Schizofrenia


Honda esegue un passaggio no-look determinante contro le Isole Molucche

Honda esegue un passaggio no-look determinante contro le Isole Molucche

Due match, sei punti. Contassero esclusivamente i risultati potrei terminare qui il post magari aggiungendo qualche peana ai giocatori più in voga del momento, praticando lo sport nazionale preferito dai pennivendoli. Ma io sono solo un tifoso, e ho questa brutta abitudine di approfondire gli avvenimenti…Due 3-2 accomunati da lampi di classe, erroracci, sprazi di sicurezza, ritorno di ansie, tranquillità, convulsioni, abbracci, tensione, scelte assennate, cambi dissennati, velocità, lentezza, controllo, testacoda, calci piazzati determinanti nel bene e nel male. Schizofrenia. Ragazzi non siate troppo critici, polemici o esaltati con le nostre opinioni, o fra di voi; non aspettatevi l’analisi determinante da nessuno. Io ad esempio i due match appena giocati non sono riuscito a ‘leggerli’ più di tanto. Di questo Milan si capisce molto, molto poco. Salvo alcuni punti fermi, capisaldi d’opinione direi, tutto il resto è in costante compulsivo movimento. Certezze ce ne sono pochissime; le prime partite ci stanno regalando una classifica non oscena e una squadra con più fiato, più voglia e meno sfiga degli anni passati. Per ora. Le prossime partite ci diranno chi siamo? Io non credo perchè quello lo sappiamo già: una squadra incompleta, corta, guidata da una tigre ingabbiata e a volte un po incerta, con pochi giocatori di livello, per metà costruita ancora sulla propaganda e sui diktat societari. E quello resteremo, a meno di un miracolo -a cui non credo assolutamente-. Tuttavia la folata d’aria fresca entrata quest’estate pare avere messo un filo di sale in zucca a quasi tutti -eccezion fatta per Galliani e suoi servi-, sembrano esserci più attributi e più voglia, buoni appigli per evitare una nuova insostenibile caduta. Un seme di ciò che è giusto sta crescendo, scompigliando e forse cambiando un po’ lo scontato cammino del Giannino, una squadra destinata alla distruzione fra gli schiamazzi di pochi talebani.

Faccio un respiro, provo a dire la mia sui match giocati. In modo ovviamente schizofrenico, in sintonia col momento. Abbiamo visto il bene e il male, il giusto e lo sbagliato. Spesso in rapida successione. Comincio da Giacomo Bonaventura, un ragazzo serio e dotato di talento. E’ semplice, completo -passaggio, controllo, tiro e fisico- e determinante. Anche Macedonio Honda, il cancro orientale, ha dato sfoggio di precisione al passaggio con percentuali alte; peccato che, come nel derby dove era risultato il più preciso, le sue giocate non servano a nulla. E’ inconsistente, inutile; è anche lautamente pagato e veste la numero 10: questo lo ricordo a beneficio di chi parla di accanimento contro questo giocatore…ma stiamo scherzando? Afghanistan, Cambogia e Perugia: ecco le squadre contro cui è risultato determinante. Il Milan con questo in campo gioca in inferiorità numerica: è ora di finirla. Anche Mattia Giaciglio è fra i peggiori del doppio match; è lui il più schizoide dei giocatori: esce bene dal pressing a testa alta, mostra a tratti reattività e compostezza; poi s’addormenta, mancando le diagonali e scordandosi come si stoppano i palloni. Io non lo capisco più questo ragazzo, fisicamente sembra cresciuto -obiettivamente esce bene da alcuni contrasti-, tecnicamente non è orrido e inguardabile quanto Abate, anzi. Però soffre di letargia. Forse continuare a passare da destra a sinistra e viceversa da effetti simili al fuso orario; forse vanno cambiate le prescrizioni mediche; forse è fatto e finito così e bisogna farsene una ragione. Il Real a terzini come sta messo? Su Davide Calabria è già stato scritto tutto da tutti. E’ evidente che si tratta di un upgrade rispetto ad Abate e sembra molto più sicuro e tecnico di De Sciglio. Io non mi eccito, ne riparliamo fra 50 partite; nel mentre considero che un primavera è indispensabile alla fascia del Milan per qualità e numero, e non aggiungo altro. Kuco contro il Palermo è stato determinante; preso in extremis a umma umma, buttato in campo, ha regalato un assist, qualità e grinta. 28 anni, arrivato un po’ a caso e subito balza meritatamente in testa alle gerarchie del centrocampo: meno male che eravamo extracompetitivi già a luglio. Son già iniziati gli osanna all’intuizione? Mossa disperata per tirare a campare, finora riuscita. Il buon Bonaventura l’anno scorso è stato determinante alla conquista del decimo posto, speriamo in maggiore gloria quest’anno per Jurai.

Il Peluca mi gusta per svariati motivi. Segna bei gol, da l’impressione di essere sempre un problema per le difese perchè veloce e intelligente. Le piccole ‘leggende’ -il no al Presidente per ‘Carlos’ sulla maglia, ad esempio- che girano su di lui sono simpatiche, si vede che è un ragazzo serio e un grande attaccante. Usa quasi solo il piede destro, un limite che sin qui non gli ha impedito medie gol rilevanti in carriera -e di segnare in finale di EL di sinistro-, ma che si è palesato sia nel match contro il Palermo -gol difficile, rabona- che contro l’Udinese -strano avvitamento e tiro sul difensore di destro su un passaggio di Honda nel primo tempo, lì col sinistro avrebbe fatto meglio-. Credo sia più una questione di istinto che tecnica. In partita lavora duro, si stanca molto. L’intesa con Adriano è ottima, quella con Balotelli inesistente. Sicuramente il calo contro l’Udinese, specie nel secondo tempo, è dovuto anche a questo. Zapata, il suo compare, si sta dimostrando una sorpresa; lo dicevo già in pagelle: lo considero un punto debole, senza offesa, per limiti tecnici e di concentrazione. E’ tuttavia un giocatore di una certa esperienza, ed anche molto umile, oltre che fisicamente dotato; sono contento che Mihajlovic stia cavando fuori buone cose. Che non gli venga più in mente di metterlo terzino destro a match in corso, però: ci ha messo un quarto d’ora prima di ricordarsi di coprire la fascia. Ospedalex, come ampiamente previsto, è il nuovo Bonera, un portarogna clamoroso: solo la presenza fa crollare il sistema e segnare gli avversari; sciagura annunciata, stai attento Sinisa perchè queste cose al Milan SONO VERE!

