MILAN DAY

Dopo un’estate avvelenata dai nuovi scandali sul calcio, intristita da un mercato oltremodo povero, che in Italia segnala come un’unica operazione di una certa rilevanza la partenza per il Daghestan di un top player come Eto’o, e resa ancora più fastidiosamente lunga dallo sciopero non-sciopero, astensione non-astensione dei calciatori, finalmente dal prossimo week-end si torna in campo.
E si farà sul serio.
Ricomincia il campionato e onestamente non se ne vedeva l’ora.
E casualmente, come accadeva una volta per le squadre campioni del mondo in carica, a giocare per primo, venerdì sera, sarà il Milan, fresco campione e supercampione d’Italia.
Chiariamolo subito. Siamo anche noi delusi dal mercato del Milan.
E’ ovviamente una delusione mitigata dalla consapevolezza che in Italia nessuno è stato in grado di fare follie per il singolo giocatore. Ma onestamente un premio scudetto, da tifosi, ce lo aspettavamo.
Ciò non toglie che gli innesti siano da tenere nella giusta stima.
Mexes erano anni che veniva considerato un pezzo pregiato del mercato; Taiwo, quelli che seguono con una certa competenza il calcio europeo, lo avevano appuntato nel proprio taccuino da tempo; El Sharaawy è il classico giocatore che può diventare un craque; Aquilani e Nocerino, infine, sono operazioni che meritano un plauso soprattutto per il costo contenuto con cui le si è portate a termine. In sostanza non si può certo dire che la squadra non si sia rafforzata.
E se si considera come la seconda classificata dello scorso campionato abbia praticamente venduto il suo giocatore più forte, sostituendolo con un elemento non certo di pari valore, c’è di che essere ragionevolmente ottimisti.
Certo, Fabregas o Hamsik sarebbero stati ben altro discorso. Ma… (continua)
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In campo!