Corti, propositivi e coraggiosi. Ma soprattutto concentrati, per concedere il meno possibile all’avversario. Rolando Maran è stato chiaro: il suo ChievoVerona, domani, dovrà superarsi e inscenare una gara “totale”, da eseguire bene in ambo le fasi di gioco, per provare a fare risultato nel lunch match delle 12.30 di domani contro il Milan. Per il tecnico scaligero, nonostante il tonfo di Reggio Emilia, i problemi in attacco e il probabilissimo cambio di modulo, i rossoneri rimangono una squadra decisamente temibile e in salute. “Una partita non fa testo…”, ha chiosato Maran in conferenza stampa sulla condizione del Diavolo, considerato ancora in forma nonostante la fine della serie di risultati utili consecutivi.
Il Milan ha le qualità per vincere e convincere, ma è saggio comprendere che la partita di domani non sarà affatto facile. Affrontare il Chievo non è mai semplice: i veronesi fanno dell’organizzazione, della corsa e del sacrificio i loro punti di forza. Il 4-3-1-2 gialloblù schiera centrocampisti dinamici, bravi tanto a battagliare quanto a inserirsi negli spazi, e due punte mobili brave ad aggredire campo. Mancherà Inglese (infortunato) ma ci sarà spazio per il duo Meggiorini-Pellissier. Senza dimenticare le possibili carte a gara in corso: l’esperto Floro Flores e soprattutto il vivace M’Poku, potenziale spauracchio per Romagnoli e compagni. L’attacco clivense è decisamente poco ispirato dopo l’addio di Paloschi (l’ultimo gol su azione di una punta è proprio dell’ex 43 milanista), ma i valori tecnici e giocano a favore delle bocche da fuoco di Maran: la via del gol arriverà.
Come fare, dunque, per vincere? L’elemento fondamentale sarà ritrovare la verve, la cattiveria e il killer instinct persi sul Frecciarossa che sette giorni fa ha portato i rossoneri da Milano a Reggio Emilia. In più, sarebbe preferibile ritrovare la solidità difensiva dopo il disastro del Mapei Stadium: entrambi i gol del Sassuolo sono arrivate su disattenzioni che i ragazzi di Mihajlovic non possono in alcun modo ripetere. A livello tattico, lo scontro tra il 4-3-3 rossonero e il 4-3-1-2 gialloblù potrebbe portare a un naturale superiorità numerica milanista sulle fasce: le catene Abate-Poli-Honda da una parte e Antonelli-Kucka-Bonaventura dall’altra potranno essere l’ago della bilancia decisivo in favore del Diavolo. Ultimo punto: coinvolgere di più Bacca nella manovra, o perlomeno servirlo contro il solido ma statico duo Cesar-Dainelli. La rapidità del colombiano, se ben innescata, sarà difficile da contenere.
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