E i due magici fenomeni del momento? I meglio osannati del reame? Beh Magua Balotelli ha fatto la sua partita, dimostrando dopo fiumi serpreggianti di inchiostro -e saliva- di non essere cambiato d’una virgola come calciatore. Muove da destra a sinistra del fronte d’attacco, sempre fuori area -anche parecchio-, sempre lontano dal portatore palla; vuole palla sul piede, da fermo; da lì sfida tutto e tutti con esiti random, nel caso di Udine in genere utili o decisivi. Il suo gioco è individuale, spezzettato, conclusivo; è un terminale uomo; lo spazio non esiste, esiste lui -vs- tutti e lui deve averceli davanti. Udine ha detto secondo me già molto chiaramente che una squadra in controllo, determinata ed equilibrata può permettersi e sfruttare Balotelli, una squadra sbilanciata, impaurita, in difficoltà no. Cosa aggiunge Mario? Solo le sue caratteristiche, solo quello. Chi ci vuol costruire intorno -o sopra- una squadra oppure sogni di gloria è libero di farlo, a suo rischio e pericolo. Montolivo invece ha giocato due partite decenti condite da un assist; il ragazzo ha 45 minuti massimo nelle gambe e scusate tanto ma dopo più di un anno dall’infortunio e sei mesi dalla ricaduta, con tre mesi di preparazione estiva nelle gambe e un mese di campionato mi sembra davvero poco. Quando cavolo entra in condizione questo? Rispetto al Riccardo sclerato del gennaio scorso -quello che rispondeva a gestacci a Inzaghi- ci sono miglioramenti, specie nel primo tempo di Udine si è visto salire di più, pensare di più. Nel momento di difficoltà è sempre poco pervenuto, rimangono dubbi non sulla sua capacità di contrastare o chiudere -le statistiche parlano chiaro, lo fa– quanto di farlo quando davvero serve. Lì forse manca di tempi, o semplicemente essendo nato come giocatore più avanzato alcune situazioni non le legge. Carisma, personalità, leadership non ci sono e non ci saranno mai: lo ricordo anche qui a beneficio di chi parla di accanimento…ragazzi, è il capitano! IL CAPITANO! Fatto poi salvo che in mia opinione la scarsezza di alternative -in ambo i casi molto sospetta- obbliga un uso quantomeno intermittente del bresciano e continuo -purtroppo- del Pirlentini -ibrido Pirlo/Albertini-, intollerabile la campagna mediatica a favore di questi due. Siccome queste congiure/congiurette/teatrini vanno avanti da anni sappiamo benissimo che gli effetti sono sempre dannosi. Ma tacete, lasciate che questi diano il loro contributo ed espletino onorevolmente il loro ultimo anno di contratto in rossonero. O forse proprio lì sta il punto? Perchè Messi e Iniesta hanno meno credito di questi due, ci rendiamo conto? Noi ci opponiamo, conosciamo i nostri polli; l’interesse è far passare, un domani, il riscatto di Balotelli -un giocatore da emergenza- come manna dal cielo e far passare il rinnovo di Montolivo come ‘acquisto’. Su quest’ultimo fra l’altro il tamtam inspiegabile è talmente diffuso che ci chiediamo sinceramente se non sia parente di qualcuno, del Papa forse. Bah, siamo alle solite: buffonate, teatrini.

De Jong mezzala ‘alla Gattuso’, De Jong difensore centrale…adattare un giocatore con limiti tecnici -anche se non così vasti come scrive qualcuno- e tattici a ruoli non suoi: geniale. Io non riesco mai una volta non dico ad essere d’accordo, ma nemmeno a capire tutte le cavolate che vaneggiano i vari lacchè, in questo caso Furio Cane Fedele. Mai una. Poi questa storia del ‘alla Gattuso’ mi fa impazzire: ancora qua col Milan d’Ancelotti? Basta! ‘Alla Pirlo’, ‘nuovo Nesta’…stucchevole. Roba di un decennio fa, roba vecchia porca miseria, vecchia! Calcisticamente sorpassata, e comunque irripetibile. Età media dei top dirigenti del Milan? 75 anni. Si spiegano molte cose. Mihajlovic a preparare le partite è bravo, a leggerle un po’ meno. La sua rigidità è evidente, ma dico io: con i due vecchiardi sei sceso a compromessi, no? Scendici anche con la logica, con la realtà. Ho tirato una gran bacchettata nelle pagelle per il suo elogio al Dottor Galliani; spendo due parole di plauso ad un’altra dichiarazione “Mi piacerebbe qualche volta vincere 1-0â€. Parole di contenuto, desiderio da allenatore serio. No, perchè da quel che scrive qualcuno e dichiara qualcun altro sembra un reato vincere 1-0. Anche a me piacerebbe, dico la verità. Sarebbe un bel segnale di solidità, e magari ci farebbe fare un paio di passi lontani dal manicomio.

Larry

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