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Teatro Regio
venerdì 9 dicembre, 2011 – domenica 18 dicembre 2011
“Di tutte le mie creature, il Fidelio è quella la cui nascita mi è costata i più aspri dolori, quella che mi ha procurato i maggiori dispiaceri. Per questo è anche la più cara; su tutte le altre mie opere, la considero degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell’arte». Sintetizzava così, Beethoven, il suo amore per la sua unica opera lirica, e anche il difficile cammino per raggiungere il successo. Nel 1804 Beethoven rimase affascinato da un soggetto che avrebbe ispirato anche altri compositori come Mayr e Paer: Léonore di Jean-Nicolas Bouilly, è un tipico esempio di “opéra a sauvetage”, filone che sarebbe diventato celebre. Bouilly, che era stato pubblico accusatore durante il Terrore in Francia, aveva raccontato la storia vera, accaduta a Tours, di una moglie che aveva salvato il marito prigioniero. Beethoven compose Fidelio o l’amor coniugale, su libretto di Joseph Sonnleithner, e andò in scena il 20 novembre 1805, al Theater and der Wien: da una settimana Vienna era stata occupata dai francesi. L’opera non ebbe successo. Il compositore tornò a lavorare sulla partitura, la ridusse a due atti e la ripresentò il 29 marzo 1806 con il titolo Leonora o il trionfo dell’amor coniugale, ma per contrasti con il direttore del teatro la ritirò dopo due recite. Solo il 23 maggio 1814 Fidelio, nella versione definitiva con un libretto rivisto da Georg Friedrich Treitschke, debuttò al Teatro di Porta Carinzia (a Vienna), e fu finalmente un successo. Fidelio segue la tradizione del Singspiel, alternando pagine musicali a dialoghi recitati, scene di vita familiare a momenti drammatici. È un inno alla libertà (e già qualcuno vi intravede un anticipo dell’Inno alla gioia della Nona sinfonia) ed è impossibile non commuoversi davanti a pagine come «O welche Lust», il coro del primo atto nel quale i prigionieri, dal buio, possono finalmente vedere la luce del cortile: «O qual piacere, all’aria aperta respirare in libertà». Hector Berlioz ascoltò Fidelio a Francoforte nel 1842 e scrisse nelle sue Memorie di «aver raramente provato un godimento musicale così completo”.
Compositore: Ludwig van Beethoven
Fidelio
Opera in due atti
Libretto di Joseph Ferdinand Sonnleithner e Georg Friedrich Treitschke dal dramma Léonore (ou L’Amour conjugal) di Jean-Nicolas Bouilly
Musica di Ludwig van Beethoven
Gianandrea Noseda direttore
Mario Martone regia
Sergio Tramonti scene
Ursula Patzak costumi
Cesare Accetta luci
Claudio Fenoglio maestro del coro
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Leonore Ricarda Merbeth
Florestan Ian Storey
Don Pizarro Lucio Gallo
Rocco Franz Hawlata
Marzelline Talia Or
Jaquino Alexander Kaimbacher
Don Fernando Robert Holzer
Primo prigioniero Matthew Pena
Nuovo allestimento in coproduzione con Opéra Royal de Wallonie (Liegi)
Contatti-INFO: 011.8815241/242 – biglietteria@teatroregio.torino.it
Post Originale:
Fidelio al Regio