Genoa-Milan: l’analisi tattica di Bacconi per MilanNews.it

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03.12.2011 11:00 di Adriano Bacconi  

Adriano Bacconi

Adriano Bacconi

Il Genoa rischia di fare subito la fine del Chievo andando completamente in tilt sin dai primi minuti. Ci pensa però Nocerino a scrivere un copione diverso, sbagliando due gol che sembrano fatti su altrettanti assist di Ibra, ormai stabilmente piazzato sulla trequarti nella veste di musa ispiratrice di tutte le trame offensive.
In questa fase della stagione il Milan si sente forte, l’autoefficacia dei giocatori è al massimo e anche assenze importanti come quelle di Nesta, Cassano e Pato passano inosservate.
Al termine si contano 36 minuti di possesso palla, pari al 73% del tempo effettivo, frutto di un gioco di attesa fatto di una paziente ragnatela di passaggi che disorienta gli avversari obbligandoli ad alzarsi in pressing, lasciando metri alle spalle (come nel primo tempo) o retrocedendo, lasciando libertà di gioco a difensori e centrocampisti rossoneri (come nella ripresa).
Malesani sbaglia, a mio avviso, a lasciare in panchina i giocatori più tecnici come Merkel, Ze’ Eduardo e Jorquera, a favore di elementi muscolari ma troppo ruvidi coi piedi come Pratto e Jankovic o completamente fuori fase come Constant, riconoscibile, rispetto alla bella stagione col Chievo, solo dal colore della pelle. Alla fine il vuoto lasciato dall’assenza di Palacio è sembrato incolmabile. Sarebbe forse stato l’unico in grado di sfruttare le poche ripartenze concesse dal Milan ai padroni di casa.
Ma nonostante tutto questo predominio territoriale, tecnico, tattico e atletico  c’è voluto un regalo gigante di Dainelli, che perde facilmente le tracce di Ibra e di Kalazde, che lo stende in area in maniera grossolana e inutile, per sbloccare il risultato a secondo tempo inoltrato.
Vantaggio e superiorità numerica (per l’espulsione del georgiano) non sufficienti ancora a chiudere la partita. Il Genoa, dopo i cambi (tardivi) dà segni di vitalità impensabili fino a quel momento, sospinto da un indomito Rossi, addirittura vicino al gol con un estemporaneo colpo di tacco.
Nocerino a questo punto decide di farsi perdonare delle amnesie iniziali e sfrutta un perfetto cross di Boateng, ancora una volta tra i migliori in campo, per mettere la parola fine alla partita.
Nota di merito per Thiago Silva che, orfano di Nesta, ha guidato la difesa e impostato l’azione con maestria e personalità. Leggere per credere: 107 passaggi fatti di cui il 93% riusciti.

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