male e con scarsa partecipazione; bocciati Niang, che tecnicamente si conferma scarso se non peggio, e Nocerino che è lento e dannoso nel gioco e negli atteggiamenti. Farsi espellere in Cina per una troncata su Kondominkia mentre si è a caccia di riconferma è da idioti. Che poi l’avrei fatto pure io è un altro discorso. Matri si conferma uno dei peggiori acquisti per qualità/prezzo, e non solo, della storia: allevato, andato a far fortuna altrove, campione d’Italia più volte coi gobbi, ripreso a peso d’oro, rimandato altrove, ha deciso la Coppa Italia a favore ancora dei gobbi. Si presenta in Cina pesante, lento, incerto. Ed è invendibile: servono 5,5 milioni di euro per non realizzare una minusvalenza. In sintesi: organizzazione in miglioramento, e conterà tanto, tuttavia cara società dell’ “apostocosì” sono i singoli a fare la differenza, a poterci riportare a grandi livelli. Vedasi il cambio netto di registro fra Matri-Niang e Luiz Adriano-Bacca. Occorre provvedere onde evitare di restare incastrati nel classico ‘vorrei ma non posso’. O peggio nel ‘potrei ma non voglio’.

I calci in culo servono, così come il ‘culo’ inteso come fortuna. Che, per citare Arrigo Sacchi, ‘passa sempre, ma solo chi è più pronto e più preparato riesce a coglierla’. Ecco, il Milan ha attraversato diversi anni di ‘sfiga’, specialmente quello dello scorso anno era sfigatissimo. Quindi giù pedate nel sedere per aiutare anche il fattore C e smetterla di piangersi addosso. Ecco che quel cavallo pazzo di Mexes che ogni tanto sfodera abilità che a braccetto col fattore C lo distinguono decisamente dalla massa ha fatto una gran cosa. Anche per l’‘immagine’, certo, con un gol da delirio in Oriente, il nuovo Eden del delirio calcistico. Un vero uomo marketing, non credo se la fosse studiata ma l’effetto è stato efficace. Ottimo anche il timing, visto che il bauscione che tutti vogliono e tutti cercano aveva appena tirato fuori i titolari nascosti da oltre un’ora. Tra l’altro, e sia chiaro che sono affaracci suoi, non una grande idea visto il livello di esaltazione dei cinesi che sugli spalti sono sembrati oltre l’infoiato per questo match. Aspetto questo vagamente ridicolo, tuttavia uno scambio alla pari fra claque cinese e baronetti imbomberati io lo farei. Piutòst che niènt…

Larry

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