Lione-Milan é una partita che mi ha soddisfatto. Il primo match di livello internazionale contro una squadra al completo e piú avanti di noi nella preparazione poteva essere letteralmente un bagno di sangue, ma cosà non é stato. Ho sempre cercato di guardare le partite dal punto di vista del “come” e non del “quanto” si vinceva/perdeva, e mentre gli scorsi anni dopo le amichevoli lanciavo campanellini d’allarme (prendendomi come al solito del non evoluto, tifosotto disfattista – in stagioni comunque terminate prima ottavi e poi decimi…), oggi vedo un Milan ben piú consapevole e meglio disposto in campo.
La formazione titolare e quella scesa in campo in Francia saranno due cose differenti; sabato mancava su tutto l’attacco titolare (Bacca-Adriano, cioé quello che gli evolutissimi veri milanisti doc non volevano). E là a mio avviso arrivano le noti piú dolenti: Niang corre, si sbatte, é atleticamente un giocatore importante, ma non mi fa impazzire, considero i calciatori fatti in modo diverso. Dopo 19 partite col Genoa il suo bottino é stato di 5 reti, una media lontanissima da quella degli attaccanti di razza. Suso per qualche giocata con Alciato e Legnano avrebbe, a detta dei giornali, messo in difficoltá Mihajlovic… Si, se le alternative sono Niang, Cerci e Mastour… quando Bacca e Luiz Adriano saranno operativi ci sará poca bagarre lá davanti. E se arrivasse anche Zlatan… Bertolacci e Bonaventura non hanno giocato benissimo, ma si vedeva palesemente un ritardo di condizione. Dal punto di vista tattico peró personalmente li invertirei: Bonaventura mezzala e Bertolacci al centro (come giocava con Gasperini del resto). Le note positive arrivano dal giovane Calabria –  autentica rivelazione di questa pre-season – ma anche da De Sciglio, apparso piú in palla rispetto le uscite dello scorso anno. Anche Rodrigo Ely e in generale la fase difesiva é nettamente migliorata, il Milan in queste tre partite ha preso 4 goal, tutti su svarioni individuali. A tal proposito, dopo la scellerata uscita con il Legnano, Diego Lopez poteva, e doveva, fare di piú sulla punizione che ha portato il Lione in vantaggio. La barriera si apre e la palla passa sopra la testa di Niang, ma la reazione e la caduta é apparsa molto ritardata e goffa. In questo contesto, non avrei paura a lanciare con piú convinzione Donnarumma, che avrá 16 anni ma gli aveva anche Buffon. Due goal presi dunque, ma non ricordo particolari brividi corsi. Davanti siamo stati deboli se non nulli, la sconfitta era inevitabile, ma a differenza di altri anni (quella con l’Olympiacos, finita 3-0 ma potevano essere 5 tranquillamente) sono piú ottimista.
La crociata a de Jong non si é fatta attendere. L’olandese paga ancora dazio di come venne presentato da Galliani (playmaker) e del fatto che per una decade davanti alla difesa giocava Pirlo. Una situazione, questa, piú unica che rara. Andatevi a guardare tutte le altre squadre del mondo, e ditemi chi gioca con il regista davanti alla difesa: nessuna. Lo stesso Ancelotti al Chelsea non tolse Obi Mikel, Ramirez o Essien nel ruolo a scapito di Lampard. Il vate del tiki-taka Guardiola, a Barcellona manteneva Busquets al centro con Xavi e Iniesta sugli esterni, e al Bayern addirittura propose svariate volte Lahm. Il motivo é evidente, c’é da tirare la volata a Montolivo, giocatore che con l’arrivo eventuale di un altro centrocampista difficilmente vedrá il campo. Per tre anni ha potuto reinventarsi regista che agisce sulla mezzala, ma la sua arroganza é inversamente proporzionale al suo talento – se lo avesse, non correrebbe il rischio di fare la riserva a de Jong, non trovate? – e quindi meglio usare gli amichetti delle varie redazioni e cercare di vincere il ballottaggio sui giornali invece che in campo.
Andrea
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